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    Consiglio regionale su taglio costi, approvata riduzione assessori e consiglieri

     

     

    Consiglio regionale su taglio costi, approvata riduzione assessori e consiglieri

    09 ott 12 Il Consiglio regionale ha concluso i suoi lavori poco dopo le 19.30. Sarà convocato a domicilio per il 18 ottobre per il parere sulla soppressione delle province. Dopo l'approvazione all'unanimità della legge di riforma statutaria che riduce a 40 i componenti del Consiglio regionale e ad otto il numero degli assessori, a partire dalla prossima legislatura, l'Assemblea di palazzo Campanella ha affrontato l'esame abbinato delle proposte di legge sulla gestione, la tutela e la valorizzazione del patrimonio e dell'economia forestale. Il provvedimento, illustrato da Alfonso Dattolo (Udc) è stato approvato a maggioranza con la sola astensione del consigliere Pd Rosario Francesco Antonio Mirabelli. Approvato all'unanimità la proposta di legge di iniziativa del consigliere Giuseppe Giordano (Idv) comprendente "Interventi a favore dei soggetti celiaci". Un provvedimento - ha affermato il relatore del provvedimento Nazzareno Salerno - che recepisce la normativa statale che fissa gli obiettivi da raggiungere ed affida allo Stato e alle Regioni una serie di interventi idonei a prevenire e a monitorare le patologie associate alla malattia celiaca, a definire i test diagnostici e di controllo dei pazienti, nonché ad assicurare l'erogazione dei prodotti dietoterapeutici senza glutine". "Con questa proposta di legge - ha spiegato Salerno - si intende dare attuazione ad alcune indicazioni del legislatore nazionale, disponendo, in particolare, che il prelievo dei prodotti senza glutine per fasce di età, già rientranti nei livelli essenziali di assistenza, avvenga con modalità più agevoli per l'assistito, sotto forma di buoni di acquisto frazionabili e spendibili, anche separatamente, in esercizi commerciali, oltre che nelle farmacie". Richiamandosi alle decisioni della Conferenza dei Capigruppo che ha rinviato alla prossima seduta l'esame dei provvedimenti inseriti dal punto cinque in poi, il Presidente Talarico ha posto in votazione alcuni ordini del giorno presentati nel corso dei lavori. Tra gli altri, l'ordine del giorno a firma di Candeloro Imbalzano relativo ai precari della sanità, di Mario Maiolo sulla soppressione della Banca Carime, di Mario Magno volto a favorire la trasmissione di servizi di informazione tradotti in lingua dei segni (Lis); di Carlo Guccione sui 41 lavoratori di 'Obiettivo Lavoro', di Gianluca Gallo, sul congelamento dei fondi statali per le indennità dovute ai malati da sangue infetto e sulla mancata rivalutazione delle stesse. Approvata una mozione inerente la proroga dei contratti del personale medico e paramedico. Voto favorevole anche per l'ordine del giorno sul trasferimento delle risorse alle province, finora anticipate e mai erogate all'Amministrazione Provinciale di Cosenza, nel rispetto della legge 34/02, un ordine del giorno a firma Giuseppe Giordano (Idv) relativo alla riapertura del carcere 'Luigi Daga' di Laureana di Borrello ed uno del segretario questore Giovanni Nucera sulla ventilata soppressione dello sportello della Banca Monte dei Paschi di Siena di Marina di Gioiosa Ionica"

