Commissione regionale bilancio discute questione UE-bergamotto

22 nov 12 Sono iniziati con un'introduzione del presidente, Candeloro Imbalzano, i lavori della Commissione consiliare "Bilancio ed Attività Produttive" del Consiglio regionale convocata per una seduta "eccezionalmente aperta - è detto in un comunicato - agli organi d'informazione". All'ordine del giorno c'é, infatti la questione bergamotto sorta in seguito alle ventilate iniziative della Comunità europea dirette a limitare l'uso nell'industria profumiera dell'essenza naturale del prezioso agrume. Presenti nell'aula "Antonio Acri" di Palazzo Campanella, il presidente del Consorzio del Bergamotto, Ezio Pizzi e i rappresentanti di Confagricoltura (Angelo Politi), Coldiretti (Francesco Saccà ed Elvira Leuzzi) e della Cia (Domenico Gattuso e Giuseppe Serra). "Abbiamo convocato questa seduta 'aperta' - ha spiegato il presidente Imbalzano, prima di dare avvio alle audizioni - anche in vista dei lavori del Consiglio regionale di lunedì prossimo, nel corso dei quali sarà sottoposta all'aula una mia mozione sulla questione bergamotto. Ascoltare direttamente tutti i più importanti soggetti istituzionali interessati - ha aggiunto Imbalzano - ci è sembrato opportuno al fine di mettere l'Assemblea in condizione di individuare le iniziative più opportune ed efficaci sia sul piano istituzionale (col coinvolgimento delle delegazioni parlamentari sia a livello nazionale che europeo) sia sul piano imprenditoriale, per coinvolgere anche i vertici romani delle associazioni. Credo sia indispensabile una sensibilizzazione e una conseguente mobilitazione, attiva e correttamente informata, per scongiurare il rischio che l'essenza di bergamotto venga compresa in questo, direi, famigerato elenco dell'Unione europea che potrebbe compromettere definitivamente una filiera che è strategica per l'economia oltre che fondamentale per la salvaguardia dell'ambiente e del paesaggio calabrese".

"Nel corso della seduta della seconda Commissione regionale, presieduta dal consigliere Candeloro Imbalzano, abbiamo esposto ai consiglieri presenti i pericoli per la bergamotticoltura calabrese derivanti dalla proposta avanzata alla Commissione Ue dal Comitato scientifico per la sicurezza dei consumatori (Sccs), in relazione ad una stima secondo cui una fascia compresa tra l'1 ed il 3% della popolazione europea è potenzialmente allergica ad alcuni ingredienti presenti nei profumi, per cui si propone di restringerne la concentrazione degli oli essenziali dal 12% allo 0,01%". Lo afferma Ezio Pizzi, che è stato audito stamani dall'organismo nella sua qualità di presidente del Consorzio per il bergamotto di Reggio Calabria. "Ai consiglieri regionali - ha aggiunto - abbiamo detto a chiare lettere che se dovesse prevalere tale orientamento, peraltro ancora tutto da verificare, per le nostre produzioni tipiche, come, appunto, il bergamotto, sarebbe la fine. Ritengo che tale azione del Sccs, peraltro avanzata anche una decina di anni addietro, e che aveva portato ad una soluzione mediata della questione, con l'inserimento in etichetta di quei componenti presenti nel prodotto finito, che potevano causare nei soggetti allergici, qualche problema di carattere epidermico. Oggi, l'azione del Sccs ha il sapore di un attacco mediatico-terroristico con cui si vorrebbe eliminare totalmente l'inserimento di oli essenziali naturali nella composizione dei migliori profumi venduti al mondo. Peraltro, la nostra preoccupazione, in questo caso, è condivisa anche dai più rinomati profumieri, come Guerlain, Dior e dallo stesso presidente dell'Associazione internazionale dei profumieri, il signor Pierre Sivac, secondo il quale, per il 90% dei profumi circolanti nel mondo gli ingredienti naturali ne costituiscono la vera spina dorsale".