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    In Consiglio regionale si parla della Centrale di Saline

     

     

    In Consiglio regionale si parla della Centrale di Saline

    23 lug 12 Il Consiglio regionale della Calabria ha approvato stasera, all'unanimità dei gruppi consiliari, un ordine del giorno proposto dai capigruppo di maggioranza con cui si dà mandato al presidente della Giunta regionale, Giuseppe Scopelliti di avviare le procedure per inoltrare i ricorsi amministrativi ed alla Consulta contro l'autorizzazione concessa dal Governo Monti alla SEI Spa di realizzare una centrale a carbone a Saline di Montebello Ionico. "Non abbiamo necessità di presentare ricorso - ha concluso Scopelliti - e ribadisco la nostra contrarietà al carbone, così come confermo il nostro impegno di avviare un serio studio per il rilancio a fini turistici di quell'area, impegnando una misura del Por 2014-2020". Nel documento finale, inoltre, viene riconfermato il no alla costruzione dell'impianto a carbone secondo quanto previsto dal Piano energetico ambientale regionale calabrese, votato dal Consiglio regionale, che prevede, tra l'altro, il divieto assoluto su tutto il territorio regionale dell'utilizzo del carbone per alimentare centrali per la produzione di energia elettrica.

    Il Consiglio regionale ha avviato i propri lavori nel primo pomeriggio. Al primo punto dell'ordine del giorno il question time con numerose interrogazioni a risposta immediata. L'assemblea dovrebbe poi passare ad esaminare il secondo punto dell'odg sul progetto di realizzazione della centrale a carbone di Saline Ioniche. Fuori da Palazzo Campanella, intanto, alcune centinaia di persone aderenti a movimenti ed associazioni ambientaliste, stanno manifestando per dire no all'ipotesi di costruzione della centrale.

    Il Consiglio regionale, su proposta del presidente Francesco Talarico ha deciso di invertire l'ordine del giorno dei lavori posponendo la discussione sul progetto di realizzazione della centrale a carbone a Saline Joniche a causa dell'assenza temporanea in aula del presidente della Regione, Giuseppe Scopelliti, impegnato a Roma al tavolo Massicci. Scopelliti, comunque, arriverà in Consiglio regionale. Successivamente il Consiglio ha approvato il bilancio di previsione dell'Arpacal 2012, il bilancio di previsione 2012 dell'Aterp di Cosenza, il bilancio di previsione 2012 dell'Aterp di Reggio Calabria e il bilancio di previsione 2012 e pluriennale 2012-2014 dell'Arcea, l'agenzia della Regione Calabria che cura le erogazioni in agricoltura.

    I lavori della seduta del Consiglio regionale procedono e l'aula ha approvato i rendiconti finanziari 2007-2008 dell'Arcea; il rendiconto finanziario 2010 dell'Aterp di Crotone; il programma di attività per l'anno 2012 del Corecom; l'esercizio finanziario 2011 ed il bilancio di previsione 2012 dell'Ardis di Catanzaro; il bilancio di previsione 2012 dell'Aterp di Vibo Valentia, di Catanzaro e di Crotone. I lavori proseguono.

    Scopelliti "Non basta dire no". "Quest'Aula si è già pronunciata diverse volte e per quel che ci riguarda l'indirizzo di questa amministrazione conferma quelle indicazioni". Lo ha detto il presidente della Giunta regionale Giuseppe Scopelliti, aprendo in Consiglio regionale il dibattito sulla realizzazione di una centrale a carbone a Saline Ioniche. "Il Governo Monti - ha proseguito - ha deciso per l'autorizzazione, seppure con numerose prescrizioni, ma io desidero fare alcune considerazioni per sfuggire a vecchie formule della vecchia politica per dare un contributo, utili indicazioni alla crescita del territorio. Un no secco alla centrale non aiuta e si corre il rischio di fare demagogia. D'altronde, mi domando se chi ha responsabilità di classe dirigente, di governo, possa soltanto limitarsi a pronunciare un no a fronte di una perdita di tempo causata dai continui rinvii che non hanno certamente avvantaggiato il territorio di Saline Ioniche. Peraltro, c'é una popolazione divisa, e questo ci spinge a fare un ragionamento nuovo, diverso da un approccio culturale negativo, per trovare soluzioni per lo sviluppo del territorio. Siamo dinanzi ad una realtà vecchia di 40 anni, un'autentica bruttura, in una fascia di territorio tra i più belli della Calabria, ma non possiamo dire no e basta senza recuperare dignità per un territorio vittima di chi decideva al centro ogni cosa". "Abbiamo perciò individuato - ha proseguito Scopelliti - un percorso con Invitalia, pensato ad un concorso internazionale su come meglio utilizzare quel territorio a fini turistici, finanziando i progetti con i Fondi Fas ed inserendoli nella programmazione comunitaria 2014-2020. Questo è il nostro orientamento e con questo spirito incontreremo gli amministratori locali per senso del dovere, di dovere cioé spiegare cosa vogliamo fare di Saline. Così si misura una classe dirigente autenticamente tale capace di mettere in campo idee e soluzioni". "Siamo contro certe politiche energetiche - ha concluso Scopelliti - ma lavoriamo per la prospettiva e su questo indirizzo chiederemo al Consiglio regionale di pronunciarsi e di impegnarsi".

