Chizzoniti "Rappoccio vittima dei suoi collaboratori" - Nuova Cosenza Quotidiano d'informazione della Calabria

Chizzoniti "Rappoccio vittima dei suoi collaboratori"

01 set 12 "Dopo Scajola che non sa darsi pace poiché non riesce a comprendere chi gli abbia potuto pagare la casa con vista sul Colosseo in quel di Roma, seguito da Bossi, ancora oggi all'affannosa ricerca dello sconosciuto francescano benefattore che gli ristrutturato la casa, irrompe in questo panorama celestiaco e caritatevole anche Antonio Rappoccio". Lo afferma, in una nota, l'avv. Aurelio Chizzoniti, primo dei non eletti nella lista di Insieme per la Calabria che con le sue denunce ha ha dato il via all'inchiesta che, avocata dalla Procura generale di Reggio Calabria, ha portato all'arresto del consigliere regionale Antonio Rappoccio, del Pri che lo ha sospeso, eletto nella lista Insieme per la Calabria. "Egli - ha aggiunto Chizzoniti - pur incalzato dalla stampa locale sin dal 2008, imputato ed indagato in due processi diversi, uno dei quali sfociato nel rinvio a giudizio, ripetutamente chiamato in causa da una pletora di accusatori da egli simpaticamente definiti farfalle, negando sempre qualsivoglia collegamento con le cooperative e società fantasma oggi, sostanzialmente, reo confesso, ammettendo il sistema corruttivo, sostiene però di aver appreso questa storia 'a fatti compiuti, se e' successo di certo senza il mio consensò. Se questo è, Rappoccio non può che essere vittima di quei collaboratori che attraverso Solare Italia, l'Alicante, l'Iride Solare, Sud Energia, ecc., utilizzando, fra l'altro, le utenze telefoniche comunali, hanno avuto l'ardire e l'ardore di eleggerlo al Consiglio regionale senza che sapesse nulla della strumentalizzazione della piaga della disoccupazione che attraverso 'il pizzo' pagato dai giovani alla cooperativa Alicante ha prodotto introiti per circa 20 mila euro". "Nulla sapeva Rappoccio - ha sostenuto Chizzoniti - al quale però chiedo di spiegare: per quale motivo dopo la pubblicazione, da parte della stampa locale, del mio ricorso alla magistratura ha impartito l'ordine a Emilio Domenico Tripepi che sentito dalla guardia di finanza ha, fra l'altro, dichiarato: 'tutti, ripeto tutti eravamo a conoscenza di queste schede e tutti portavamo e presentavamo persone, conoscenti al Rappoccio. Successe poi che un articolo di stampa mise in allerta Rappoccio, che disponeva di distruggere tutta la documentazione riferita alle elezioni regionale, con particolare riguardo alle schede consegnate ai concorrenti. Rappoccio imparti' l'ordine di consegnarle a Tommasinì; per quale motivo quando Gianluca Tripodi dopo aver chiesto accesso agli atti delle interminabili selezioni si è portato nella sede dell'Iride Solare Rappoccio si è precipitato a convocare in sede la dottoressa Spinella presidente della commissione esaminatrice al fine governare la sete di sapere del giovane professionista; per quale motivo Claudio Rotilio, istruttore della polizia urbana utilizzato nella sede del Gruppo consiliare del Pri a palazzo San Giorgio, ha riferito alla Guardia di Finanza di quotidiane processioni di disoccupati, della consegna degli stampati per effettuare il versamento della quota di iscrizione in conto corrente, delle telefonate di convocazione attraverso le utenze telefoniche comunali, l'invito di Rappoccio a intensificare gli sforzi perché bisognava coinvolgere migliaia di giovani da utilizzare in chiava elettorale; per quale motivo l'ing. Vazzana ha dichiarato alla guardia di finanza la divergenza intervenuta proprio con Rappoccio in ordine al programma della Solare Italia ed ai profili da selezionare che secondo il professionista non potevano essere indicati da Rappoccio".