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    Appello unitario sindacati su anmmortizzatori sociali

     

     

    Appello unitario sindacati su anmmortizzatori sociali

    22 nov 12 Appello dei segretari generali Michele Gravano Paolo Tramonti e Roberto Castagna ai Deputati e Senatori calabresi ad intervenire sul Ministro Fornero e sul Presidente del Consiglio dei Ministri Mario Monti per erogare tutte le risorse finanziarie per garantire gli ammortizzatori sociali in deroga 2012 ad oltre 20.000 lavoratori. Quanto comunicato da parte del Ministro del Lavoro circa il mancato impegno a garantire l'ulteriore e necessaria copertura di 90 milioni di euro per liquidare i sussidi di Mobilità e CIG in deroga fino al 31 dicembre 2012 a oltre ventimila lavoratori calabresi, non può che generare profondo allarme e preoccupazione tenendo conto della gravissima situazione economica, sociale e occupazionale della Calabria. Per queste ragioni le segreterie regionali di CGIL CISL e UIL della Calabria hanno inviato una missiva contenente un pressante appello alla deputazione regionale calabrese volto a promuovere un autorevole intervento nei confronti del Ministero del Lavoro e della Presidenza del Consiglio dei Ministri. CGIL CISL e UIL richiamano al rispetto degli impegni assunti nell'Intesa 2011-2012 tra Stato e Regioni del 21 Aprile 2011 al successivo accordo del 05 Giugno 2012 tra Ministero del Lavoro e Regione Calabria, dove è previsto, "al comma 16", che i costi per la gestione degli ammortizzatori sociali in deroga per l'anno 2012 sono a totale carico del Ministero del Lavoro . Attualmente i lavoratori precettori di ammortizzatori sociali in deroga, con le somme già erogate (80 più 30 milioni di euro), hanno percepito quanto dovuto soltanto fino al mese di agosto 2012 rimanendo pertanto uno scoperto per le mensilità da settembre a dicembre. Questa situazione di grave disagio sociale, che coinvolge migliaia di lavoratori e le loro famiglie, ha già creato momenti di mobilitazione da parte delle OO.SS. e dei lavoratori con scioperi e presidi presso le Prefetture e le sedi provinciali dell'INPS, e potrebbe sfociare in ulteriori momenti di tensione e di mobilitazione se le decisioni del Ministero non dovessero essere riviste.

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