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    Forgione: "La forza della ndrangheta è la ricchezza"

     

     

    Forgione: "La forza della ndrangheta è la ricchezza"

    23 nov 12 "La forza della 'Ndrangheta? Una ricchezza accumulata negli anni che l'ha resa in grado di movimentare capitali a livello internazionale, ma anche la capacità di riprodurre ovunque un modello in grado di rigenerare le forme del territorio di origine, con un forte legame identitario che si articola anche in un senso religioso capace di produrre, a qualunque latitudine, consenso sociale". E' l'analisi di Francesco Forgione, già presidente della Commissione Antimafia, fatta al cinema Rouge et noir di Palermo in occasione del secondo incontro del Progetto educativo antimafia promosso dal Centro Pio La Torre. Il tema di oggi è "Globalizzazione finanziaria ed espansione della mafia. La nascita della prima commissione antimafia europea e gli orientamenti dell'Onu". "Quando si parla di globalizzazione si fa sempre più spesso riferimento alla 'Ndrangheta che, meglio di tutte le altre mafie, ha sfruttato l'apertura verso l'esterno acquistando terreno anche rispetto a cosa nostra, soprattutto tra gli anni Ottanta e Novanta - ha aggiunto Forgione - In quell'arco di tempo Cosa nostra era dilaniata da gravi crisi, dovute alle conseguenze delle stragi e al pentitismo, ma anche causate dal passaggio dal traffico di eroina a quello di cocaina, una congiuntura che la ndrangheta ha saputo sfruttare, grazie anche ai capitali accumulati con i sequestri di persona e agli appalti sulla Salerno - Reggio". "Da un chilo di coca pura - ha sottolineato Forgione - si producono quattro chili di coca destinati allo spaccio; ogni chilo vale circa 50mila euro, ma arriva a produrre un plusvalore di 200mila. Una contabilità e un modello imitato persino dai narcotrafficanti, che hanno mutuato le stesse forme di controllo del territorio di cosa nostra e ndrangheta. Una mafia globale, che mantiene la sua direzione strategica Calabria, ma vanta propagazioni in tutto il mondo che ovunque consentono di riprodurre lo stesso modello criminale".

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