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    Guccione, Mirabelli, Aiello "Preoccupa chiusura ospedali nel cosentino"

     

     

    Guccione, Mirabelli, Aiello "Preoccupa chiusura ospedali nel cosentino"

    29 mar 12 I consiglieri regionali Carlo Guccione (Pd), Rosario Mirabelli (Api-Misto) e Ferdinando Aiello (Sel) hanno scritto al ministro della Salute, Renato Balduzzi, e al prefetto di Cosenza Raffaele Cannizzaro sulla vicenda della ripercussione della chiusura degli ospedali in provincia di Cosenza. "Il Piano di Rientro dal debito sanitario della Regione - affermano i consiglieri regionali - prevede che le procedure di riordino della rete ospedaliera in Calabria si dovranno concludere entro il 31 marzo 2012, come stabilito dai Decreti n. 18 del 2010 e n. 106 del 2011 emanati dal Commissario ad Acta per l'attuazione del Piano. Tra due giorni in provincia di Cosenza si chiuderanno i presidi ospedalieri di San Marco Argentano, Mormanno, Lungro, Trebisacce, Cariati, Praia a Mare e si depotenzieranno i presidi ospedalieri di San Giovanni in Fiore e Acri. Tutto ciò avverrà senza che ai servizi erogati da questi presidi siano stati sostituiti, contestualmente, altrettanti servizi sanitari alternativi territoriali. Anche nella prevista trasformazione degli ospedali dismessi in Capt (Centri Assistenza Primaria Territoriale) non c'é alcuna traccia delle risorse umane, finanziarie e tecnologiche necessarie. Ciò ci induce a pensare che la loro operatività è ancora assai lontana dall'essere realizzata". "Le nostre forti preoccupazioni - prosegue la lettera - ritrovano riscontro, tra l'altro, nelle dichiarazioni che Antonino Orlando, direttore generale del Dipartimento della Salute della Regione, ha rilasciato in occasione di un recente convegno svoltosi a Cosenza. 'Se e' vero - ha detto Orlando - che bisogna rispettare la tempistica nella riconversione degli ospedali e se è giusto chiudere gli ospedali che in realtà non sono tali, è giusto anche che nessuno ci chieda di smantellare cosa c'é sul territorio finché non si definisce cosa si andrà ad attivare nei nosocomi riconvertitì. E' evidente che una non corretta gestione dell'attuazione del Piano di Rientro nella provincia di Cosenza ha creato una vera e propria emergenza sanitaria che rischia, a breve, di far implodere l'intero sistema". Per Guccione, Mirabelli e Aiello "c'é bisogno, quindi, di adottare tutte le decisioni amministrative conseguenti e necessarie per impedire che, tra qualche giorno, su tutto il territorio provinciale cosentino si possano verificare situazioni nelle quali il diritto alla tutela della salute, costituzionalmente riconosciuto, non possa più essere garantito".

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