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    Maiolo "Su patto stabilità ignorate autonomie locali"

     

     

    Maiolo "Su patto stabilità ignorate autonomie locali"

    16 mar 12 "Apprendo dalla stampa che la Giunta regionale ha licenziato una delibera per dare vita al Patto di stabilità regionalizzato concordato con Ance e Confindustria". Lo afferma, in una nota, il presidente di Legautonomie Calabria, Mario Maiolo. "La cosa potrebbe risultare positiva - aggiunge - anche in virtù di una nostra antica richiesta di andare in questa direzione per sostenere gli enti locali calabresi in maggiore difficoltà. Se non fosse che il dato segnala un grave e preoccupante deficit istituzionale che va evidenziato non per amore di sterile polemica ma perché il metodo che si utilizza non è indifferente alla qualità del risultato. E non è solo una questione di forma visto che pure la norma prevede che tale facoltà offerta alle Regioni debba avvenire previo confronto in sede di Consiglio delle autonomie locali e, ove non istituito, con i rappresentanti regionali delle autonomie locali. Ma perché concertare preventivamente con i legittimi rappresentanti degli interessi privati piuttosto che con le istituzioni locali dimostra, ancora una volta, quanto sia profondo il deficit comunicativo tra regioni ed enti locali". "E' da tempo che ci battiamo - dice ancora Maiolo - affinché il rapporto tra Regione ed enti locali evolva dalla datata logica delle concertazione per entrare in quella della condivisione. Perché gli enti locali non sono 'sindacati' con cui concertare, ma sono il braccio operativo, amministrativo dello Stato e ad essi non si può chiedere di sposare provvedimenti a scatola chiusa che poi dovranno gestire. Non si può chiedere di approvare scelte calate dall'alto che ignorano l'influenza che determineranno sui Comuni, sulla finanza locale e sui cittadini tutti. E non solo sui ritardati pagamenti, che pure è una questione importantissima da affrontare. Questo è un dato di cultura politica che non mi sembra sia stato colto appieno, con il risultato che il processo riformatore regionale appare oggi arenato. Ci deve essere un prima e un dopo, ed è giusto e corretto, anche dal punto di vista normativo, che venga prima l'Anci, e più modestamente magari anche LegAutonomie, e poi l'Ance". "E' corretto che la Regione - sostiene Maiolo - provi ad articolare un migliore rapporto con le forze sociali ed imprenditoriali. Ma se anzitutto non c'é lo sforzo di far uscire le istituzioni locali da un percorso di degrado cui sono state condotte da leghismi e centralismi vari attraverso una rinnovata battaglia autonomista regionale, a soffrirne continuerà ad essere tutta la comunità. Non si superano le carenze progettuali, organizzatorie e di gestione attraverso il ricorso a riforme cartacee di stampo normativo, riproducendo l'equivoco che assegna agli atti valore in sé, indipendentemente dalle reali possibilità di raggiungere le finalità che si propongono di perseguire. Se ad esse non si accompagna in primis una reale condivisione di strumenti e obiettivi di tutta la 'filiera istituzionale' le battaglie rischiano di essere perse".

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