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    Deputati PD "Perchè bloccata graduatoria edizlizia sociale?"

     

     

    Deputati PD "Perchè bloccata graduatoria edizlizia sociale?"

    14 mar 12 I deputati del Pd Franco Laratta, Doris Lo Moro e Nicodemo Oliverio hanno presentato un'interrogazione con cui chiedono di sapere "se il Governo sia a conoscenza della tortuosa vicenda dell'edilizia sociale in Calabria che ha portato l'attuale Giunta regionale ad annullare la prima graduatoria ed emanare un secondo bando". "Un fatto grave - aggiungono - che ha messo a rischio i 155 milioni di euro di finanziamenti che avrebbero potuto creare 4 mila alloggi sociali e sviluppare un'economia sul territorio per un miliardo di euro". I parlamentari chiedono "quali necessarie azioni, per quanto di competenza, intenda assumere il Governo per scongiurare la perdita di corposi finanziamenti per l'edilizia sociale in Calabria e se non intenda accertare quali siano le motivazioni 'giuridiche e tecniche' addotte dall'assessore ai Lavori pubblici, Giuseppe Gentile, in ordine all'annullamento della prima graduatoria". Nell'interrogazione si chiede anche se il Governo "non ritenga opportuno adottare ogni iniziativa utile ad accertare eventuali irregolarità nelle procedure amministrative di annullamento ed emanazione del secondo bando e se non ritenga utile sollecitare la Regione Calabria ad assumere provvedimenti urgenti utili alle famiglie bisognose di un alloggio prima che si esprima il prossimo ottobre il Consiglio di Stato in ordine al ricorso presentato dalla stessa regione contro le decisioni del Tar, che ha accolto i ricorsi dei ricorrenti annullando il provvedimento di revoca del primo bando". "Il dato finora certo - - affermano ancora i deputati del Pd - è che la revoca è stata posta in essere in coincidenza dei primi mesi di attività della Giunta Scopelliti, con una serie di passaggi a dir poco dubbi prima della formalizzazione ufficiale datata 29 novembre 2010". Nell'interrogazione Laratta, Lo Moro e Oliverio citano il Corriere della Calabria, "il settimanale d'inchiesta - affermano - che ha dedicato al caso una dettagliata indagine giornalistica a firma del giornalista Pablo Petrasso, il quale ha scritto, tra l'altro, che 'anche la revoca ha avuto le sue brave zone d'ombra, svelate da un accesso agli atti chiesto dall'impresa di Giuseppe Gatto Costruzioni (vincitore nella graduatoria riferita al primo bando, non partecipante al secondo). Sappiamo tutti quanto possa essere farraginosa la burocrazia. In alcuni casi, invece, i passaggi riescono a essere velocissimi. Pensiero e azione. Per accorgersene basta chiedere una delibera di giunta. E' successo la prima volta che il bando del centrosinistra è stato revocato. Gatto si è presentato negli uffici della giunta per vedere la delibera dell'annullamento (cui aveva partecipato). E si è trovato davanti un atto anomalo, quasi tutto 'in bianco', senza neppure l'indicazione degli assessori presenti e assenti, recante la firma dell'assessore Gentile, la data del 20 Settembre 2010 e il N. 622". "Gatto - affermano ancora i deputati - ha inviato un esposto alla Regione e la risposta, con tanto di documenti allegati, racconta una storia per lo meno dubbia. Ufficialmente, ha scritto il Corriere della Calabria, è andata così: il 20 settembre 2010 il dirigente generale dei Lavori pubblici, Giovanni Laganà, propone all'assessore Gentile l'annullamento del bando; nello stesso giorno l'assessore porta la delibera "in bianco" in giunta e la fa approvare, ma poi, sempre nella stessa seduta, la giunta decide di sospenderne l'efficacia. Insomma, succede tutto in un giorno e alla fine non succede niente. Ma, se non fosse stato per l'accesso agli atti, nessuno l'avrebbe saputo. Misteri della burocrazia. Che, però, va avanti con l'annullamento, motivandolo questa volta in maniera più completa e formalizzandolo il 29 novembre 2010 con un decreto firmato sempre da Giovanni Laganà, direttore generale del dipartimento 9. Cosa sia successo il 20 settembre 2010 non é dato sapere. Ciò che è certo, è l'enorme ritardo accumulato che potrebbe concretamente provocare la perdita di 155 milioni di risorse che, se erogate, produrrebbero sul territorio un indotto stimato in un miliardo di euro e garantirebbero un alloggio di edilizia sociale a circa 4 mila famiglie".

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