Tanta solidarieta' ai rifugiati in sciopero della fame

20 lug 12 Il sottosegretario alla Presidenza con delega alla Protezione civile Franco Torchia- informa una nota dell'ufficio stampa della Giunta - ha partecipato, oggi, ad un incontro a Riace con i sindaci che hanno dichiarato lo sciopero della fame per l'emergenza migranti ed ha manifestato la propria solidarietà e quella di tutta la Giunta, con in testa il Presidente Scopelliti, ai sindaci e agli immigrati. "Il modello di accoglienza di Riace - ha evidenziato Torchia - è quello vincente, perché non si limita soltanto all'emergenza ma ha l'ambizioso obiettivo di integrare i rifugiati nel tessuto cittadino. La situazione in cui si trovano oggi i cittadini stranieri è veramente difficile e, pur non entrando nel merito delle responsabilità, ho voluto dare rassicurazioni sulla soluzione rapida del problema dei rimborsi dovuti ai comuni per il servizio di accoglienza, attivando immediatamente la procedura del riconoscimento del debito". Successivamente il sottosegretario Torchia ha telefonicamente rappresentando i tempi necessari per giungere alla liquidazione di quanto dovuto ed ha comunicato al sindaco di Riace Domenico Lucano e di Acquaformosa Giovanni Manoccio la disponibilità del soggetto attuatore di certificare il credito, mettendo in condizione i soggetti gestori di ottenere una linea di credito, anche breve, dagli istituti bancari, ma che consentirebbe già da domani l'attivazione di un sistema di fornitura degli alimenti necessari per il sostentamento dei migranti. "Con rammarico - ha dichiarato infine conclude Torchia - ho dovuto constatare che i sindaci vogliono continuare nella loro protesta, mettendo a repentaglio la vita dei bambini. Mi dispiace ma devo prendere atto di una decisione che non condivido e che potrebbe portare a tensioni sociali"

Il direttivo regionale della CGIL esprime piena solidarietà ai migranti ospitati nei centri della protezione civile e ai sindaci della locride e del comune di Acquaformosa che hanno iniziato lo sciopero della fame per denunciare il blocco dei fondi della protezione civile. La protesta nei centri (Amantea, Rogliano, Crotone, Riace, Cutro e Falerna) "fa riemergere la necessità di ripensare il sistema dell'accoglienza in Italia ed in Calabria, oggi incentrato su un modello ingiusto che non tiene conto delle esigenze dei profughi, non ha come obiettivo l'integrazione, ma piuttosto erode la solidarietà . E' questo un modo di procedere che crea ghettizzazione ed alimenta l'allarme sociale, che sembra fondarsi su logiche affaristiche".

"La Calabria è da sempre terra d'accoglienza, è una nostra peculiarità non voltarci mai dall'altra parte rispetto al bisogno dell'altro; lo testimoniano i giudizi di chi è stato in Calabria, per scelta o per stringente ed a volte disperata necessità". Lo afferma, in una nota, il capogruppo del Pdl alla Regione, Giampaolo Chiappetta. "L'accoglienza - ha aggiunto - non è solo un segno distintivo del nostro essere comunità ma è anche un dovere umanitario quando, come negli ultimi anni, giungono sulle nostre coste uomini, donne e bambini in fuga da condizioni disperate e spesso da irrazionali e crudeli oppressioni; sotto questo profilo il nostro dovere, assolto per intero e con significativa sollecitudine ed umanità,- coincide con un obbligo morale, legale e civile dello Stato. La Calabria ed i suoi amministratori adempiono ad un dovere che condividono ed allo stesso tempo assolvono ad un obbligo in capo allo Stato; quanto si sta recentemente verificando, dunque, non può essere ulteriormente tollerato. Il mancato trasferimento dei fondi della Protezione Civile nazionale previsti dal progetto 'Emergenza Nord Africa' ha causato non pochi disagi in diversi comuni calabresi sul cui territorio insistono le strutture destinate all'accoglienza dei profughi richiedenti asilo. Per fortuna come comunicato dal sottosegretario alla Presidenza con delega alla Protezione civile Franco Torchia, dopo continui e ripetuti solleciti, il Governo nel decreto sulla spending review ha destinato all'emergenza migranti 500 milioni di euro a copertura dei costi fino a giugno 2012. Rimane però l'inspiegabile lentezza rispetto alle richieste di asilo politico avanzate dai migranti, in fuga dalla Libia, ed ospitati presso l'ex albergo "Ninfa Marina" di Amantea; problemi sfociati anche in gesti di disordine e rivolta. Il Sindaco di Amantea, Franco Tonnara, ha convocato sul tema, per il 23 luglio, un consiglio comunale aperto alla partecipazione di parlamentari e consiglieri regionali". "La consapevolezza dei problemi e la ferma determinazione nell'essere affianco degli amministratori e delle comunità locali - ha concluso Chiappetta - ci spinge a chiedere al Sindaco di fissare in altra data la seduta del civico consesso stante la concomitante convocazione del consiglio regionale; il nostro dovere di consiglieri regionali ci impedirebbe infatti di essere presenti, di manifestare la nostra condivisione e rendere pubblici ed evidenti gli impegni assunti"

"E' incomprensibile che sindaci di realtà della Calabria che devono misurarsi ogni giorno con tanti problemi siano abbandonati dallo Stato nell'assistenza ai profughi". Lo afferma in una nota la responsabile Immigrazione del Pd, Livia Turco. "E' davvero intollerabile - aggiunge - la sospensione degli interventi previsti per i rifugiati, ormai più di trecento che da oltre un anno sono ospitati in Calabria. Come hanno già fatto i nostri parlamentari calabresi, chiederemo in Aula con un'interrogazione parlamentare al governo di intervenire immediatamente e alla Regione di fare la sua parte"