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    Sono 18 gli ospedali calabresi a rischio taglio spending review

     

     

    Sono 18 gli ospedali calabresi a rischio taglio spending review

    05 lug 12 Sono 235 gli ospedali in Italia sotto i 120 posti letto ma di questi quelli che rischiano maggiormente la chiusura, se saranno confermate le norme sulla Spending Review, sono quelli sotto gli 80 posti che raggiungono quota 154. E' quanto emerge dalla lettura dei dati aggiornati al 2010 elaborati dal Servizio Informativo Sanitario. Le regioni con il numero più altro di ospedali da chiudere sotto gli 80 posti letto sono Sicilia (25), Lazio (21), Calabria (18), Marche (16), Lombardia (14) e Toscana (10). In base all'ultima elaborazione del Sistema informativo sanitario non risulterebbe, invece, nessun ospedale da chiudere sotto gli 80 posti letto in Puglia, che invece ha 2 ospedali sotto i 120 posti letto. E buone notizie arrivano anche dalla Provincia di Trento e dal Molise che, se la norma contenuta nel decreto sulla Spending Review fosse confermata, si troverebbero a chiudere un solo presidio sanitario. Situazione non critica anche in Emilia-Romagna, regione che da tempo ha avviato una ristrutturazione della rete ospedaliera e che ha 2 soli ospedali con meno di 80 posti. Una situazione analoga a quella di altre Regioni, come il Friuli Venezia Giulia, Liguria e Umbria, tutte con soli 2 ospedali sotto gli 80 posti letto.

    Sarebbero in realtà 20 e non 18 le strutture a rischio di chiusura in Calabria. Le strutture ospedaliere inserite nella lista della spending review del Governo Monti sono quelle di Praia a Mare, Lungro, Mormanno, San Marco Argentano, Cariati, Trebisacce, Acri, (Inrca) Cosenza, San Giovanni in Fiore, Chiaravalle Centrale, Tropea, Soriano Calabro, Serra San Bruno, Siderno, Gerace, Palmi, Oppido Mamertina, Taurianova, Gioia Tauro e Scilla. Alcuni degli ospedali inseriti nella lista, secondo quanto prevede il piano di rientro dal deficit sanitaria, hanno però già dismesso le funzioni ospedaliere classiche entro lo scorso 31 marzo e sono in fase di riconversione. Nel 2011 il provvedimento ha riguardato i presidi di Taurianova, Palmi, Siderno, Chiaravalle Centrale, San Marco Argentano e Soriano; quindi, al 31 marzo 2012, sono stati interessati gli ospedali di Rogliano, Cariati, San Giovanni in Fiore, Mormanno, Acri, Serra San Bruno, Praia a Mare, Lungro, Trebisacce, Soveria Mannelli, Scilla e Oppido Mamertina. Il riassetto complessivo della rete ospedaliera calabrese prevede la nascita di tre ospedali Hub (coincidenti con le aziende ospedaliere), otto Spoke, quattro ospedali generali, 14 distrettuali e quattro di zona montana.

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