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    Strappo in 3a Commissione, Regione ridisegna sanità, Udc abbandona lavori

     

     

    Strappo in Terza Commissione regionale, Udc abbandona lavori "Incauta accelerazione"

    08 nov 12 La terza Commissione consiliare, 'Attivita' sociali, sanitarie, culturali e formativé, presieduta dal consigliere Nazzareno Salerno (PdL), ha approvato a maggioranza un progetto di legge di iniziativa dei consiglieri Chiappetta, Salerno, Serra e Parente con cui si rideterminano gli ambiti territoriali delle aziende ospedaliere e delle aziende sanitarie provinciali della regione. "Il disegno di legge - si legge, tra l'altro, nella relazione di accompagnamento - è finalizzato ad assicurare l'armonizzazione delle disposizioni contenute nelle leggi vigenti, ed in particolare nelle leggi regionali 26/94 e 9/2007 e successive modificazioni, con il nuovo assetto territoriale che si è venuto a determinare a seguito dell'approvazione del Decreto del Commissario ad acta per l'attuazione del Piano di Rientro dai disavanzi del Servizio sanitario regionale n. 18/2010,con cui sono state riorganizzate le reti ospedaliera, territoriale e dell'emergenza-urgenza e dei successivi decreti attuativi. Il nuovo progetto di riordino del sistema sanitario regionale - è scritto ancora nella relazione di accompagnamento - prevede una diversa configurazione degli ambiti organizzativi e territoriali delle Aziende sanitarie ed ospedaliere regionali. Con esso si vuole concretizzare il procedimento di scorporo ospedale-territorio attraverso la ridefinizione territoriale delle aziende sanitarie locali e la conseguente riaggregazione per funzioni alle aziende ospedaliere dei presidi ospedalieri che erano precedentemente afferenti alle Asp. La proposta di legge approvata oggi dalla Commissione - prosegue la relazione - é più funzionale al miglioramento della qualità dell'intero sistema che deve essere informato alla omogenea distribuzione dei servizi, all'equità, anche territoriale, nell'erogazione delle prestazioni, all'efficienza nel funzionamento delle strutture". Ai lavori della Commissione hanno dato il loro contributo, oltre il presidente Nazzareno Salerno, i consiglieri: Chiappetta e Vilasi, del Pdl; Giordano (IdV), Serra (Insieme per la Calabria), Gallo (Udc), Tripodi (Misto), Scalzo (Pd), Ciconte (Progetto democratico) e Parente (Scopelliti presidente). Hanno votato a favore del progetto di legge i consiglieri: Vilasi, Chiappetta, Serra, Parente, Salerno. Contrario, il consigliere Giordano. "Abbiamo assistito questo pomeriggio ad uno strappo politico di rilevanza straordinaria. L'Udc, che ha abbandonato i lavori della Commissione Sanità, ha messo in luce l'assenza della benché minima progettualità da parte della maggioranza sul riordino del servizio sanitario regionale". E' quanto sostengono i consiglieri regionali Antonio Scalzo (Pd) e Vincenzo Ciconte (Progetto Democratico), che aggiungono: "Da parte nostra, pur consapevoli dell'urgenza della riforma e condividendone gli aspetti organizzativi, consideriamo addirittura irricevibili alcuni degli emendamenti presentati, in particolare quello sull'ipotizzata frammentazione dell'area centrale della Calabria in un grottesco centro-est e centro-ovest. Abbiamo, quindi, abbandonato i lavori, per impedire che si portasse a compimento una legge non ispirata a criteri di omogeneità territoriale e di razionalizzazione efficiente del sistema".

