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    Consiglio provinciale approva assestamento bilancio

     

     

    Consiglio provinciale approva assestamento bilancio

    27 nov 12 Sono stati sette i punti all'ordine del giorno affrontati nel corso della riunione del Consiglio provinciale di Cosenza, presieduto da Orlandino Greco. Il Consiglio ha approvato l'affidamento in supplenza temporanea, al posto del consigliere Antonio Caravetta, delle funzioni di consigliere provinciale a Raffaele De Vincenti (artt. 45 e 59 D.Lgs 18/0872000 n. 267 e ss.mm.ii.); la surroga del consigliere provinciale dimissionario Umberto Bernaudo con Umberto Federico, primo dei non eletti della lista del Pd nel collegio provinciale di Luzzi. L'assemblea ha poi ratificato a maggioranza due delibere di giunta (la n. 272 del 05/10/2012 e la n. 307 del 19/10/2012) e ad approvare, sempre a maggioranza, la Variazione di Assestamento Generale al Bilancio che riguarda l'Esercizio finanziario 2012 (art. 175 c. 8 del D.Lgs 18 agosto 2000, n. 267 e successive modifiche e integrazioni) illustrata dall'assessore Antonio Graziano. Il presidente Oliverio, a chiusura del dibattito, ha sottolineato il fatto che le variazioni effettuate sono irrisorie e tese esclusivamente al funzionamento dell'Ente. "Lo spirito da cui siamo mossi - ha detto Oliverio - è quello di lavorare con ago e filo perché ogni euro venga utilizzato nell'interesse della comunità e per qualificare i servizi da offrire ai cittadini. E' ciò va a vanto ed orgoglio dell'intero Consiglio provinciale. L'assestamento di Bilancio conferma appieno le nostre previsioni. Tant'é che le operazioni effettuate sono irrisorie e rappresentano solo fatti minimale che dipendono da fattori esterni. Le risorse che vengono variate, infatti, sono perlopiù il frutto di un' imprevedibile corsa al prepensionamento o al pensionamento del personale che ne aveva diritto e che è stato incoraggiato dai provvedimenti del Governo-Monti. Il nostro è un ente sano e con i conti a posto, nonostante i tagli e le compressioni notevoli avvenute in questi mesi. Chi verrà dopo di noi non troverà buchi di bilancio e non dovrà ricorrere alla Corte dei Conti". "La Provincia di Cosenza - ha concluso il presidente dell'ente - anche nella turbolenza di un mare costantemente in tempesta ha sempre tenuto la barra ferma". Dopo l'approvazione del sesto e del settimo e ultimo punto all'ordine del giorno, il Consiglio provinciale, in virtù del fatto che si riuniva per la prima volta dopo il terremoto che ha colpito l'area del Pollino, si è soffermato a lungo, su proposta del presidente Oliverio, su questo argomento. "Nel momento dell'emergenza - ha detto Oliverio - c'é stato un intervento attivo e corale da parte dello Stato che è il frutto di una costante iniziativa degli enti locali. Nel corso di questi anni, infatti, si è sviluppata una forte e costante attività per informare i cittadini sui rischi e sui comportamenti da assumere in casi come questi. E la reazione delle popolazioni è stata composta e serena grazie proprio alla consapevolezza della condizione di rischio maturata in questi anni. Centinaia sono state le strutture e le abitazioni dichiarate inagibili. L'ospedale di Mormanno è stato evacuato. Le istituzioni calabresi si sono mosse in sintonia per ottenere lo stato di emergenza. A fronte di questa situazione bisogna ora insistere perché lo Stato eroghi risorse adeguate per interventi mirati, anche dal punto di vista strutturale. Domattina, nel corso di una riunione in Prefettura con il Capo della Protezione Civile Gabrielli, mi muoverò su questa linea. Le attività economiche devono essere riaperte, la vita deve riprendere in tutti i suoi aspetti e la guardia non può e non deve essere abbassata". "Siamo intervenuti - ha concluso il presidente - sulla viabilità provinciale, abbiamo erogato 40 mila euro al comune di Mormanno per affrontare le prime emergenze, abbiamo assunto, nei limiti delle nostre ristrette possibilità, tutte le iniziative che potevamo assumere. Ora dobbiamo continuare a spingere perché le popolazioni di Mormanno e dell'area del Pollino, che hanno una grande storia ed una grande tradizione, non mollino e non abbandonino il territorio"

    Minuto silenzio per vittime treno a Rossano. Il presidente della Provincia di Cosenza, Mario Oliverio, ha aperto la seduta del consiglio ricordando i sei lavoratori romeni morti nell'incidente a Rossano. All'apertura dei lavori è stato osservato un minuto di raccoglimento al termine del quale Oliverio ha rivolto un sentito e commosso pensiero alle vittime. "Come sappiamo - ha detto all'assemblea il presidente Oliverio - sulla ferrovia jonica, in prossimità di Rossano, travolte da un treno, sei persone hanno trovato la morte sul furgone nel quale viaggiavano per far ritorno alle loro abitazioni al termine della loro giornata di lavoro. Sei persone che venivano dalla Romania, come migliaia di altre, a cercare lavoro e con esso un futuro, per sé e per le proprie famiglie. Sei persone che in un momento hanno visto spezzate le loro vite e con esse la speranza di costruire un domani. E'questa una tragedia che merita rispetto, lo stesso rispetto che va da uomini e donne arrivati qui al termine di viaggi che sono vere e proprie odissee, che accumunano tante persone. Secondo quanto si è appreso, lavoravano per poche decine di euro al giorno, sottopagati, in una dimensione occulta. Rispetto a ciò non si può non rimanere costernati, ancor più se si somma alla vicenda umana la dimensione più generale nella quale si è consumata". "Questa tragedia - ha aggiunto - fa emergere appieno l'insicurezza del nostro territorio. Bastano pochi dati: sulle linee ferroviarie, su di più di 5000 passaggi a livello, 1200 sono incustoditi, affidati ai privati. In Calabria questo dato é ancora più marcato. Ciò mette in risalto la marginalità del nostro territorio, che su questa,come su altre questioni, avrebbe al contrario bisogno di una legislazione più cogente e rigorosa. Dinanzi a questa tragedia, la Giunta Provinciale ha deliberato che sarà la Provincia a farsi carico delle spese per i funerali delle sei vittime. Abbiamo voluto farlo non mossi da spirito caritatevole, ma per onorare la memoria di queste sfortunate persone e riconoscerne la loro dignità, la dignità di lavoratori. C'é un debito verso queste persone che hanno lasciato il proprio Paese per arrivare nel nostro, e purtroppo in esso trovare una atroce morte. Sentiamo di chiedere scusa anche per questo e vorrei dire ciò anche all'Ambasciatore di Romania. Anche considerando la reazione composta dei familiari delle vittime, vogliamo ribadire che il nostro non è un atto caritatevole , ma il gesto di una istituzione nel cui territorio si è consumata questa così grande tragedia. Troppi sono gli uomini e le donne che rincorrendo il concreto e giusto sogno di avere una vita di lavoro si trovano ad affrontare condizioni difficilissime, spesso senza diritti". "Oggi, dopo tanto dolore, che è divenuto comune - ha concluso - diciamo che è necessaria un'azione più incisiva da parte dello Stato".

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