    E' stato temporaneamente sospeso, per una riunione di maggioranza, il Consiglio regionale in vista dell'avvio del dibattito sulla realizzazione della centrale a carbone a Saline Joniche. Il dibattito è stato posticipato per l'assenza del presidente della Giunta regionale Giuseppe Scopelliti solo da poco arrivato a palazzo Campanella. In precedenza, l'Assemblea ha approvato a maggioranza, con il voto contrario del gruppo di Italia dei valori la proposta di legge, di iniziativa del consigliere Candeloro Imbalzano recante "Misure a favore dei Consorzi di garanzia collettiva fidi in agricoltura". "Una legge di grande importanza per l'economia calabrese - ha spiegato Imbalzano (Scopelliti presidente) - perché estende all'agricoltura i fidi già previsti per altri comparti. Una legge che farà gli interessi dell'economia regionale. Sul punto il consigliere Bruno Censore (Pd) ha annunciato il voto favorevole del gruppo "per il lavoro partecipativo che si è svolto in Commissione". Da Italia dei Valori, Domenico Talarico ha ribadito i rilievi critici del gruppo ad un provvedimento "che come filosofia condividiamo, ma sul quale restiamo contrari a causa della scarsa dotazione finanziaria, che apre a forti dubbi rispetto alla sua efficacia, così come hanno anche ammesso le stesse organizzazioni agricole nel corso delle audizioni in Commissione". Un plauso alla proposta è venuto da Rosario Francesco Antonio Mirabelli (Progetto Democratico)."E' ovvio - ha affermato - che la dotazione finanziaria è quella che è. Tuttavia si tratta di una legge che tende a rafforzare, in un momento difficile per l'economia, l'azienda agricola calabrese". Apprezzamento è venuto anche dal capogruppo Pdl Giampaolo Chiappetta: "si tratta - ha detto - di fare necessità virtù, perché anche con un minimo di finanziamento viene dato un segnale rilevante che va nella direzione auspicata dal Presidente Scopelliti ad inizio di legislatura". Sull'esame del Provvedimento amministrativo inerente "l'adozione della revisione del Psr Calabria 2007-2013, accettata dalla Commissione Europea con comunicazione del 9 marzo 2012" approvato a maggioranza, il capogruppo Pd Sandro Principe, nell'annunciare voto contrario ha sollevato un problema di merito. "Questa proposta è arrivata in Commissione e quindi in Aula - ha detto - dopo essere stata licenziata dalla Commissione europea. Una procedura che ha mortificato il ruolo del Consiglio e della Commissione, ridotto a semplice ratifica". Principe ha fatto appello al Presidente del Consiglio regionale "affinché - ha spiegato - siano rispettate le prerogative di partecipazione ai processi decisionali del Consiglio regionale", ed alla Giunta di fare in modo che in caso di modifiche il primo pronunciamento sia quello del Consiglio". Un ampio dibattito ha riguardato l'approvazione della Proposta di legge unificata riguardante l'istituzione della Festa di San Francesco di Paola. Il relatore Nazzareno Salerno ha spiegato che essa intende celebrare la figura del Santo Patrono della Calabria tramite l'istituzionalizzazione delle tradizionali feste in onore del Santo e attraverso una serie di manifestazioni culturali. "Una proposta - ha aggiunto - che assume particolare significato in vista del sesto centenario della nascita del Santo che si celebrerà nel 2016". Nel corso del dibattito Domenico Talarico ha espresso le sue personali perplessità sulla legge chiedendosi se compete al Consiglio, istituzione laica per eccellenza, istituzionalizzare una festa di tipo religioso. Mentre Rosario Mirabelli (Progetto Democratico) ha rilevato le opportunità che tale provvedimento favorirebbe in termini di turismo religioso, occasione di aggregazione sociale e turismo culturale. "Penso - ha aggiunto - che il Consiglio faccia bene a sancire questo riconoscimento, con la speranza che queste norme non restino lettera morta". Per il gruppo Pd, Sandro Principe nell'annunciare voto favorevole ha detto che "la laicità non pone particolari riconoscimenti. D'altra parte S. Francesco è ormai patrono riconosciuto della Calabria. Non vediamo una lesione dei principi di laicità". "Meravigliato" delle affermazioni di Domenico Talarico si è detto Giuseppe Caputo. "Non credo - ha affermato - che abbiamo confessionalizzato il Consiglio, se non dare un riconoscimento 'alto' a San Francesco e dare giusto rilievo ad una ricorrenza anche dal punto di vista economico". Parere favorevole è stato espresso da Giuseppe Giordano (Idv), mentre Demetrio Battaglia ha evidenziato una sola preoccupazione, in merito all'istituzione della marcia della penitenza nella città di Paola. "Una decisione che forse spetta al convento dei Frati Minimi o alla Curia cosentina". Rinviato al prossimo Consiglio l'esame della Proposta di legge recente "Disposizioni per la qualificazione del territorio rurale mediante la valorizzazione di produzioni tipiche - fave piselli risorsa dell'Alto Jonio cosentino". Sul punto Principe ha motivato la richiesta di rinvio con la necessità che il collega Mario Franchino "oggi assente ed esperto della materia possa partecipare alla discussione". Approvata, infine all'unanimità, con alcuni emendamenti, la Proposta di legge di iniziativa della Giunta regionale recante "Norme per la promozione e la disciplina del volontariato". Rinviata all'esame del prossimo Consiglio la Proposta di Provvedimento amministrativo di iniziativa della Giunta regionale recante: "Proposta di legge al Parlamento - Istituzione della giornata regionale del Calendario in memoria di Aloysius Lilius da Cirò".