    Il Pdl approvato. Il progetto di legge approvato oggi dalla terza Commissione consiliare, ridisegna la sanità calabrese in macroaree, così definite: Area Nord: Azienda sanitaria area nord, che incorpora l'ex Azienda sanitaria provinciale di Cosenza e comprende i comuni attualmente inclusi. Azienda ospedaliera area nord, che incorpora in un presidio unico, l'hub di Cosenza, gli spoke di Castrovillari, Rossano/Corigliano e Cetraro/Paola e gli ospedali di zona montana di S. Giovanni in Fiore ed Acri. Area Centro: Azienda sanitaria area centro che incorpora l'ex azienda sanitaria provinciale di Catanzaro e comprende i comuni attualmente in essa inclusi. Azienda sanitaria area centro est che incorpora l'ex azienda sanitaria provinciale di Crotone e comprende i comuni attualmente in essa inclusi e lo spoke di Crotone. Azienda sanitaria area centro ovest, che incorpora l'ex azienda sanitaria provinciale di Vibo Valentia e comprende i comuni attualmente in essa inclusi e, in un Presidio unico, lo spoke di Vibo Valentia, l'ospedale generale di Tropea e l'ospedale di zona montana di Serra S. Bruno. Azienda ospedaliera area centro, che incorpora, in un Presidio unico, l'hub di Catanzaro, lo spoke di Lametia Terme, l'ospedale generale di Soverato e l'ospedale di zona montana di Soveria Mannelli. Area Sud: Azienda sanitaria area sud, che incorpora l'ex Azienda sanitaria provinciale di Reggio Calabria e comprende i comuni attualmente in essa inclusi. Azienda ospedaliera area sud, che incorpora, in un Presidio unico, l'hub di Reggio Calabria, gli spoke di Polistena e Locri e gli ospedali generali di Melito Porto Salvo e Gioia Tauro.

    Trematerra "C'è stata incauta accelerazione". "L'Udc ha abbandonato oggi i lavori della terza commissione consiliare regionale, impegnata nella discussione sulla proposta di legge concernente l'istituzione delle aziende sanitarie territoriali e delle aziende sanitarie ospedaliere". Lo afferma in una nota il segretario regionale dell'Udc, Gino Trematerra, secondo il quale su un "provvedimento delicato" c'é stata una "incauta accelerazione". "Il partito - aggiunge - ed il gruppo consiliare, rappresentati dal vicecapogruppo Gianluca Gallo, avevano chiesto il rinvio della seduta per un ulteriore approfondimento, in tempi rapidi e ben definiti, della proposta normativa che punta a ridisegnare la fisionomia dell'organizzazione sanitaria calabrese. In particolare avevamo sollecitato una più attenta riflessione sui potenziali profili di illegittimità costituzionale di alcune norme, sulla scorta di quanto segnalato dall'Ufficio legislativo. Inoltre, ritenendo fondate le osservazioni sulla necessità di un maggior coinvolgimento delle istituzioni locali, delle forze sindacali e di categoria, avevamo suggerito l'opportunità di procedere, nel giro di pochi giorni, ad una serie di audizioni mirate, al solo scopo di favorire la condivisione di un provvedimento che si caratterizza quale riforma generale dell'impianto sanitario regionale e che perciò avrebbe meritato e meriterebbe, pure alla luce di quanto accaduto in ordine alla riforma di Arssa ed Afor, un coinvolgimento diffuso ed un confronto ampio". "Tuttavia, a fronte della nostra richiesta, il resto della maggioranza - prosegue Trematerra - ha inteso proseguire oltre, ritenendo di non dover accogliere il nostro invito e costringendoci così ad abbandonare i lavori per richiamare l'attenzione su un passaggio stonato che merita di essere ricondotto ad armonia. Ci auguriamo che la proposta licenziata coi soli voti del Pdl, della Lista Scopelliti e di 'Insieme per la Calabria' torni in Commissione: sarebbe un segnale di responsabilità da parte di una maggioranza che fin qui ha sempre marciato unita, specie su questioni di vitale importanza per i calabresi, quali le riforme di cui la Regione ha bisogno per assicurarsi nuove prospettive di crescita e sviluppo". "In conseguenza - conclude la nota - di quanto accaduto oggi in Terza commissione, il gruppo consiliare dell'Udc e la segreteria regionale si riuniranno venerdì sera, in via urgente e straordinaria, per confrontarsi in ordine alla proposta di legge sul riordino sanitario come pure sulle molte questioni politiche e programmatiche ancora sul tappeto: i temi al centro delle riforme, le finalità e le modalità d'impiego dei fondi comunitari, lo stato e le prospettive dei rapporti interni alla coalizione di centrodestra".

