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    Loiero "In Consiglio regionale leggina che non salvaguarda precari sanità"

     

     

    Loiero "In Consiglio regionale leggina che non salvaguarda precari sanità"

    29 nov 12 "Ho letto le affermazioni di Mario Marino e voglio rispondere subito perché so quanto questo settore sia dolente. Non mi dilungo sulle carenze del testo presentato in Consiglio. Voglio solo ricordare che durante il mio governo in Calabria, unica Regione in Italia, si è fatto ogni sforzo perché gli stabilizzati retrocedessero di nuovo a tempo determinato. Nel corso della mia gestione si è fatto di tutto e tempestivamente per stabilizzare, e all'Asp di Cosenza a chi non lo aveva fatto utilizzando la Legge Nazionale 296, è stato consentito di farlo con le Leggi regionali poi censurate dalla Corte Costituzionale". Lo afferma l'ex presidente della Regione Agazio Loiero. "Oggi - ha aggiunto - siamo davanti ad una sentenza della Corte dei Conti che nel suo assunto principale sostiene che in Calabria non si potevano realizzare stabilizzazioni e per questo ha censurato l'Asp di Cosenza e la Regione nella sua interezza. Tuttavia è bene ricordare che la sentenza è ancora di primo grado e non definitiva. La leggina presentata in Consiglio regionale non ha alcuna valenza di salvaguardia dei posti di lavoro, mentre ne ha la recente legge Balduzzi sul rinnovo di alcune categorie di precari e il provvedimento che si prevede sarà approvato a breve dal Governo per tutti i precari". "L'unica cosa dignitosa - ha sostenuto Loiero - sarebbe quella di approntare un intervento nella causa in sede di appello alla Corte dei Conti da parte della Regione per difendere le sue buone ragioni e per rivendicare che anche in Calabria si poteva e doveva applicare la stabilizzazione, non solamente a salvaguardia degli stabilizzati dell'Asp di Cosenza ma di tutti gli altri, quelli degli Enti Sanitari di Reggio Calabria, Catanzaro Vibo e Crotone, che potrebbero vedersi retrocessi ancora una volta a tempo determinato dopo anni di sofferenza e di subordinazione al potente di turno che rassicurava sulla loro permanenza sul posto di lavoro".

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