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    Oliverio a Roma "No a Presidenti Province podestà"

     

     

    Oliverio a Roma "No a Presidenti Province podestà"

    08 nov 12 "Il decreto del Governo sul riordino e sulla definizione delle funzioni da attribuire alle Province è assolutamente inaccettabile, perché è frutto di una impostazione demagogica che non produce alcun risparmio per le casse dello Stato e determina una grave confusione sull'attribuzione delle competenze e delle funzioni che i cittadini pagheranno a caro prezzo in termini di disservizi". E' quanto ha affermato il presidente della Provincia di Cosenza, Mario Oliverio intervenendo a Roma, nella Sala delle Conferenze di Montecitorio, all'Assemblea Nazionale dei presidenti di Provincia e dei Consigli provinciali. "Finora - ha aggiunto Oliverio - non un solo atto è stato prodotto per affrontare le riforme veramente necessarie ad un riordino organico della Pubblica Amministrazione e del sistema istituzionale del Paese che avrebbe determinato efficienze e risparmi notevoli, mentre si è polarizzata tutta l'attenzione su provvedimenti che hanno una incidenza assolutamente marginale sulla spesa pubblica e, contestualmente, mortificano la democrazia rappresentativa. Ciò non possiamo assolutamente consentirlo. Per questo motivo, l'Unione delle Province Italiane deve assumere un'iniziativa forte e decisa per chiarire ai cittadini, con dati e cifre alla mano che, quella messa in piedi dal Governo, è un'operazione meramente demagogica e propagandistica che finirà solo per produrre danni rilevanti alla pubblica amministrazione e non la necessaria efficienza e razionalizzazione della spesa pubblica". "Una volta chiuso il capitolo sull'abolizione delle Province aperto subdolamente un anno fa - ha detto ancora il presidente della Provincia di Cosenza - si sta tentando ora di spostare il tiro su un'operazione di svuotamento di poteri e funzioni e di declassamento di queste istituzioni, attraverso il ricorso alle elezioni indirette di presidenti e consiglieri provinciali. Che senso ha tutto questo se non l'obiettivo di sottrarre la rappresentanza del governo delle Province ai cittadini-elettori per consegnarle a logiche di spartizione partitocratica che fanno venire alla mente l'antica pratica delle interpartitiche che ha piegato le istituzioni ad ottiche veramente lottizzatrici, producendo un danno notevole alla vita democratica e, in particolare, alla vita dei partiti? Di fronte a questo rischio è necessario assumere senza timidezze un'iniziativa nei confronti del Parlamento perché siano apportate correzioni ragionevoli al decreto proposto dal Governo consentendo, in primo luogo, agli organi democraticamente eletti ed espressione della volontà popolare di concludere il loro mandato fino alla scadenza fissata dalla legge". "In secondo luogo - ha sostenuto ancora Oliverio - occorre consentire ai presidenti eletti di esercitare il loro mandato avvalendosi delle giunte costituite nel rispetto della legge. I presidenti delle Province non possono essere trasformati in 'podesta'', perché sono espressione della volontà popolare e non di nomina da parte di altri organi. Per questo hanno il diritto di esercitare la loro funzione di governo avvalendosi delle giunte provinciali con le quali hanno portato avanti un'azione amministrativa e di governo comune per la realizzazione dei programmi sottoposti al voto degli elettori".

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