    Salerno "No a strumentalizzazioni". "L'approvazione da parte della terza Commissione della proposta di legge n. 382/9, 'Istituzione delle Aziende sanitarie territoriali e delle Aziende sanitarie ospedaliere', rappresenta certamente un ulteriore e significativo passo in avanti nel percorso che ci vede impegnati per restituire efficienza e sostenibilità al sistema sanitario calabrese". Lo ha sostenuto il presidente della terza Commissione consiliare, Nazzareno Salerno, a conclusione dei lavori dell'organismo. "D'altro canto - ha aggiunto - l'esigenza di rivedere interamente l'assetto istituzionale delle Aziende del Servizio sanitario regionale è di assoluta evidenza; il miglioramento della qualità dell'intero sistema, l'omogenea distribuzione dei servizi, l'equità nell'erogazione delle prestazioni, l'efficienza nel funzionamento delle strutture sono obiettivi irrinunciabili ed attesi dai cittadini calabresi da tanto, troppo tempo. La legge approvata, dunque, risponde ad una esigenza diffusa e rappresentata da tutti quei cittadini che chiedono a gran voce di poter essere curati in strutture adeguate, di usufruire di servizi efficienti e razionalmente distribuiti sul territorio, di affidarsi ad un sistema nel quale le eccellenze trovino adeguata valorizzazione. Risponde a questa logica la condivisione e la convergenza sul testo legislativo da parte di più forze politiche". "Ci auguriamo che le dinamiche registrate all'interno della terza Commissione, ed in particolare la mancata partecipazione al voto dell'Udc - ha sostenuto Salerno - non siano oggetto di inutili quanto forzate strumentalizzazioni; la maggioranza di centrodestra è unitariamente consapevole del compito assegnatoci dagli elettori ed il rapporto con l'Udc è naturalmente quello di sempre, uniti nel superiore interesse della Calabria e dei calabresi. Auspichiamo, infine, che durante la discussione in Consiglio, il testo oggi approvato in Commissione possa essere arricchito dei contributi dei colleghi degli altri gruppi consiliari".

