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    Elezioni Catanzaro, iniziative per chiedere chiarezza

     

     

    Elezioni Catanzaro, iniziative per chiedere chiarezza

    17 mag 12 In migliaia hanno risposto a Catanzaro all'appello fatto dal centrosinistra, dall'area di centro e dalla lista Mauro per chiedere chiarezza dopo il risultato delle elezioni comunali del 6 e 7 maggio contestato per le irregolarità accertate dalla Commissione centrale elettorale. I promotori della manifestazione hanno anche allestito un gazebo dove i cittadini possono firmare una petizione rivolta al Presidente della Repubblica e al Ministro dell'Interno per sostenere la richiesta di sospensione della proclamazione degli eletti nel Consiglio comunale. Molti gli striscioni con scritto "Sbrogliamo Catanzaro" e "Per dignità non per odio". Alcuni giovani hanno indossato delle lenzuola bianche per simboleggiare i voti perduti di cui si chiede conto. Dal palco sono intervenuti candidati consiglieri, docenti universitari ed esponenti politici, che hanno tutti ribadito la richiesta di fare luce sui risultati elettorali. Il candidato sindaco del centrosinistra, Salvatore Scalzo, nel suo intervento, ha parlato di "terremoto silenzioso" sottolineando che "da questa piazza strapiena di gente giunge un segnale di vitalità democratica molto importante per la città. Stasera voi siete la testimonianza e l'immagine più bella di un popolo libero che chiede un voto libero". "Presenteremo ricorso al Tar - ha detto ancora Scalzo - e terremo tutte le vie aperte non per il risultato elettorale, che é falsato come accertato dalle autorità competenti. Faremo tutto questo per la dignità democratica della città di Catanzaro. La partita è aperta e non è finita il 6 e 7 maggio. Dobbiamo tenere alta la mobilitazione che ci ha portato qui stasera"

    Hanno risposto in tanti all' appello "Sbrogliamo Catanzaro" lanciato dal centrosinistra, dall'area dei centro e dalla Lista Mauro, per rinnovare pubblicamente la richiesta di fare chiarezza sui risultati delle elezioni comunali di Catanzaro. A più di dieci giorni dalle elezioni (e con i postumi dello spoglio conclusosi dopo alcuni giorni con la proclamazione contestata di Sergio Abramo) la protesta non si ferma e si materializza nel cuore del capoluogo di regione, in piazza Prefettura. "Un successo - gongolano gli organizzatori - mai vista una piazza così". C'é tanta gente, molti giovani, ma non solo: chi vuole fare sentire la propria voce tra striscioni con richiami all'art. 48 della Costituzione sul voto libero e eguale e slogan "Per dignità, non per onore"; o chi, con indosso un lenzuolo bianco, si intrattiene tra i partecipanti e i passanti per simboleggiare la condizione di chi ha perduto il proprio voto. Altre persone arrivano in silenzio sotto il palchetto degli oratori, unite da una corda con molti nodi che, improvvisamente, si sciolgono. "E' quello che chiediamo - dicono - in una città che deve ritrovare la voglia di indignarsi e di non ritenere, sempre, tutto normale". Poco distante, un gazebo raccoglie le firme per una petizione sul voto libero da inviare al Capo dello Stato e al Ministro dell'Interno: 'Svegliati Catanzaro e metti una firma'' è l'esortazione che viene dai microfoni. A rilanciare la richiesta di un intervento del responsabile del Viminale ci pensa il candidato sindaco Salvatore Scalzo con la sua voce baritonale. "Chiediamo ancora una volta - dice - che il Ministro dell'Interno metta un occhio sulla nostra città, anche prima della proclamazione degli eletti in Consiglio comunale. Quella di stasera è la più bella immagine che potevamo dare: quella di un popolo libero che reclama un voto libero. Le nostre denunce, lo ribadiamo, non sono frutto di illazioni: è tutto accertato e verbalizzato dalla Commissione centrale elettorale. Non si tratta di un voto in più o in meno, é l'intero risultato che è stato falsato". Scalzo, dopo avere confermato la decisione di ricorrere al Tar, parla compiaciuto di quello che definisce "terremoto silenzioso", aggiungendo che dalla città arriva "un segnale di vitalità democratica. Adesso - insiste - bisogna tornare al radicamento nei quartieri che tenga conto dei bisogni della città. E' necessario riflettere sul fatto che c'é gente pronta a vendere il proprio voto anche solo per 25 euro". In precedenza dal palco allestito a lato del palazzo della Prefettura avevano preso la parola una candidata al Consiglio comunale, Roberta Giuditta; l'ex sindaco di Caraffa, Attilio Mazzei; il docente universitario Nicola Fiorita e il candidato sindaco Elio Mauro. In mezzo al pubblico a testimoniare la propria solidarietà in questa "battaglia di legalità", tra consiglieri regionali e deputati, anche i sindaci di Rosarno, Elisabetta Tripodi, e di Isola Capo Rizzuto, Carolina Girasole.

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