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    Tagli decreti PA, reazioni e polemiche in Calabria

     

     

    Tagli decreti PA, reazioni e polemiche in Calabria

    25 mag 12 La Vicepresidente della Regione Antonella Stasi - informa una nota dell'ufficio stampa della Giunta - in merito alla situazione relativa alle compensazioni dei crediti per le Regioni sottoposte a piani di rientro, ha dichiarato che "la presa di posizione del Presidente Scopelliti, degli altri Presidenti di Regione del Sud Italia e di tanti politici contro un Governo che, escludendo dalle compensazioni i crediti verso enti commissariati o sottoposti a piani di rientro, è riuscita a generare un fronte comune di protesta". "Questi ultimi decreti - aggiunge - non sono i soli che evidenziano discriminazioni per le Regioni sottoposte ai piani di rientro dai deficit sanitari. Anche rispetto al processo di 'Spending Review' la direttiva che impone tagli alle amministrazioni pubbliche per un totale di 4,2 miliardi di euro, é stata prevista una netta differenziazione. Per le Regioni non commissariate, il super commissario nominato dal Presidente del Consiglio formulerà proposte di ridimensionamento delle spese al Presidente della Regione, e poi la Regione deciderà. Di contro per le Regioni commissariate i tagli decisi dal super commissario Bondi saranno diretti, in quanto enti assimilati alle amministrazioni statali. Ciò che le regioni rifiutano non é la revisione della spesa, coscienti che i tagli sono necessari, ma il commissariamento, l'approccio unilaterale e penalizzante che divide l'Italia in due non è accettabile. Altra questione è il patto di stabilità". "Il Governo - prosegue Stasi - ha previsto che la capacità di spesa delle Regioni venga decurtata nel 2012, 2013 e 2014 con penalità per le Regioni in piano di rientro ed un premio a vantaggio delle regioni virtuose, per una percentuale ancora da stabilire. Così la Calabria rischia di dover subire non solo la decurtazione sulla spesa, ma, in aggiunta, una ulteriore penalità valutando la virtuosità retroattivamente. Gli anni 2009 e 2010 non possono rappresentare il riferimento a base del calcolo della virtuosità per gli attuali governi regionali. Sarebbe stato più giusto riconoscere un premio per i progressi ottenuti o ragionare su un concetto di 'virtuosita' dinamicà per riconoscere una sostanziale premialità anche alle Regioni che migliorano i propri parametri e iniziano a seguire la 'strada della virtuosita'". "La Calabria ha ridotto il proprio debito sanitario - dice ancora la vicepresidente Stasi - lavorando al contempo per rimettere i conti in ordine, ha avviato un percorso di forte contenimento della spesa, subisce verifiche e controlli di spesa trimestrali dall'esito positivo, non ha sforato il proprio patto di stabilità, non può essere timbrata ancora come 'Regione canaglia', e subire esclusioni da premi e bonus da parte del governo . E' tempo, ormai, che il Governo intraprenda un reale modello di crescita che vada a privilegiare la spesa per investimenti, dando la possibilità di accelerare i pagamenti diminuendo vincoli sul patto di stabilità per il Sud. Questa sarebbe una vera ancora di salvezza per le Regioni in ritardo di sviluppo, e sicuramente un premio per le imprese ed i cittadini del Meridione d'Italia".

    "E' fortemente penalizzante, oltre che ingiusta, la norma che escluderebbe la Calabria, insieme ad altre regioni meridionali, dal provvedimento assunto dal Governo centrale sui pagamenti dei debiti della Pubblica Amministrazione nei confronti dell'imprenditoria in genere". E' quanto si afferma in una nota di Legacoop Calabria. "Condivisibile è la preoccupazione e giustificato l'allarme - prosegue la nota - che sono stati espressi da più parti in merito all'esclusione degli enti sottoposti al piano di rientro dal deficit della sanità rispetto ai benefici previsti dal decreto compensazioni per i pagamenti alle imprese che vantano crediti dalle Pubbliche Amministrazioni. Chiediamo il massimo impegno ed adeguata attenzione da parte del Governo regionale e delle Rappresentanze istituzionali per garantire che, in sede di conversione del decreto, sia assicurata parità di trattamento a tutte le Regioni, senza esclusioni di sorta.A tal fine invitiamo il Governatore, Giuseppe Scopelliti, anche nella sua veste di Commissario ad acta sulla Sanità e il Presidente del Consiglio regionale Francesco Talarico ad intervenire sul Governo attraverso i dovuti atti legislativi, già nell'imminente seduta di Consiglio Regionale del 28 al fine di evitare che la necessaria certificazione dei crediti delle imprese con la Pubblica Amministrazione ai fini della compensazione con gli importi iscritti a ruolo possa escludere, come sembra essere in questa fase, le Regioni assoggettate a Piani di Rientro da deficit sanitari: Molise, Lazio, Campania e Calabria". "In tal caso, per le imprese operanti in dette regioni - sostiene ancora Legacoop Calabria - sarà impossibile utilizzare i canali di finanziamento attivati dal Governo per accelerare i pagamenti. Per le nostre cooperative sarebbe la fine. Chi come noi opera nella cooperazione, conosce bene e lo vive in prima persona il dannoso problema dei ritardi di pagamento da parte della Pubblica amministrazione. I vincoli imposti dal Piano di rientro sulla sanità e i tagli indiscriminati che si sono abbattuti sull'economia regionale, ne mettono a dura prova, giornalmente, la stessa esistenza in vita. Scongiuriamo, pertanto, le gravissime conseguenze che si potrebbero determinare, come dire al danno la beffa".

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