    Censore "Scippata Asp a Vibo e Crotone". "La decisione di cancellare definitivamente le Asp di Vibo e di Crotone portata in discussione ed approvata nella Commissione regionale presieduta dal consigliere Nazzareno Salerno è frutto di un disegno scellerato e ben orchestrato che punta a svilire ulteriormente due territori il cui destino è quello di diventare periferia di una regione già fortemente indebolita dall'incapacità del Governo regionale di mettere in piedi non solamente adeguate politiche socio-sanitarie ma soprattutto di sviluppo economico". Lo afferma, in una nota, il consigliere regionale del Pd Bruno Censore. "Una decisione - ha aggiunto - che appare del tutto inqualificabile alla luce di un Piano di ridimensionamento sanitario che, a causa dei suoi tagli indiscriminati, già ha fatto sentire pesantemente i suoi effetti sul livello delle prestazioni erogate ai cittadini". Con questo forte disappunto, è scritto nella nota, Censore ha manifestato l'intenzione sua e del suo partito di "non restare in silenzio di fronte ad un atto che, se trasformato in legge, avrebbe conseguenze di immani proporzioni nell'assetto dell'amministrazione sanitaria". "Non si capisce - ha sostenuto Censore - a chi possa giovare un disegno così fatto ed oltretutto non si capisce perché il Commissario Scopelliti non abbia prodotto egli stesso un atto per determinare questa soppressione ed abbia preferito demandare questa materia al Consiglio facendola passare attraverso una proposta di legge che, molto probabilmente è stata presentata dai suoi firmatari senza neanche essere letta. C'é qualcosa di molto diverso rispetto a quello che potrebbe apparire. Apparentemente, tutto sembrerebbe essere stato fatto per rispondere ad una logica di ricerca sfrenata di risparmio senza peraltro quantificare i termini economici di tale proposito. La proposta di legge che reca la firma dei consiglieri Salerno, Chiappetta, Serra e Parente in realtà non dimostra di portare alcun beneficio neanche nella dimensione del Piano di rientro, ma contribuisce ad aumentare una confusione che sta logorando un sistema di sanità pubblica che il Partito democratico vuole difendere a spada tratta, a costo di fare le barricate in Consiglio regionale. Che qualcuno spieghi, ad esempio, la parodia dell'Asp area centro-est ed area centro-ovest che poteva risparmiarsi per non raggirare ulteriormente i calabresi. Sul piano politico, poi, risulta alquanto incomprensibile la decisione assunta in Commissione dall'Italia dei Valori che, mantenendo la sua presenza alla discussione, ha consentito di garantire il numero legale e di far approvare la legge in prima battuta". "Tutto questo - ha concluso Censore - è di una gravità inaudita. Per queste ragioni nella discussione in aula porteremo le ragioni dei calabresi che non coincidono con quelle della maggioranza che sostiene Scopelliti"

    Salerno "Censore fuori dal mondo". "Che l'on. Bruno Censore vivesse fuori dal mondo e da ogni contesto del Consiglio regionale della Calabria lo sospettavamo da tempo, ma del fatto che non riuscisse a leggere i documenti e ad avere contezza degli stessi ne abbiamo avuto conferma con le dichiarazioni di oggi in merito all'approvazione in Commissione Sanità della Proposta di legge 'Istituzione delle Aziende sanitarie territoriali e delle Aziende sanitarie ospedaliere'". Lo afferma, in una nota, il presidente della Commissione sanità del Consiglio regionale Nazzareno Salerno. "A beneficio dello sprovveduto Censore - ha aggiunto Salerno - preciso che con tale proposta di legge non vengono affatto cancellate le Aziende di Vibo e Crotone. Bastava leggere i commi relativi alle Aziende sanitarie dell'area centro-est e centro-ovest per rendersene conto. Evidentemente per chi è abituato a parlare senza documentarsi è chiedere troppo".

    Bilardi "Pdl approvato è prova vitalità". "La creazione di macro aree per la sanità calabrese, che si avvia a definizione grazie ad un progetto di legge approvato con tempestività dalla terza commissione consiliare della Regione Calabria, appare finalizzata, anche nelle nuove realtà territoriali derivanti dall'accorpamento di due province, a creare dinamiche di efficienza nell'offerta sanitaria ed a garantire quelle strutture cliniche valide e quelle eccellenze che talvolta, per evidenti involuzioni funzionali dettate da carenze burocratiche e/o strutturali, perdono vigore ed incisività nel sistema regionale, vanificando quel processo etico dell'assistenza che sta a fondamento del servizio pubblico". Lo afferma il capogruppo regionale della "Lista Scopelliti", Giovanni Bilardi. "La nuova mappa della sanità calabrese che scaturirà dalla proposta di legge n.382 - prosegue Bilardi - tende a ridefinire i rapporti ed i ruoli per quanto attiene sia all'organizzazione che ai moduli dell'offerta sanitaria, creando un reciproco coordinamento sia nei percorsi che nella modalità di erogazione delle prestazioni. E' questa l'ennesima prova della vitalità amministrativa e della immiopia di governo del centrodestra regionale che persegue una mission ed una vision finalizzate a correttezza, economicità ed efficacia"

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