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    Di Iacovo "Positiva flessione disoccupazione in Calabria"

     

     

    Di Iacovo "Positiva flessione disoccupazione in Calabria"

    13 mar 12 "E' una giornata storica per l'intera Calabria, una vera e propria rivoluzione culturale che mette al centro le dinamiche del lavoro per contrastarne le distorsioni e le criticità che lo indeboliscono". E' quanto afferma, in una nota, Benedetto Di Iacovo, presidente della Commissione regionale per l'emersione in merito alla legge approvata dal Consiglio regionale per l'emersione del lavoro irregolare. Di Iacovo ha fornito anche alcuni dati sulla disoccupazione nel terzo trimestre 2011. "La Calabria - ha sostenuto - ha avuto tra il 2010 e il 2011 una performance particolarmente interessante. Da un 12,4% di inizio 2010 si è arrivati all'11,7% a fine 2010 e dopo il crollo del primo trimestre 2011 con la disoccupazione al 13,8%, si è tornati nel secondo trimestre 2011 al 12%, per arrivare nel terzo trimestre al 10,7% che costituisce uno dei migliori dati della storia della Calabria. Nel terzo trimestre 2011 la Calabria si è classificata meglio di tutte le altre regioni meridionali. Il divario con il dato nazionale è di solo 3 punti. In Calabria la disoccupazione diminuisce tra il primo e il terzo trimestre 2011 di 17 mila unità e l'occupazione cresce di 44 mila unità. Il tasso di occupazione femminile, con il 31,8%, segna nel terzo trimestre 2011 uno dei migliori risultati di sempre. Il confronto fra diminuzione della disoccupazione e aumento dell'occupazione si può spiegare con due fattori: il primo legato alla lotta al sommerso che ha cominciato ad dare i frutti, per cui una parte della nuova occupazione in realtà altro non è che emersione; il secondo legato all'aumento della partecipazione dei disoccupati scoraggiati che prima avevano abbandonato il mercato del lavoro. Questo indica una prima policy da realizzare per aumentare l'occupazione, quella di combattere il sommerso e il lavoro non regolare. Al terzo trimestre 2011 i lavoratori irregolari sono stimati in 138 mila unità con una diminuzione di 4.000 unità rispetto al quarto trimestre 2010. In Calabria, già nel 2010 si era avuta una emersione di lavoratori irregolari pari a circa 7.000 unità". "La norma - ha sostenuto Di Iacovo riferendosi alla nuova legge - punta a riformare il mercato del lavoro in modo strutturale, valorizzando l'impegno della Regione e della Commissione per l'emersione, potendo contare su risultati in controtendenza, come conferma l'andamento degli ultimi otto anni in merito alle unità irregolari, passate dalle 210 mila del 2004 alle attuali 138 mila. Agli effetti conseguiti dalle azioni di contrasto messe in campo, va evidenziato un ulteriore valore positivo sul gettito diretto alle casse regionali per Irap, addizionale Irpef e comunali e Iva (nel solo anno 2010 hanno sono state introitate risorse dirette per circa 15 milioni di euro). Per ogni unità emersa infatti la Regione incassa circa 1.300 euro per unità dipendente e 2.250 euro per unità indipendenti". "Questa legge - ha sostenuto Di Iacovo - potrà costituire una pietra miliare per le altre regioni e per lo stesso governo nazionale. Per la prima volta, infatti, sono previsti interventi normativi dissuasivi rispetto ai comportamenti illegali e irregolari. Il costo del sommerso è altissimo e le morti sul lavoro sono il volto più intollerabile per un paese civile. Questa legge afferma il principio che chi accetta il rischio anche solo potenziale che dal suo comportamento o dalle sue omissioni possa derivare un incidente sul lavoro, questo deve essere considerato un fattore patologico per il sistema economico e pertanto da contrastare. E legiferando solo su materia di sua competenza la Regione rimarca e sanziona questi comportamenti. La legge ha definito, poi, in maniera organica le strategie e gli strumenti di intervento della Regione a favore dei processi di emersione, con particolare riferimento al contributo e agli orientamenti proposti dalla Commissione per l'emersione che svolge un importante ruolo di avamposto regionale all'interno in una più ampia rete istituzionale nazionale. L'articolato prevede: l'istituzione della C.A.E. (Centrale di Allarme Emersione), un archivio/banca dati nel quale vengono inserite tutte le imprese che hanno avuto delle infrazioni definitivamente accertate in materia di lavoro sommerso e non regolare e in materia di sicurezza sui luoghi di lavoro; l'introduzione di parametri di regolarità e di congruità del lavoro, articolati per settore e per categorie di imprese; la mission e la definizione dei compiti e delle attività della Commissione regionale per l'Emersione del lavoro non regolare, in quanto organo della regione preposto alle politiche di contrasto al sommerso; criteri di premialità connessi alla tutela della salute e sicurezza nei luoghi di lavoro nelle procedure di aggiudicazione di lavori o opere pubbliche di interesse regionale". "Questa Legge - ha concluso Di Iacovo - va considerata un punto di partenza, sapendo che l'attività di contrasto al sommerso non è da considerare al pari di una partita di calcio che si vince o si perde al 90'. Al contrario, necessita di azioni concrete e diuturne, nonché del coinvolgimento costante e attivo delle forze sociali e delle categorie produttive, affinche i principi contenuti nella norma trovino attuazione condivisa. Questo impianto normativo offre tutti gli strumenti per portare avanti una seria 'Azione di sistema' capace di fronteggiare adeguatamente il fenomeno".

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