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    Ambientalisti a Governo "Mettere fine a vicenda Ponte Stretto"

     

     

    Ambientalisti a Governo "Mettere fine a vicenda Ponte Stretto"

    13 nov 13 Un "progetto irrealizzabile" ed una "vicenda che il governo dovrebbe chiudere subito, senza oneri eccessivi a carico dello Stato". Questo quello che emerge da un convegno sul Ponte sullo Stretto di Messina organizzato da Legambiente, Wwf, Italia nostra, Fai, e Man (Associazione mediterranea per la natura). Le sigle ambientaliste chiedono che si "rigetti il progetto ora in Valutazione di impatto ambientale" e che si "sciolga la Stretto di Messina spa". La decisione del governo è "stata quella di non decidere", rimandando le verifiche e la bancabilità dell'opera di due anni: "Rischia di trasformarsi in un terreno minato, invece di essere un'exit strategy" quanto "individuato dal governo Monti il 31 ottobre (poi codificato nel decreto legge 187/2012)". In sostanza per le associazioni bisognava assicurare che "prima della fine della legislatura fosse conclusa dal Cipe la verifica sull'opera che non regge dal punto di vista economico-finanziario. Non si capisce quali altre verifiche tecniche si debbano fare". Inoltre il costo dell'opera è lievitato, spiegano: "all'inizio era di 3,9 miliardi di euro ed oggi viene valutato in 8,5 miliardi di euro, oltre mezzo punto di Pil". In realtà, secondo le associazioni, ci sarebbero "già oggi tutti gli elementi per considerare non meritevole di approvazione il progetto definitivo del ponte sullo Stretto di Messina e per chiudere con il General Contractor Eurolink, capeggiato da Impregilo, cancellando la Stretto di Messina spa (SdM). Quattro i punti definiti "critici" della road-map del governo sul Ponte: "Assicurare la massima trasparenza, che non è stata garantita sinora dalla SdM spA per escludere appigli per possibili e futuri contenziosi; verificare se il percorso individuato sia coerente con le norme comunitarie sugli appalti di lavori pubblici; valutare se è opportuno che un costo dell'intervento di 8,5 miliardi di euro; stabilire tempi serrati per decisioni che tutelino gli interessi pubblici. Per Francesco Ferrante, senatore del Pd, "tenere il progetto in piedi è uno spreco di risorse economiche. E' stato una scelta un po' da Ponzio Pilato. Vediamo ora se in sede di conversione del decreto si riesce a chiudere" con il Ponte.

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