    Presidente Scopelliti "Aperto percoro virtuoso". Il Consiglio regionale ha approvato all'unanimità la proposta di legge recante la riduzione del numero dei componenti del Consiglio regionale e dei componenti della Giunta regionale. Trattandosi di una legge di modifica statutaria, la votazione dovrà essere ripetuta non prima che siano trascorsi due mesi dalla prima votazione. Al dibattito sono intervenuti Alfonso Dattolo (Udc) che nel difendere l'autonomia regionale ha affermato che non si può cambiare lo spirito dele autonomie locali a colpi di Decreto Legge. Nicola Adamo (Misto) nell'anticipare il suo voto favorevole al provvedimento, si è comunque chiesto perché non decidere di ridurre il numero dei consiglieri a trenta invece che quaranta, definendo "ipocrita e sbagliato" il criterio che nel Decreto Monti fa riferimento al numero di abitanti. Adamo ha anche rilevato che alle Regioni non è stata data l'opportunità di un confronto all'interno delle rispettive assemblee, esortando Scopelliti a far sentire più alta la voce della Calabria e le sue scelte in direzione della riduzione dei costi della politica, a fronte "di una fama che ci associa sempre e comunque agli sprechi". Per Enzo Ciconte (Progetto Democratico) pur condividendo i termini di riforma ha fatto appello ad un ragionamento sul "nostro modo di fare politica che deve cominciare a condividere nuovi processi, se vogliamo rendere un servizio alla nostra Regione". Ha chiuso il dibattito il Presidente della Giunta Giuseppe Scopelliti che ha difeso l'autonomia regionale. Ringraziado tutti per il contributo al dibattito Scopelliti ha ricordato le decisioni di riduzione della spesa approvato lo scorso anno., "Un'anno fa noi - ha spiegato - abbiamo fatto una riforma importante. Fu quella del luglio scorso la partenza di un processo che era un segnale importante utile per concretizzare altri passaggi. Fu quello un segnale importante dato alla nostra Regione. Se ci fosse stato il coraggio di osare avremmo fatto certamente di più. Ma decidemmo di partire da quei tagli, dimostrazione di una forte determinazione della politica. Scelte che hanno pesato sia sul consiglio che sulla giunta. Ma sulle pagine dei giornali di questi giorni non ho vito nessun elogio verso la Calabria ha ha attuato il taglio più alto di tutte le altre regioni nell'annualità 2011/2012". "Nessuno ha ricordato che la Calabria ha fatto un percorso virtuoso aprendo così alle decisioni di oggi - ha rilevato - Noi per essere citati e per vedere riconosciuta la nostra azione dobbiamo fare molto di più, dobbiamo mettere il doppio delle risorse, delle energie, degli sforzi che fanno le altre regioni. La Calabria è sempre considerata fanalino di coda, ma quando non lo è nessuno lo evidenzia. Non c'é l'interesse a riconoscere il cammino intrapreso da questa assemblea. Per questo - ha aggiunto Scopelliti - dobbiamo riflettere e pensare che sulle scelte di cambiamento non possiamo più tentennare. Se a noi non interessa essere credibili nei confronti di chi è al di fuori della Calabria, lo dobbiamo essere nei confronti dei calabresi che hanno avuto fiducia in questa classe dirigente. Abbiamo il dovere di interloquire sempre di più con i nostri cittadini, perché sarà difficile avere riconoscimenti dall'esterno".. Poi la difesa dell'autonomia regionale. "Dobbiamo fare tesoro della riforma costituzionale del 2001, voluta peraltro dal Centrosinistra. Una riforma che ha disegnato una struttura piramidale dello Stato, che da forza e vigore all'azione dei primi cittadini ed ai rappresentanti del territorio. Nonostante i suoi limiti rimane il punto fermo sul quale cominciare a ridiscutere, ma non su cosa ha rappresentato quella riforma. Si parla di "macroregioni" - ha poi detto Scopelliti - "ma non intendiamo accodarci alla logica delle Regioni più grandi per continuare ad essere marginali, così come avvenuto in Parlamento, dove è stata discussa la mozione sulla Calabria, ma i soldi dobbiamo metterceli noi. Se discutiamo sull'autonomia delle Regioni e deleghiamo tutto, avremo fallito - ha sentenziato il Presidente della Giunta ricordando le tante decisioni calate dall'alto in Calabria, "dal V Centro siderurgico, alla Centrale a Carbone a Gioia Tauro, e la Liquichimica. Cattedrali nel deserto - ha sottolineato che - nulla avevano a che fare con la vocazione naturale dei territori della Calabria. Alla logica della sudditanza noi dobbiamo anteporre una nostra valutazione attenta. E' da tempo che si parla di Comuni. Poi si è parlato di Province. Ora si parla di Regioni. Niente nasce a caso - ha affermato Scopelliti. Noi dobbiamo difendere le Regioni pur tagliando tutti gli sprechi e gli emolumenti possibili. Per difenderci non c'é prezzo che basti. Pensare che in questa fase così delicata l'idea di avere Regioni che sono riferimento per i cittadini non può essere messa in discussione. Molte regioni hanno mancato la necessità di essere virtuose, molto più della Calabria. Ecco perché dobbiamo continuare a rivendicare la nostra autonomia, gestire il nostro territorio". "Mi chiedo perché - ha proseguito Scopelliti - dopo 10 mesi nessuno ha sbloccato la realizzazione degli ospedali in Calabria. Perché avviene questo - si è chiesto il Presidente della Giunta regionale - visto che ci sono i soldi per il loro completamento. Nessuno può pensare che con i nostri soldi si possa costruire le fortune di altri. Non possiamo farci mettere i piedi addosso"

    Presidente Talarico: Svolta storica. "Con questa svolta storica che ci consente di ridurre il numero dei consiglieri a 40 nella nostra regione e stabilisce che la Giunta è formata da otto assessori, proseguiamo il cammino su quel percorso virtuoso del taglio dei costi della politica avviato in maniera concreta fin dall'inizio di questa legislatura". Lo ha affermato il presidente del Consiglio regionale della Calabria, Francesco Talarico. "La Calabria - ha aggiunto - è tra le poche regioni che non ha atteso sollecitazioni per avviare un processo di autoriforma del sistema regionale e risulta la regione, con il 15 per cento di tagli, che ha percentualmente operato le maggiori riduzioni. Siamo consapevoli che sulla strada dei tagli alla spesa pubblica, dobbiamo ancora proseguire con incisività, avendo la consapevolezza che il contenimento della spesa pubblica ci consentirà di pensare in modo serio a politiche di crescita, soprattutto per favorire l'occupazione, in particolare quella giovanile". "Il percorso intrapreso in Calabria e la posizione più virtuosa nella scala delle spese delle Regioni - ha concluso Talarico - sono un segnale forte verso tutto il Paese, dove spesso prevale il pregiudizio nei confronti della Calabria, ma anche la dimostrazione che la percezione del cambiamento, che è necessario e urgente, nasce più concretamente sul territorio. Proseguendo su questa strada dobbiamo porci l'obiettivo di costruire una nuova visione della politica che abbia come unico interesse il bene comune".

