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    Vendola in Calabria per primarie c/sinistra

     

     

    Vendola in Calabria per primarie c/sinistra

    07 nov 12 "La legge elettorale dovrebbe essere improntata come banco di prova fondamentale per ridefinire, tutti insieme, le regole del gioco guardando con particolare attenzione alla crisi della democrazia e delle forma di partecipazione. Quel dato siciliano del 54% di astensionismo misura la febbre che divora la nostra democrazia". Lo ha detto Nichi Vendola incontrando i giornalisti a Catanzaro. "Vedo che Casini - ha aggiunto Vendola - si è ritrovato con gli antichi alleati, con il Pdl, con la Lega e persino, con, come si chiama, Rutelli, che era in quei paraggi. L'idea che la legge elettorale debba essere sempre un tentativo al fotofinish di cambiare le regole del gioco per produrre un risultato differente alla fine della partita, è insopportabile. Così come l'idea che io devo impedire al mio avversario, che è dato vincente, di vincere, oppure devo impedire che chi vinca possa governare, perché in questa maniera si ritorna nella palude, nell'inciucio". "Se avessero avuto un po' più di rispetto per le regole democratiche - ha detto ancora Vendola - avrebbero dovuto, di fronte alla paralisi che si èdeterminata in Parlamento, riconoscere che c'é stato il pronunciamento di un milione e 200 mila italiani hanno sottoscritto la richiesta che può essere interpretata con un articolo: si cancella il Porcellum e si resuscita il Mattarellum. Credo che sia un'indicazione che ha un robusto vaglio democratico. Invece prevale la bassa cucina oppure l'idea che la legge elettorale bisogna farla in sartoria perché deve essere l'abito con cui si vestono gli interessi opportunistici del momento contingente"

    Renzi e Bersani. "A Renzi e Bersani dico con garbo che è stucchevole il richiamo al rigore se non siamo in grado di definire esattamente di che cosa parliamo e chi dobbiamo colpire". Così Nichi Vendola a Catanzaro. "E' stucchevole l'idea che sia rigore - ha aggiunto Vendola - la barbarie di colpire i ceti popolari o di applicare l'Imu sulla prima casa. L'idea che sia rigore abbandonare un pezzo di mondo, i cosiddetti esodati, alla loro sorte o inalzare l'età pensionabile per le donne senza avere innalzato i salari che, a parità di lavoro, sono decurtati del 40% o che si definanzia la scuola pubblica mentre si trovano sempre nuovi soldi per la scuola privata. Questo rigore è politicamente di destra e socialmente iniquo". "Per quanto mi riguarda - ha concluso Vendola - mi batto per il rigore, sono un rigorista e credo che, nella tradizione liberale italiana e penso a Luigi Einaudi, non in quella comunista, il rigore si chiami imposta patrimoniale che è ancora un tabù nel dibattito italiano".

    Scioglimento Reggio. "La vicenda di Reggio Calabria é molto inquietante non solo quando scopriamo che la 'ndrangheta impone una presenza pesante ma anche quando vediamo che certa borghesia cittadina si scandalizza per l'antimafia". Lo ha detto Nichi Vendola a Catanzaro. "Reggio Calabria, questa città maltrattata - ha aggiunto Vendola - ha avuto nella sua storia modelli tra di loro alternativi e confliggenti. Credo che la città ebbra e distratta di Scopelliti sia molto diversa dalla città cosciente e consapevole di Italo Falcomatà". Vendola, ricordando l'ex sindaco di Reggio, scomparso prematuramente, ha parlato di "grande rimpianto di una persona perbene che è stato un grande sindaco della sua città" e poi ha salutato il primo cittadino di Lamezia Terme, Gianni Speranza, presente in sala, mettendo in evidenza il suo ruolo in "un'altra città calabrese difficile e complicata, spesso alla ribalta per la cronaca nera".

    Confische. ''Questo bene confiscato è la dimostrazione che dal letame nascono i fiori". Lo ha detto Nichi Vendola visitando a Lamezia Terme la Comunità di accoglienza realizzata da don Giacomo Panizza in un edificio confiscato alla 'ndrangheta. ''E' più importante restituire questi beni alla collettività - ha aggiunto Vendola - che mettere in galera i criminali perché così queste strutture vengono utilizzate per scopi sociali".

    Unioni Civili. "Le famiglie e la società civile, reale, sono molto più avanti della politica sui temi del riconoscimento dei diritti civili". Lo ha detto Nichi Vendola rispondendo a Catanzaro ad una domanda sul riconoscimento delle coppie di fatto. "Il mio convincimento - ha aggiunto Vendola - è che la politica e segnatamente le classi dirigenti abbiano vissuto secondo lo stile dei vizi privati e delle pubbliche virtù. E che abbiano praticato per ragioni elettorali il moralismo, sgomitando per farsi fotografare di giorno al family day mentre di notte lo festeggiavano con cocaina ed escort. Anche esponenti politici calabresi, se ricordo bene. Insomma abbiamo assistito all'ipocrisia di una classe dirigente spiritualista nelle pubbliche piazze e dedita al burlesque nella sua vita reale. Questo è un tema molto spinoso e il riconoscimento delle coppie di fatto lo considero il minimo, una cosa scontata". A parere dei Vendola "solo la barbarie, l'ignoranza e la superstizione possono impedire di avere in Italia ciò che ogi é legga in Sudafrica, in Argentina e in quasi tutte le nazioni europee. L'opinione pubblica italiana però sta cambiando idea sulla questione dell'adozione dei bambini da parte delle coppie gay. Si è passati nel giro di un anno dal 18% al 38% di persone favorevoli"

    E' l'ora del centro sinistra. "Mi sento molto incoraggiato dalla vittoria di Barack Obama a condizione che la sinistra in Italia si dia coraggio. A volte è il centrosinistra che mi scoraggia per la sua pavidità e il non sapere osare e guadagnare una prospettiva autonoma rispetto alle superstizioni ideologiche che accompagnano l'epoca liberista". Lo ha detto Nichi Vendola a Catanzaro. "Obama - ha aggiunto Vendola - parla di noi. La sua vittoria ci incoraggia a difendere la civiltà europea contro le destre e contro i tecnocrati di scuola liberista. La sua vittoria rimette al centro la necessità di ricostruire il profilo dei diritti delle persone che sono diritti di libertà e diritti sociali". Secondo Vendola, "l'idea che il fondamentalista Mitt Romney, sia pure travestito per ragioni di marketing elettorale da moderato, potesse chiudere l'esperienza di Barack Obama sarebbe stata tragica per il mondo intero nonostante i limiti, le insufficienze e le contraddizioni dell'amministrazione democratica. Possiamo dire che siamo andati a dormire con l'ansia e ci siamo svegliati con l'allegria".

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