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    Scalzo "Con tagli al Materdomini prestazioni a rischio"

     

     

    Scalzo "Con tagli al Materdomini prestazioni a rischio"

    23 ott 12 "E' molto preoccupante la bocciatura da parte del ministero della Salute in merito ai Livelli essenziali di assistenza (Lea) nei confronti della Regione così come per tutte le altre Regioni oggi in regime di Piano di Rientro". Lo afferma, in una nota, il capogruppo del Pd al Comune di Catanzaro Salvatore Scalzo. "In un contesto storico di forte rigidità finanziaria dettata dall'austerity nazionale - ha aggiunto - la Regione sta letteralmente tagliando tutti i servizi e le spese, senza risparmiare un servizio principe ed imprescindibile come la salute, sotto la dura lente di ingrandimento del Piano di Rientro e del Tavolo Massicci. Un atteggiamento, tuttavia, che mina l'articolo 32 della Costituzione sul diritto alla Salute. Ancora più preoccupante è la quasi totale assenza di programmazione e prospettiva. Questo governo regionale dimostra quotidianamente di voler affrontare la crisi sanitaria solo con l'elemento del taglio e senza alcuna pianificazione. A questo si aggiungono scelte poco comprensibili come la Convenzione Bambin Gesù, i cui frutti potranno essere positivi ma potranno rivelarsi anche tremendamente disastrosi. Ne valeva quindi la pena, in questa fase, mettere a rischio un investimento da 1,8 milioni di euro l'anno per un servizio, che secondo molti addetti ai lavori non era prioritario e che potrebbe rivelarsi fallimentare? E' allarmante quanto sta avvenendo, ad esempio, al Policlinico di Germaneto, con una politica dei tagli che sta colpendo, oltre l'acquisizione di beni e servizi, anche il personale e di conseguenza le prestazioni sanitarie. Discipline chirurgiche ridotte al minimo indispensabile, certamente non degne di un policlinico universitario afferente all'unica facoltà di Medicina della Calabria. Quindi la chirurgia generale, l'ortopedia, la maxillo-facciale, l'urologia e quelle discipline importantissime per l'intero assetto regionale come l'emodinamica e l'unica cardiochirurgia pubblica della Calabria, a causa di questo regime di criticità all'interno della struttura e del personale della Mater Domini, vedranno limitate le prestazioni". "Non è comprensibile tutto ciò - ha concluso Scalzo - anche in virtù del fatto che alcune discipline come la cardiochirurgia, unico presidio pubblico della Regione, riducendo la propria attività, non solo priverebbe un servizio ai calabresi e non, ma potrebbe favorire anche la migrazione sanitaria molto costosa in termini di rimborsi regionali da Drg. Occorre quindi creare finalmente le basi per una seria progettualità, volta non solo alla limitazione della spesa, ma ad una strategia di azione basata sui criteri di efficacia, efficienza ed economicità".

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