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    Manovra, le Province calabresi si mobilitano contro abolizione

     

     

    Manovra, le Province calabresi si mobilitano contro abolizione

    03 gen 12 Non ci stanno le Province calabresi a capitolare sotto la scure del governo Monti e fanno fronte comune per dire no, in schieramento bipartisan, alla decisione, dicono, "di cancellare con una 'imboscata' enti che sono pezzi di storia". A prendere l'iniziativa è stata la presidente della Provincia di Catanzaro, Wanda Ferro, del Pdl, responsabile regionale Upi, ma la risposta è corale e, nel capoluogo, si sono ritrovati i presidenti dei cinque Consigli degli enti intermedi della regione. Prima scadenza: la convocazione di un Consiglio congiunto allargato a tutte le assemblee per il 23 gennaio al centro agroalimentare di Lamezia Terme. A fine mese un altro appuntamento sarà con le assemblee aperte in contemporanea su tutto il territorio nazionale. Oltre alla presidente Ferro, all'incontro di stamane c'erano i presidenti dei Consigli provinciali Giuseppe Ruberto (Catanzaro), Antonino Eroi (Reggio Calabria), Giuseppe Barilaro (Vibo), Orlandino Greco (Cosenza) e Benedetto Proto (Crotone); presente anche Emilio Verrengia, in rappresentanza dell'Aiccre. "Non ci sono enti utili o inutili - ha sostenuto Ferro - ci sono enti che danno risposte e servizi ai cittadini e questo vale ancora di più per la Calabria e per il sud. La politica dovrebbe riprendere in mano la questione tenendo conto che con questa decisione si avrà un risparmio calcolato di soli 30 milioni di euro quando solo il Cnel ne costa 18. Perché non si agisce sul terreno dell'assegnazione piena delle deleghe per consentire agli enti di espletare i loro compiti istituzionali? Scegliere le Province come capo espiatorio non è certamente la soluzione dei problemi economici del Paese". "Se le riforme vanno fatte - ha detto ancora Ferro - bisogna farle in toto. Troppi comunque sono stati e sono i silenzi, dei rappresentanti politici al di là delle prese di posizione dei parlamentari Michele Traversa, del Pdl e Franco Laratta, del Pd. A Lamezia, comunque, abbiamo invitato i parlamentari di tutti gli schieramenti, il presidente del Consiglio regionale Franco Talarico e il governatore Giuseppe Scopelliti al quale, in particolare, chiediamo che la Regione si costituisca a nostro favore dinanzi alla Corte costituzionale". Unanime il giudizio negativo dalle massime espressioni delle assemblee elettive calabresi. Se Ruberto ha parlato di "mortificazione degli enti che operano al servizio dei cittadini" denunciando "le anomalie della modifica del titolo V della Costituzione", Proto ha liquidato l'"inutilità del provvedimenti rispetto agli obiettivi di risparmio dichiarati" mentre Greco ha tenuto a sgombrare il campo da possibili accuse circa la volontà di difendere posizioni consolidate. "Il mandato è garantito - ha sostenuto - e la manovra si appalesa come un'offesa alle istituzioni che rappresentiamo". "Chi si occuperà di scuola, viabilità e assistenza alle persone disagiate - si è chiesto Eroi - e, soprattutto, chi subentrerà ai nostri impegni. Quella che si profila è una grave crisi di democrazia". E' toccato, invece, a Barilaro ricordare che "tutti i partiti avevano inserito nei loro programmi elettorale l'abolizione delle Province. Adesso però c'é grande coesione e l'obiettivo è dimostrare quanto sia sconveniente cancellare tali enti".

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