    "I consigli comunali di quell'area hanno già formalizzato una netta contrarietà alla centrale a carbone". Lo ha detto il consigliere Pasquale Tripodi, intervenendo nel dibattito. "Condivido l'idea di programmare qualcosa di nuovo - ha proseguito - ma sia chiaro che il Governo Monti ha violato i contenuti del piano energetico regionale che ha sempre escluso il carbone per la produzione di energia. Ecco perché è necessario impugnare l'atto che offende la nostra legislazione". Per il capogruppo del Pd, Sandro Principe, "la Calabria ha da tempo chiuso con il carbone. Non abbiamo nessuna difficoltà ad assumere l'impegno per lo sviluppo di quell'area, e la programmazione comunitaria è una risorsa, avviando da subito uno studio di fattibilità ai fini dello sviluppo turistico. Poniamo però le seguenti condizioni: ferma contrarietà al carbone; impugnare in via amministrativa l'autorizzazione del governo Monti; impugnare dinanzi alla Corte costituzionale l'esproprio di potestà; dare avvio allo studio di fattibilità con l'obiettivo di impegnare i Fondi 2014-2020". Per Giuseppe Bova, "l'intervento di Scopelliti è una base di discussione da cui intendo partire. Rifiuto però l'idea che, a fronte di una nostra carenza progettuale si subisca il fascino perverso dei 'conquistatori'. Sia chiaro che l'energia è materia concorrente e questo va ricordato al Governo Monti e non vorrei che 'mentre a Roma si discute, Sagunto e' espugnatà. Per tale ragione, sono d'accoro con il ricorso amministrativo e per sollevare incidentalmente il ricorso dinanzi alla Consulta. Devono capire che qui non stiamo scherzando". Anche da Francesco Sulla (Pd) è stata avanzata la necessità di un approfondimento del documento. Nel ricordare che la vicenda Saline è ormai consolidata attraverso leggi e documenti Sulla ha invitato a "rintuzzare" con ogni mezzo le forzature del momento. "Condivido appieno l'idea del Presidente di ragionare con i fondi Fas, ma intanto bisogna utilizzare ogni mezzo per ribadire il nostro no alla centrale". Antonino De Gaetano (Pd) ha ricordato che tutti i paesi europei hanno sancito il rifiuto al carbone: "Qui da noi, invece, puntando sulla disoccupazione e sulla povertà, tentano la nostra gente ed i nostri amministratori in barba a tutte le deliberazioni dei Consigli comunali dell'area che compatti hanno votato all'unanimità contro la centrale". De Gaetano ha giudicato positivamente l'idea dei fondi Fas. "Dimostreremo che la nostra non è la solita politica del No, ma sappiamo trovare anche nuove prospettive. Sarebbe importante un voto unanime su un documento condiviso, altrimenti saranno solo belle parole e l'ennesima beffa per la nostra regione". "Siamo contrari alla realizzazione della centrale a carbone non solo a Saline ma in qualsiasi altra zona" è stato il messaggio di Rosario Francesco Antonio Mirabelli (Progetto Democratico) che ha invitato ad avere chiarezza sulle posizioni. "Dopo Gioia Tauro - ha detto - è una storia che si ripete. Oggi si ripropone con la stessa forzatura che abbiamo il dovere di respingere, così come ha fatto il governo tedesco che di fronte ad un progetto di centrale a carbone della Re Power in un land tedesco, ha subito impugnato la decisione, puntando su altre fonti di energia alternative". Di "seduta spartiacque" ha parlato Giuseppe Giuseppe Giordano (Idv) "nella quale stasera ci giochiamo la dignità di questa istituzione, della Calabria, del presente e del futuro delle nuove generazioni. Abbiamo più volte ed in diversi modi detto il nostro no al carbone - ha aggiunto ricordando l'ordine del giorno del 15 novembre". Giordano ha chiesto di mettere sul tavolo punti indiscutibili: "un no politico alla centrale ed un si a tutti i progetti di rilancio dell'area. Ben vengano i fondi Fas e tutte le altre prospettive che possono venire dal basso, partita alternativa al carbone, ad una visione di Calabria che non ci appartiene". Anche Nicola Adamo (Misto) ha parlato di una storia già vista, sulla quale l'unica novità vera "é il decreto che ha firmato il Presidente del Consiglio Mario Monti ed il Ministro dell'Ambiente Corrado Clini. Se è così non possiamo parlarne come ne abbiamo parlato tre anni fa. Altrimenti la nostra posizione è inutile e inefficace. E' forse venuto il momento di attrezzarci, oppure dobbiamo vedere come dimostrare gli attributi avviando un confronto di merito con il Governo". Da Alfonso Dattolo (Udc) che è intervenuto anche in qualità di presidente della Commissione ambiente la considerazione che il "Governo non può andare in contrasto con il Piano energetico regionale e le stesse normative europee. L'ordine del giorno che abbiamo proposto stasera penso sia esaustivo delle questioni che vengono richieste. Abbiamo spesso abdicato al ruolo della politica. Abbiamo preferito rinunciare alle nostre possibilità. Oggi possiamo scrivere una pagine importante sugli aspetti politici di questa regione". Per Demetrio Battaglia (Pd) "Scopelliti con il suo intervento ha reso obsoleto il documento presentato dalla maggioranza. L'intervento è diverso da quello che i capigruppo della maggioranza hanno espresso con la firma. C'é la necessità di un forte superamento dell'attuale situazione con una prospettiva che riguarda l'area di Saline, bocciando di fatto ogni ipotesi di realizzazione della centrale". Infine Candeloro Imbalzano (Scopelliti Presidente) che ha difeso il documento della maggioranza "che richiama la responsabilità di questo Consiglio. Credo che alla luce degli interventi la posizione chiara e propositiva del Presidente Scopelliti sia emersa senza alcun dubbio. Il no della maggioranza è abbastanza chiaro. Valorizzerei, invece, l'atteggiamento e la dichiarazione autorevole e responsabile del Presidente Scopelliti che ha proposto per Saline un progetto di sviluppo. Ciò rappresenta una dato politico importante".

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