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Cisl "Serve piano per crisi e emergenze sociali"

07 nov 12 "La Cisl Calabria, pur apprezzando la disponibilità del Presidente e della Giunta regionale a confrontarsi sulla gestione delle emergenze sociali in essere, ritiene sia giunto il momento di mettere in campo uno specifico piano anticrisi che, oltre a fronteggiare le questioni contingenti, punti a rilanciare il nostro sistema economico e produttivo". Lo afferma, in una nota, il segretario generale della Cisl Calabria, Paolo Tramonti. "In un momento delicato come l'attuale caratterizzato da una drastica riduzione delle risorse ordinarie - ha aggiunto - sarebbe opportuno, da un lato, che il Governo nazionale riveda la politica dei tagli ai trasferimenti statali verso le Regioni più deboli come la nostra e, dall'altro, che a livello regionale si avvii una politica di interventi più incisivi sul fronte del risanamento della macchina burocratica, amministrativa e istituzionale della Regione anche attraverso una condivisa azione di riordino e riorganizzazione degli Enti strumentali. A questo proposito per la Cisl è necessario che si apra al più presto un tavolo di discussione sulla proposta di legge giacente attualmente in prima Commissione su 'riordino enti, aziende regionali, fondazioni, agenzie regionali, societa' e consorzì. Sul fronte delle politiche di sviluppo la Cisl conferma la piena disponibilità e l'impegno a partecipare ad un percorso che punti al cambiamento vero della nostra Regione da concretizzare con una non più rinviabile stagione di riforme in grado di rilanciare e modernizzare tutti i comparti produttivi. In questa direzione va definito un nuovo modello di politica regionale mirato all'individuazione dei settori funzionali alla crescita e allo sviluppo delle nostre aree con scelte chiare e definitive sulle opzioni strategiche da perseguire". "Per la Cisl - ha concluso Tramonti - le stesse questioni che attengono la realizzazione di opere proposte e preannunciate come il rigassificatore ed il polo logistico di Gioia Tauro, la costruzione e/o riconversione di centrali elettriche, la realizzazione del Ponte sullo Stretto, così come gli interventi declinati dal Piano di azione-coesione nazionale non possono che essere inquadrati in un modello di sviluppo compatibile con le specificità territoriali e allo stesso tempo funzionali all'integrazione della Calabria nel Sistema-Paese che verrà a delinearsi nel prossimo futuro".