    Il Consiglio regionale ha avviato i lavori, verso le 15. In apertura, il presidente dell'Assemblea, Francesco Talarico, ha informato l'aula delle decisioni prese all'unanimità dalla Conferenza dei Capigruppo che ha preceduto la seduta: la presentazione di due proposte di legge di modifica dello Statuto regionale, la prima per ridurre il numero dei consiglieri da 50 a 40 a partire dalla prossima legislatura, e l'altra per consentire al Presidente della Giunta la nomina di un numero massimo di otto assessori, compreso il vicepresidente. Dopo la comunicazione di Talarico è iniziata la discussione sull'inversione dell'ordine del giorno per discutere subito i due provvedimenti. "E' una decisione - ha detto Talarico - che abbiamo preso all'unanimità e che prosegue il percorso iniziato fin dall'inizio di questa legislatura in direzione della riduzione delle spese della politica. La Calabria si è presentata tra le Regioni più virtuose del Paese. Per noi è una grande soddisfazione. L'Ufficio di Presidenza del Consiglio e la Presidenza della Giunta hanno assunto l'impegno di individuare, nei prossimi mesi ulteriori riduzioni di spesa della Pubblica amministrazione regionale". All'ordine del giorno del Consiglio il "question time"; due progetti di legge, il primo di iniziativa di Giovanni Nucera, l'altro di iniziativa della Giunta inerente la gestione, la tutela e la valorizzazione del patrimonio e dell'economia forestale; una proposta di legge di iniziativa di Alfonso Dattolo, recante "Modifiche ed integrazioni alla legge regionale del 16 ottobre 2009 n. 35 riguardante le Procedure per la denuncia, il deposito e l"autorizzazione di interventi di carattere strutturale e per la pianificazione territoriale in prospettiva sismica"; una proposta di legge di Giuseppe Giordano (Idv) che introduce "Interventi a favore dei soggetti celiaci"; una proposta di Legge di iniziativa di Candeloro Imbalzano di modifica all'art. 2 della legge 12 dicembre 2011, n. 43 che regolamente le "Unioni fra Comuni"; la proposta di legge di Alfonsino Grillo, "Legge organica in materia di relazioni tra Regione Calabria e comunità calabresi nel mondo"; le proposte di provvedimento amministrativo, di iniziativa della Giunta riguardanti la revisione finanziaria del Por Calabria Fse 2007/2013 e l'approvazione del rendiconto generale dell'Esercizio 2011 dell'Azienda Calabria Lavoro"; l'esame abbinato di due progetti di legge, il primo di iniziativa di Giovanni Nucera, l'altro di iniziativa della Giunta inerenti la "Tutela e la valorizzazione del patrimonio olivicolo della Regione Calabria e la discussione su mozioni ed interpellanze"

    Il dibattito. La proposta del Presidente del Consiglio regionale, Francesco Talarico, di esaminare le due proposte di modifica dello Statuto regionale per ridurre il numero dei consiglieri e degli assessori, ha dato vita ad un articolato dibattito in Aula. Aprendo gli interventi il capogruppo Idv Emilio De Masi ha espresso piena condivisione all'impostazione data da Talarico al provvedimento, ma ha avvertito "che subito dopo bisognerà agire anche su terreni diversi". Fausto Orsomarso (Pdl) ha sottolineato il ruolo di grande responsabilità che l'aula di Palazzo Campanella andrà ad assolvere con le sue nuove decisioni, "che rappresenta il proseguimento di un percorso di riduzione dei costi che ha interessato la sanità, i trasporti, e tanti altri settori di competenza regionale". Per Giuseppe Bova (Misto) "faremmo poca cosa se ci limitassimo al 'compitino'. Secondo me sarà una decisione che non basterà affatto. Perché i problemi di fondo rimarranno irrisolti. Mentre la questione è di tali dimensioni che dovrebbe essere affrontata in Parlamento, o con l'intervento della Corte Costituzionale. Il vero problema è avere contezza cge con questo non risolviamo il problema del futuro". Giulio Serra (Insieme per la Calabria) ha invece esaltato il ruolo del Consiglio regionale "dove si portano le istanze dei vari territori, e si discutono le questioni che riguardano la quotidianità dei cittadini". Di "sussulto di orgoglio" ha parlato Giuseppe Caputo (Pdl), rilevando la circostanza che la politica e le istituzioni sono nell'occhio del ciclone. "Ma abbiamo la capacità di uscirne" ha affermato, definendo incostituzionale il Decreto del Governo, "che non può minacciare in questo modo un Consiglio regionale".

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