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    Speranza "Non penalizzare Lamezia, regioni cambi DDL sanità"

     

     

    Speranza "Non penalizzare Lamezia, regioni cambi DDL sanità"

    13 nov 13 "Lamezia non può essere ulteriormente penalizzata. Chiedo al Consiglio regionale di cambiare la proposta di legge uscita dalla commissione". Lo afferma in una nota il sindaco di Lamezia Terme, Gianni Speranza. "Non si può procedere - aggiunge - alla ristrutturazione di servizi fondamentali come la sanità, con provvedimenti che non sono stati mai discussi con le comunità, in primis i comuni sede di presidi ospedalieri come Lamezia Terme. Lamezia rischia di essere ulteriormente penalizzata perché oltre a non avere più la sede autonoma dell'azienda sanitaria, vedrà aggravarsi la situazione dei servizi che subiranno una inevitabile caduta verso il basso e quindi un preoccupante peggioramento ai danni dei cittadini. Non si tratta di questioni campanilistiche o di 'pennacchio', il problema riguarda sia la l'ospedale che la medicina territoriale che perderanno in efficienza ed efficacia, al contrario di quello che pretende di essere l'obiettivo di questa riforma. Per questo motivo ho chiesto al presidente del Consiglio, concordando con analoga richiesta formulata dai capigruppo consiliari, di tenere un Consiglio comunale straordinario aperto sulla questione. Lamezia ha bisogno di certezze per il suo presidio ospedaliero e per la sua sanità territoriale, per la qualità delle prestazioni offerte e per garantire a tutti il diritto alla salute". "Il disegno di legge, approvato - prosegue Speranza - dalla terza commissione consiliare, non definisce come "le aziende sanitarie e ospedaliere di nuova costituzione subentreranno nelle funzioni, nelle attività e nelle competenze delle aziende soppresse. Attualmente il presidio ospedaliero di Lamezia Terme considerato di I livello 'spoke' ha un bacino di utenza pari o superiore a 160.000 abitanti, è dotato di specialità mediche e chirurgiche e di emergenza prive di primari ed in questi ultimi anni si è assistito ad un ridimensionamento dei posti letto delle diverse specialità. La proposta di riordino in discussione rischia di portare ad un ulteriore ridimensionamento del presidio ospedaliero di Lamezia Terme, in assenza di un sistema organizzativo che garantisca l'utilizzo pieno delle strutture sanitarie a valenza territoriale, in grado di assicurare l'opportuna continuità di assistenza. Un altro elemento preoccupante è la consequenziale perdita di autonomia gestionale e organizzativa, peraltro già fortemente indebolita dal precedente accorpamento. Il divario tra la domanda di salute in continua evoluzione ed il vincolo della scarsità delle risorse, comporterebbe invece la necessità di definire le priorità sanitarie e sociali di interventi e servizi, nonché di accesso agli stessi e la relativa allocazione delle risorse". "Il processo - conclude - di ridefinizione del presidio ospedaliero di Lamezia Terme deve, quindi, procedere contestualmente all'assetto - riassetto dell'assistenza primaria, domiciliare e residenziale dell'ambito territoriale di Lamezia Terme, in coerenza con quanto previsto dai livelli essenziali di assistenza"

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