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    N.Oliverio "Serve un tavolo di cirsi su vicenda Coca Cola-Rosarno"

     

     

    N.Oliverio "Serve un tavolo di cirsi su vicenda Coca Cola-Rosarno"

    27 feb 12 Il capogruppo del Pd in commissione agricoltura della Camera, Nicodemo Oliverio, ha chiesto la convocazione di un tavolo di crisi da promuovere presso il Ministero delle Politiche agricole, che coinvolga il Ministero dello sviluppo economico e tutta la filiera, affinché "la multinazionale Coca Cola riveda la sua posizione circa l'acquisto delle arance della Piana di Gioia Tauro". L'iniziativa è finalizzata ad evitare "un danno - ha detto Oliverio durante un intervento nell'Aula della Camera - devastante per l'economia calabrese e per la salvaguardia dei deboli livelli occupazionali e soprattutto riveda la politica dei prezzi remunerando adeguatamente le arance calabresi per la loro qualità e genuinità. La condizione generale della Piana di Gioia Tauro è a tutti nota. La rivolta degli immigrati del gennaio 2009 è viva nei ricordi di molti. Anche per questo l'Amministrazione comunale di Rosarno è da tempo impegnata a dare una sistemazione dignitosa ai migranti, costretti a vivere in veri e propri ghetti e in condizioni igieniche al di sotto del tollerabile. Gli abitanti di Rosarno, che già vivono una condizione economica e sociale particolarmente difficile, devono far fronte ai problemi connessi alla presenza di migliaia di immigrati, che annualmente si presentano nella Piana per partecipare alla raccolta delle arance, e alla crisi dei produttori che, sottopagati proprio da società come la Coca Cola, spesso preferiscono lasciare marcire il prodotto sul terreno". "Pietro Molinaro, presidente - ha proseguito - della Coldiretti Calabria, interpellato da The Ecologist aveva confermato il fatto, precisando che il prezzo che pagano le multinazionali non è giusto e che così costringono le piccole aziende dell'area a sottopagare gli operai. Un anno fa ho presentato in parlamento la Proposta di legge n. 4114, sottoscritta da 65 colleghi, che prevede di aumentare nelle bibite analcoliche almeno al 16 % la percentuale minima di succo di agrumi, contrastando la tendenza che inganna i consumatori e danneggia gravemente i produttori e, come si è visto, coloro che sono coinvolti nella raccolta". "Credo - ha concluso - che sia proprio giunto il momento di dire basta alle aranciate senza arance e alla commercializzazione di tutti i prodotti agroalimentari surrettizi".

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