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    Ferro "Bloccare scellerata riforma Province"

     

     

    Ferro "Bloccare scellerata riforma Province"

    31 gen 12 Anche il Consiglio provinciale di Catanzaro ha approvato questa mattina, all'unanimità, l'ordine del giorno "No all'Italia senza Province", nell'ambito dell'iniziativa nazionale dell'Upi contro la soppressione degli enti intermedi, che ha visto riunirsi in seduta straordinaria e aperta le assemblee delle 107 Province italiane. L'assemblea, presieduta da Peppino Ruberto, dopo la relazione del presidente della Provincia Wanda Ferro, ha votato il documento in cui si chiede di razionalizzare gli enti intermedi attraverso la riduzione del numero delle amministrazioni, di ridefinirne le funzioni perché non vi sia più quella sovrapposizione che crea burocrazie e sprechi inutili, di restituire ai cittadini la possibilità di giudicare chi amministra cancellando le società e le agenzie che sono guidate da consigli di amministrazione di nominati, di riordinare gli uffici periferici dello Stato. "Il Consiglio provinciale - si legge nell'ordine del giorno - dice no ad un'Italia senza Province perché ci sarebbero meno garanzie democratiche; verrebbero garantite meno opportunità a chi è più debole; diminuirebbe l'identità locale fatta di storia e cultura; le Istituzioni si allontanerebbero dai cittadini. Il Consiglio provinciale chiede: ai parlamentari del territorio di farsi promotori in Parlamento di iniziative volte a garantire l'esistenza delle Province intese come strumento di partecipazione democratica dei cittadini nel governo del territorio; alle organizzazioni sindacali di mobilitarsi contro l'abolizione o allo svuotamento delle Province, per tutelare le persone che ci lavorano; alle forze economico-sociali di mobilitarsi per ristabilire un punto di riferimento istituzionale certo nel territorio, per garantire il rilancio degli investimenti per lo sviluppo locale; ai cittadini tutti, agli uomini di cultura, alle associazioni e ai gruppi di volontariato di manifestare il loro amore per il territorio, opponendosi all'abolizione o allo svuotamento delle nostre Province, o alla loro trasformazione in enti nominati dai partiti e non eletti direttamente dal popolo". "Dopo il consiglio congiunto delle cinque Province calabresi del 23 gennaio - ha detto Ferro - riteniamo di dover insistere sull'ipotesi del ricorso alla Corte Costituzionale, per questo chiediamo l'intervento dell'unico ente deputato, la Regione Calabria, considerato che già il 23 gennaio la Regione Piemonte ha presentato il ricorso, mentre oggi il Consiglio regionale del Trentino-Alto Adige ha votato per l'impugnazione del decreto Monti. Ed è sempre di oggi la notizia che anche il presidente della Regione Lombardia, Roberto Formigoni, ha anticipato l'intenzione di fare ricorso contro una norma che è palesemente anticostituzionale e che rappresenta una truffa ai danni dei cittadini. Occorre intervenire per bloccare questa riforma scellerata che fa delle Province il capro espiatorio di una sorta di rivolta contro la casta, mentre non mette mano ai veri centri di spreco di risorse pubbliche". Nel corso della seduta del Consiglio sono intervenuti il vice presidente dell'assemblea Emilio Verrengia, che è anche segretario generale aggiunto dell'Aiccre, i consiglieri Santo Sestito, Franco Conidi, Pietro Putame, Enzo Bruno e Piero Amato.

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