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    Nomine Corecom, Gulisano ricorre a giustizia amministrativa

     

     

    Nomine Corecom, Gulisano ricorre a giustizia amministrativa "Sospetto documenti falsi"

    11 gen 12 Due ricorsi alla giustizia amministrativa. Il primo contro il decreto di decadenza del precedente comitato regionale delle telecomunicazioni, il secondo avverso la nomina dei nuovi componenti. Questo l'annuncio in conferenza stampa a Reggio di Silvia Gulisano sino a pochi mesi fa presidente del Corecom Calabria. "Nel decreto di decadenza firmato dal presidente Talarico - spiega la Gulisano che era affiancata dall'avv. Giuseppe D'Ippolito - ritengo sussistano violazioni di legge, di legittimità costituzionale di leggi nazionali e regionali, abusi e omissioni e più in generale violazioni. Nel decreto viene semplicemente motivato che il precedente comitato era stato nominato senza la componente di minoranza. Un risultato che è scaturito sulla base di una votazione unanime del Consiglio regionale che affidava al presidente del Consiglio i poteri sostitutivi di nomina. A quel comitato - ricorda Gulisano - poi da me presieduto non è stato mai mosso alcun rilievo, nonostante la fase delicata in cui ha operato sotto elezioni per valutare e garantire il rispetto della par condicio. E poi - aggiunge - se l'opposizione avesse avuto da ridire sulla composizione avrebbe potuto tranquillamente farlo impugnando le nomine davanti al Tar oppure reclamando il mancato rispetto della normativa regionale. Ma nulla di tutto questo è avvenuto, nessun rilievo è stato mosso anche riguardo alla nostra attività che è stata sempre svolta nel pieno rispetto dei principi di garanzia e di imparzialità. Nulla da ridire - ha ancora specificato la Gulisano - rispetto alla composizione del nuovo comitato formato da persone degnissime e preparate. Non è questo il punto - ha concluso ricordando quelli che ha definito i brillantissimi risultati ottenuti dall'intera struttura del Corecom regionale. Non ultime - ha ricordato - le nomine che mi hanno riguardato a livello nazionale con la mia indicazione, per la prima volta di un rappresentante calabrese, nell'esecutivo nazionale del coordinamento dei comitati regionali delle comunicazioni, e come commissaria del comitato nazionale 'Media e minori' presso il Ministero per lo sviluppo economico dipartimento delle comunicazioni". La Gulisano ha chiuso la conferenza stampa consegnando ai giornalisti un dossier relativo all'attività del comitato da lei presieduto ricordando le 5.134 istanze di conciliazione "che - ha spiegato - hanno permesso di far restituire ai calabresi oltre un milione di euro, e la gestione della delicata fase inerente l'avvio del passaggio al digitale terrestre anche in Calabria".

    Sospetto documenti falsi. "Violazioni costituzionali e della legislazione nazionale, eccesso di potere, violazioni delle stesse leggi regionali, illegittimità, omissioni, abusi e persino il sospetto di documenti falsi o manomessi". Sono le accuse, secondo quanto riferisce un comunicato, citate nelle 51 pagine dei ricorsi presentati dall'avvocato Silvia Gulisano contro i provvedimenti, adottati dal Consiglio regionale e dal presidente, Francesco Talarico, che l'hanno fatta decadere e poi l'hanno vista esclusa dalle nuove designazioni al vertice del Corecom-Calabria. Nella nota si parla "di un vero e proprio dossier che comprende i due ricorsi avviati presso il Tar di Reggio (il primo in data 14 novembre 2011 e l'ultimo il 7 gennaio) al fine di ottenere l'annullamento degli atti amministrativi che hanno azzerato la composizione del Corecom presieduto dall'avvocato Gulisano dal settembre 2010 e la sospensione cautelare delle nuove nomine che l'hanno estromessa". "Si è voluto creare una sorta di spoilssystem contra legem - è scritto nel ricorso - per 'confezionare' un Corecom regionale che ricalchi pedissequamente la composizione politica del Consiglio regionale di maggioranza e minoranza, che oramai, l'esperienza insegna, non muta solo con le elezioni amministrative, ma con l'evolversi di dinamiche partitiche di natura diversa dalle quali i Corecom regionali hanno la necessità di restare indenni in ossequio al già citato principio di imparzialità di cui all'art.97 della Costituzione". Numerose le violazioni di legge eccepite nel ricorso. Tra queste, quella che fissa i principi generali dell'azione amministrativa, non essendo stata comunicata alcuna informazione dell'avvio del procedimento di decadenza, né mosso alcun rilievo. Violata anche la legge regionale 2/2011, si afferma ancora nella nota, laddove il presidente del Consiglio regionale, pur esercitando i poteri sostitutivi, "é stato, di fatto e lui consenziente, surrogato dai presidenti di gruppi consiliari" sia di maggioranza che di opposizione che hanno indicato direttamente i nominativi da eleggere". L'avvocato Gulisano e il suo legale, Giuseppe d'Ippolito, "hanno anche reso pubblici - conclude il comunicato - gli elenchi dei nominativi con le candidature presentate per l'elezione dei componenti del Corecom-Calabria nei quali non figura (né nell'elenco approvato il 6 settembre 2010 dall'Ufficio di Presidenza consiliare e neppure in quello approvato il primo agosto del 2011) il nominativo di uno degli eletti lo scorso 30 dicembre dal presidente Talarico".

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