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    In Odg Consiglio Regione richiesta soluzioni per precari sanità

     

     

    In Odg Consiglio Regione richiesta soluzioni per precari sanità

    22 ott 12 "Convocare un tavolo regionale con la Struttura commissariale e la dirigenza dell'Asp per trovare nell'immediato una soluzione per i 41 lavoratori e lavoratrici interinali di 'Obiettivo Lavoro' utilizzati nelle strutture sanitarie di Castrovillari e San Giovanni in Fiore, cui non sono stati rinnovati i contratti di fornitura di servizi, e costruire, pari passo, con il Ministero della Salute, un percorso di stabilizzazione certa per le migliaia di lavoratori che da oltre un decennio hanno maturato il sacrosanto diritto di essere considerati, a tutti gli effetti, alla stessa stregua degli altri lavoratori". Questa la principale richiesta contenuta nell'ordine del giorno, cofirmato da Giovanni Nucera, e da altri consiglieri approvato dal Consiglio regionale nella seduta del 9 ottobre scorso. Nel documento si sollecita "una soluzione della vertenza in funzione - è scritto - della salvaguardia del lavoro e della garanzia dei Livelli essenziali di assistenza; che vengano superate le contraddizioni e le dicotomie dentro cui si muovono scelte aziendali in cui il lavoro è ostaggio di logiche complesse che vanno ricondotte, invece, alla valorizzazione del lavoro in ogni sua forma". L'odg nel censurare "il colpo pesante" della decisione, "che si aggiunge alla già drammatica situazione del lavoro in Calabria, chiaro segnale di quanto nella sanità gravano contraddizioni antiche e recenti che scaricano sul lavoro il perso del risanamento e dei vincoli normativi", evidenzia che nel "verbale di intenti sottoscritto tra le organizzazioni sindacali e le amministrazioni si assumeva l'impegno "a cercare ogni possibile soluzione per salvaguardare i rapporti di lavoro; si prendeva atto della necessità, formalizzata dal Direttore generale dell'Asp di Cosenza di dover garantire i Livelli Essenziali di Assistenza", e per questo si chiedeva "l'autorizzazione alla proroga dei contratti sino al 31.12.2012, nelle more della definizione delle procedure di gara per l'esternalizzazione dei servizi, attualmente sospesa per la riorganizzazione aziendale". L'accordo garantiva l'impegno ad avviare "a breve, incontri della Dirigenza e del Comparto delle Organizzazioni sindacali per affrontare anche i temi del precariato sanitario da portare all'attenzione del Commissario ad acta e del Subcommissario. Ma mentre il Direttore Generale dell'Azienda Ospedaliera dell'Annunziata di Cosenza annunciava a mezzo stampa la sua intenzione di prorogare altri contratti nella consapevolezza di dover dare garanzia al diritto di cura, il Direttore Generale dell'Asp di Cosenza ha ritenuto, invece, di non procedere alla proroga del contratto con Obiettivo Lavoro, per non incorrere nelle sanzioni di legge". Nel documento, i firmatari, hanno evidenziato "le palesi ed evidenti contraddittorietà che emergono dalla vertenza dei 41 lavoratori precari. Essi, infatti, sembrano essere quelli che, nonostante abbiamo prodotto un enorme risparmio in termini di costi e garantito efficienza, oggi si sottrae lo status per essere salvaguardati all'interno dell'intero bacino composto da oltre duemila dipendenti precari del Sistema Sanitario Regionale. Se l'obiettivo del Piano di rientri è il risanamento la ricerca dell'equilibrio finanziario e l'organizzazione dei servizi finalizzata alla garanzia dei Livelli Essenziali di Assistenza (LEA), occorrerà rendere palese nella scala gerarchica degli obiettivi che la garanzia dei LEA è superata dai vincoli sul lavoro". "Una decisione del genere - concludono i firmatari nell'Odg approvato dal Consiglio regionale - se confermata, aprirebbe un grave vulnus non sotto il profilo della difesa dei diritti dei lavoratori, ma anche sotto quello della garanzia del diritto alla salute dei cittadini residenti nell'ambito del circondario dell'Azienda sanitaria di Cosenza". A conferma di ciò, nell'Odg viene segnalato il caso di un giovane di Lungo, "costretto a letto da una rara patologia clinica serenamente e dignitosamente affrontata solo grazie ai servizi assicurati dal contingente di personale ausiliario che lo segue quotidianamente, e del quale fanno parte proprio alcuni dei 41 lavoratori a rischio, che attorno a lui hanno stretto, nei fatti, un cordone salvavita che lo ha spinto ad affrontare con determinazione e fiducia la malattia proponendolo come modello da seguire per quanti, pure nelle difficoltà, non cessano di amare la vita e di combattere per essa"

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