Coordinamento Pdl "No a chiusura tribunali" - Nuova Cosenza Quotidiano d'informazione della Calabria

Coordinamento Pdl "No a chiusura tribunali"

15 mag 12 Un ordine del giorno contro la soppressione degli uffici giudiziari in base al piano di riorganizzazione in discussione in Parlamento presentato dal deputato Giovanni Dima, è stato approvato dal coordinamento regionale del Pdl riunitosi ieri. "In una realtà come quella calabrese -é scritto tra l'altro nel testo - vista l'estensione territoriale, la mancanza di infrastrutture viarie adeguate, la carenza di collegamenti, questo piano, così concepito, determinerebbe un aggravio di spese per i cittadini che sarebbero costretti ad affrontare maggiori sacrifici di carattere economico per vedersi riconosciuto un proprio diritto così come difficilmente si realizzerebbe il principio di una maggiore efficienza nell'amministrazione della giustizia perché si correrebbe il rischio di renderla più pesante e farraginosa visto il notevole carico di lavoro già esistente nei Tribunali provinciali che aumenterebbe a dismisura a seguito di questi accorpamenti determinando, di conseguenza, la paralisi dell'amministrazione della giustizia". "Nella provincia di Cosenza, poi - prosegue il testo - questi problemi risulterebbero amplificati ancora di più, vista l'estensione territoriale della stessa, pari infatti a quella della Liguria, la particolare orografia del territorio, le distanze notevoli dal capoluogo, la carenza di collegamenti adeguati, il carico di lavoro degli uffici giudiziari e quindi si porrebbero in evidente contrasto con il rispetto dei criteri oggettivi contenuti nella legge delega e rappresentati dal numero degli abitanti, dall'estensione del territorio, dai carichi di lavoro e dall'indice delle sopravvenienze, dalla specificità territoriale del bacino d'utenza con riferimento al tasso di impatto della criminalità organizzata e della situazione in strutturale". Anche per il senatore Franco Bruno, dell'Api, "sarebbe un errore imperdonabile chiudere in Calabria i tribunali di Rossano, Castrovillari, Paola e Lamezia Terme: in molte zone del Sud questi uffici rappresentano un punto di riferimento istituzionale fondamentale a presidio della legalità e a testimonianza di una presenza determinata dello Stato". "Avevo già manifestato la mia preoccupazione - sostiene ancora Bruno - in merito alla riorganizzazione degli uffici giudiziari in Calabria durante l'audizione in commissione. Siamo su un terreno scivoloso che investe tutta l'Italia. La criminalità organizzata calabrese si sta infiltrando in tutte le regioni italiane ed in molti gangli vitali del Paese, derivando spesso la sua forza dal controllo quasi 'fisico' del territorio. Per questo la sola idea di chiudere i tribunali calabresi sarebbe non solo un atto sconsiderato ma soprattutto un'imperdonabile arretramento per i cittadini e per l'avvio di un serio percorso di lotta alla criminalità organizzata".