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    Ancora polemiche tra PD e PDL

     

     

    Ancora polemiche tra Muzzì (PD) e Coordinamento PDL

    07 mar 12 "Se l'on Maiolo avesse fatto un'analisi obiettiva sulla crisi dei partiti e sulle possibili novità nel futuro avremmo anche apprezzato le sue considerazioni, ma fare l'ultras dopo le batoste che il Pd sta prendendo in tutta Italia alle primarie significa non prendere consapevolezza di quello che accade". E' quanto si legge in una nota del coordinamento regionale del Pdl Calabria. "Proprio da Maiolo, che non è uno sprovveduto - prosegue la nota - ci saremmo aspettati un'analisi sul ruolo delle Regioni, sulle difficoltà degli enti locali e non commenti volgari. Il 2005 il Pd ha iniziato una legislatura con un morto ammazzato e quel dramma, che non appartiene solo alla famiglia del povero Fortugno, non è mai stato elaborato. Amministrare in Calabria significa spesso sopportare anche le calunnie, le diffamazioni, le ingiustizie ma alla lunga i cavalli di razza emergono, così come la verità. Si può, e ci mancherebbe altro, criticare Scopelliti ma lo si deve fare su fatti e su punti che non siano strumentali, considerando la gravissima fase in cui vive globalmente il nostro Paese. E non si devono dimenticare le tantissime cose buone fatte in meno di due anni, dalle borse lavoro alla sanità, pur in un contesto penalizzante". "Il Pdl Calabria - è scritto nella nota - vuole assumere un tono moderato ancora di più perché ben conosce le difficoltà economiche esistenti ed invita tutti i partiti presenti in Consiglio regionale ad essere protagonisti, ma se c'é chi davanti all'evidenza scrive che il suo partito è in ascesa si vanifica ogni sforzo di cooperazione comune e si altera la verità". "Domani - conclude la nota - è la festa delle donne e il nostro pensiero va alle donne coraggio che la Calabria esprime, ad Angela Casella, morta e protagonista di una grande dimostrazione di libertà oltre venti anni orsono. Su cinque coordinatori provinciali, due del Pdl sono donne: anche questo é un segno di maturità e di attenzione che va apprezzato, bandendo polemiche e tifo da stadio".

    "L'unica nota positiva venuta fuori dal 1 Congresso del PdL di Catanzaro è stata l'acclamazione di Wanda Ferro alla successione di Michele Traversa, sicuramente unico vincitore della kermesse svoltasi alla Casa delle Culture. Per il resto, una serie di omissis e la solita gaffe del Governatore della Calabria, Giuseppe Scopelliti". A sostenerlo è Mario Muzzì, del Pd Calabria. "Cominciamo da quest'ultimo che, - aggiunge Muzzì - pur avendo parlato una mezzora circa, si è guardato bene dal chiarire le motivazioni delle dimissioni proprio di Michele Traversa dall'incarico di Coordinatore Provinciale del PdL, ha glissato sullo scippo della Scuola di Magistratura, non ha risposto all'appello di Pino Galati di pubblicare l'elenco degli iscritti al partito, ha balbettato sui risultati conseguiti in due anni di guida alla Regione, non ha affrontato le questioni della sanità pubblica e privata, si è probabilmente dimenticato di trattare l'argomento delle opere pubbliche da tempo bloccate ed essenziali per lo sviluppo e la crescita della Città Capoluogo di Regione". Ad avviso del dirigente politico "l'unico motivo che ha giustificato la presenza di Scopelliti a Catanzaro è stato quello di rispondere, da par suo, al Commissario Regionale del PD, Alfredo D'Attorre, che nei giorni scorsi aveva con garbo posto l'accento sulla questione morale e giudiziaria del governatore non tanto per motivi di speculazione politica, quanto perché fosse affrontata sul piano dei conseguenti risvolti politici dopo l'attacco senza precedenti nei confronti dell'Arma dei Carabinieri, nel bel mezzo di un processo giudiziario. Segno di come siano lontani i tempi in cui gli ex missini tifavano per Mani pulite e per la legalità. Per Mario Muzzì "la carenza di argomentazioni utili a giustificare ciò che giustificabile non é, ha spinto il presidente della regione ad una serie di considerazioni, quasi bossiane. Tra queste, a parte le supponenti allusioni al PD commissariato per mancanza di leadership (come se il PdL non fosse commissariato sin dalla sua nascita!), vorrei solamente citare e chiosare quella riferita a D'Attorre, illustre sconosciuto di cui non ha sentito parlare prima. Ebbene, senza volerlo, penso che non avrebbe potuto fare migliore complimento al nuovo commissario del PD calabrese. Come democratico sono orgoglioso di sentire che Alfredo D'Attorre risulti sconosciuto a chi finora è stato all'onore delle cronache nazionali per meriti virtuali e per vicende come quelle di cui è stato ed è protagonista il nostro presidente di Regione, senza parlare dei suoi fallimenti amministrativi e delle sue dubbie frequentazioni politiche abituali a livello locale e sul piano nazionale con i vari Verdini, Cosentino, Papa, Formigoni, Dell'Utri eccetera. In fin dei conti - conclude l'esponente politico del Pd - il suo essere un "gigante della politica nazionale", le virgolette sono doverose, gli ha fruttato sinora solo una visita ufficiale dell'on. Pionati. Come dire, sotto il vestito, il vuoto".

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