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    Laratta "Garantire sicurezza a Luigi Bonaventura"

     

     

    Laratta "Garantire sicurezza a Luigi Bonaventura"

    13 lug 12 Un intervento del Ministro dell'Interno per salvaguardare l'incolumità del collaboratore di giustizia Luigi Bonaventura è stato sollecitato dal deputato del Pd Franco Laratta in un interrogazione presentata allo stesso ministro. "Bonaventura - scrive Laratta - è un collaboratore di giustizia (ammesso al programma di protezione definitivo) dal 2007. Apparteneva alla famiglia 'ndranghetistica piu' nota a Crotone, Bonaventura - Vrenna - Corigliano. Nipote e figlio di boss della 'ndrangheta crotonese, anch'egli è diventato boss. Si è accusato di diversi omicidi e di avere partecipato alla strage di Piazza Pitagora a Crotone. Con la sua scelta di diventare collaboratore ha accettato tutti i rischi e tutti gli obblighi. Non si è mai sottratto a nessun impegno di quelli assunti con lo Stato. Integerrimo e rispettoso della magistratura e delle istituzioni ha avvertito il vero senso del cambiamento per salvare la sua famiglia e per strappare i figli al destino della 'ndrangheta calabrese. Grazie alla sua collaborazione e' stata fatta chiarezza su trent'anni e più di vita delinquenziale di Crotone e Provincia. Di recente ha reso dichiarazioni sui De Stefano e su presunti collegamenti tra la 'ndrangheta e la Lega Nord''. "Oggi - prosegue il deputato - vive fuori dalla Calabria, a Termoli, dove è stato trasferito appena decise di collaborare. Sorvolando su una serie di disservizi, proprio nella città dove ora vive è stato trovato e avvicinato da persone appartenenti alla famiglia De Stefano e non solo. Per puro caso e per la sua scaltrezza è salvo e non ha concluso il suo percorso collaborativo come è accaduto per la Garofalo e per tanti altri collaboratori che sono stati raggiunti e uccisi o si sono a loro volta suicidati. Ha denunciato la presenza di talpe nel sistema di protezione e l'accondiscendenza di dipendenti del Commissariato della città di Termoli con finti collaboratori. Sin dal suo arrivo in quella città, è stato avvicinato da persone che si spacciavano per collaboratori ma che in realtà, con l'assenso dei Nop, continuavano a vivere con proventi dell'attività delinquenziale e con intenti criminali. Tutto ciò è stato denunciato e diverse Dda si sono interessate alle dichiarazioni rese da Bonaventura. Il Servizio centrale ha offerto dei trasferimenti, che però non si sono rilevati sicuri. Si è cercato di prospettare qualche altra soluzione ma niente di tutto quanto è stato avanzavano è stato preso in considerazione. Si era chiesto, quanto meno e in attesa di trovare una soluzione, di assegnare una scorta permanente a Bonaventura e alla sua famiglia, ma non vi è stata nessuna risposta". Laratta chiede quindi di sapere "se il governo sia a conoscenza di quanto esposto" e "che cosa intenda fare per garantire sicurezza e protezione al collaboratore ed alla sua famiglia". Inoltre chiede di sapere se "é a conoscenza che Bonaventura aveva chiesto più volte un servizio di scorta, ma al momento non gli è mai stato accordato" e "se non ritenga assolutamente necessario e urgente trovare una diversa soluzione, rispetto a quella attuale, al fine di garantire al collaboratore e in modo particolare alla sua famiglia, tranquillità e sicurezza, tenendo conto che attualmente lo stesso riceve pericolosi segnali di avvertimento e intimidazione".

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