Cesare Marini "Per rialncio PD serve sovranità circoli" - Nuova Cosenza Quotidiano d'informazione della Calabria

Cesare Marini "Per rialncio PD serve sovranità circoli"

14 giu 12 "Il dibattito che si è sviluppato all'indomani della decisione di invertire l'ordine di celebrazione dei congressi dei diversi livelli di direzione del Pd calabrese riflette posizioni cristallizzate e non tiene conto dei risvolti laceranti esistenti nel gruppo dirigente". A sostenerlo, in una nota, è il deputato del Pd, Cesare Marini. "Ora si propone - prosegue Marini - di affidare le scelte agli iscritti e ai cittadini quale soluzione salvifica per ricostituire gli organi ordinari e su questa idea non si può che essere d'accordo a condizione che si sia coerenti. Iniziare la stagione congressuale dai circoli significa partire dal basso per arrivare al vertice regionale, anziché invertire il percorso come si stava per fare. Il centro del partito è costituito dalla rete dei circoli, la loro valorizzazione deve essere un punto fermo dell'azione politica organizzativa sulla quale fondare una più solida presenza. Le elezioni degli ultimi anni hanno fatto registrare, perlomeno nei turni amministrativi, arretramenti sui quali non si è aperta la necessaria riflessione politica. Mentre ogni qual volta il confronto è tra le persone e all'interno del gruppo dirigente il dibattito si infuoca con i naturali riflessi sull'intero corpo del partito che ne subisce i contraccolpi negativi". "Ritornare ai circoli - prosegue il parlamentare - non deve significare solo invitarli a celebrare i congressi organizzativi per rinnovare gli organismi locali, è indispensabile investirli della responsabilità di eleggere direttamente perlomeno i due terzi degli organi provinciali con una procedura che, sebbene non prevista, può essere inserita nello statuto regionale. Se tutti si dichiarano disponibili a riconoscere la sovranità dei circoli, chi potrebbe impedire l'ulteriore passo di un esercizio pieno del potere sovrano? Le forme per la realizzazione di un progetto di completo coinvolgimento dei cittadini militanti esistono e, se si è d'accordo, una commissione in breve tempo potrebbe presentare un testo scritto da sottoporre ai congressi". A parere di Marini "sarebbe oltretutto l'occasione per introdurre strutture organizzative inter comunali per approfondire e discutere problemi dei diversi territori, balzati al centro dell'interesse dell'opinione pubblica di continuo come dimostrano le problematiche della sanità, del lavoro e dell'eventuale soppressione dei tribunali, solo per citarne alcuni. Al commissario D'Attorre, che merita di essere aiutato da tutti i dirigenti nel suo complesso e difficile compito, dobbiamo chiedere di stabilire alcune regole attualmente non scritte per le candidature agli organi di direzione del partito come la richiesta ai candidati di non concorrere alle future elezioni politiche. Sarebbe una autentica beffa eleggere segretari che non potrebbero assolvere per un certo lasso di tempi agli impegni della carica, provocando una nuova crisi interna. Sarebbe altresì conveniente se si vuole promuovere un autentico rinnovamento e costruire percorsi formativi per i giovani, escludere dalle maggiori cariche di guida del partito ai diversi livelli gli eletti nelle maggiori assemblee elettive. Il partito del futuro, che lo si vuole popolare e inclusivo, non può ridursi ad un corpo affidato ad una sorta di casta dei mandarini dello statu quo".