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    Scopelliti accusato dal col. Giardina, monta la polemica

     

     

    Scopelliti accusato dal col. Giardina, monta la polemica

    23 feb 12 Lungo l'elenco degli interventi sulle polemiche sorte dopo le accuse del colonnello dei Ros, Giardina al Presidente Scopelliti. Una polemica che sta riempiendo i lanci di agenzia e tutto il dibattito politico calabrese. Questi gli interventi di oggi

    Minoranza: Nessuna strumentalizzazione. I capigruppo di minoranza alla Regione Giuseppe Bova, Agazio Loiero, Sandro Principe ed Emilio De Masi, incontrando i giornalisti al termine della conferenza dei capigruppo, hanno espresso critiche alla decisione del Presidente della Giunta regionale Giuseppe Scopelliti, di non intervenire in aula sulle recenti dichiarazioni del col. Valerio Giardina rese in tribunale durante il processo Meta. "Ci aspettavamo - ha detto Principe, del Pd - una comunicazione del presidente Scopelliti. Da parte nostra non vi é la minima volontà di strumentalizzare questioni di aspetto giudiziario. Siamo invece preoccupati di come vanno le cose in Calabria e di come si vuole affrontare i problemi. Ci aspettavamo di capire come andare avanti, come ripristinare un clima di serenità e di fiducia. Nutriamo un rispetto assoluto per tutte le istituzioni che svolgono altri compiti, come l'Arma dei carabinieri e la magistratura e non intendiamo esprimere alcun commento, non è nostro compito, su testimonianze rese dinanzi ad un tribunale". Per l'ex presidente della Regione, Agazio Loiero, "é stato un errore rinunciare al dibattito in aula da parte del presidente Scopelliti. Sarebbe stato, alla fine - ha sostenuto - molto più conveniente per la nostra istituzione che non affidare ad una conferenza stampa quel tipo di comunicazione. Scopelliti indagato o meno? E' un problema della magistratura. Io non so davvero cosa rispondere. Posso aggiungere però che anche la scorsa legislatura è stata segnata da problemi giudiziari enormi, anche se non con simili ipotesi di reato. Voglio però sottolineare che, in ogni caso, qualsiasi ipotesi di scioglimento sarebbe un dramma per la Calabria". "Avremmo gradito - ha sostenuto Bova - una comunicazione di Scopelliti su come svolgere il suo mandato di presidente della Regione e non su quanto avviene nelle aule di giustizia. Il Consiglio regionale resta comunque il luogo naturale deputato per esercitare le prerogative democratiche. Finora abbiamo visto troppe indagini o troppo poche, processi iniziati e mai conclusi, oppure indagini senza sbocco. Dinanzi a questo tipo di esperienze vogliamo rivendicare il nostro diritto di esercitare la critica politica senza aspettare che nessuno venga a salvarci".

    Maggioranza: Scopelliti ha chiarito ieri. La scelta del governatore Giuseppe Scopelliti di "non riprodurre in aula quanto già affermato nella serata di ieri in conferenza stampa" è stata appoggiata dai capigruppo della maggioranza alla Regione Alfonso Dattolo (Udc), Luigi Fedele (Pdl) e Giovanni Bilardi (Scopelliti presidente), che hanno incontrato i giornalisti subito dopo la fine della conferenza stampa dei capigruppo di minoranza, in merito alla decisione di Scopelliti di non fare una relazione sulla vicenda della testimonianza del colonnello Giardina. "Sia chiaro - ha detto Fedele - che non si tratta di fare polemiche con i colleghi di minoranza ma giusto per chiarire i termini di un passaggio istituzionale. Credo che il presidente Scopelliti, ieri sia stato esaustivo nell'argomentare le proprie opinioni che noi condividiamo tutte. Scopelliti è stato chiaro, direi tranquillo, documentato, determinato però a chiedere un percorso di chiarezza". "La sua indignazione - ha aggiunto Fedele - è frutto di questioni discusse in Tribunale che neppure lo sfiorano. Ecco perché la sua indignazione, che non è stata mai rivolta all'Arma dei carabinieri verso cui il Pdl ha sempre nutrito il massimo rispetto. Sia chiaro però che non permetteremo a nessuno di interrompere il lavoro che stiamo facendo per portare la Calabria fuori dalla crisi. Una battaglia di rinnovamento, contrariamente a quanto sostengono alcuni parlamentari del Pd dei quali pochi conoscono la realtà calabrese. Nessuna polemica con i colleghi della minoranza, con i quali finora il confronto é stato anche serrato ma sempre corretto e su questioni politiche ed istituzionali che in qualche caso hanno prodotto risoluzioni comuni". Per Bilardi "é ora di fare gruppo, evitando di porre questioni di lana caprina. Il presidente Scopelliti ha fatto una scelta che noi rispettiamo e ripetere oggi le stesse cose dette ieri sarebbe stato francamente inutile".

    Cordopatri: Solidarietà a Ros e Giardina. "Esprimo la mia solidarietà all'Arma dei Carabinieri,al ROS di Reggio Calabria,al suo comandante,quel colonnello Giardina che al processo Meta ha avuto il coraggio di dire che 'il re e' nudò,quello che tutto sapevano da anni,ma che coperture anche istituzionali hanno impedito di portare alla luce prima,al coraggioso magistrato della DDA di Reggio Calabria dott.Giuseppe Lombardo,che onora con la sua azione rispettosa della Costituzione la magistratura italiana,tutta la mia solidarietà e li invito a non farsi intimidire da personaggi politici di pseudoregime,squalificati e reduci,in alcuni casi,da trascorsi giudiziari,per cui farebbero bene a tacere e a nascondersi. Auspico finalmente una seria inchiesta sui legami Massoneria piùo meno deviata e 'Ndrangheta,rammentando di avere sollevato il problema,destando scandalo e reazioni di tutti i tipi,durante la mia audizione in Commissione antimafia del 23 febbraio 1999 ,nell'ambito dell'inchiesta sul Porto di Gioia Tauto". Lo afferma Maria Giuseppina Cordopatri.

    Deputati PDL "Cabina di regia contro Scopelliti". 'Occorre capire se c'é una cabina di regia in qualche palazzo che alimenta una stagione di veleni contro il Presidente della Regione Calabria Giuseppe Scopelliti". E' quanto sostengono 34 deputati del Pdl in una interrogazione al Presidente del Consiglio in merito alla testimonianza del colonnello dei carabinieri Valerio Giardina nel corso del processo Meta alla quale ha replicato il presidente della Regione Calabria, Giuseppe Scopelliti. Nell'interrogazione, primo firmatario Jole Santelli, e firmata, tra gli altri, dagli ex ministri Meloni, Gelmini e Brunetta, si chiede a Monti "dove presti servizio Giardina e se é rimasto o meno all'interno del Ros; la valutazioni dei ministri competenti in relazione alla testimonianza di un alto ufficiale che pare smentita negli atti processuali acquisiti, apparendo molto anomalo che il coinvolgimento di Scopelliti in indagini sia stato preceduto da un polverone mediatico durato almeno due anni e da sospette fughe di notizie pubblicate ad orologeria su specifici giornali locali e nazionali; se non ritiene di porre particolare cura alle vicende della Calabria, magari sollecitando i ministri a seguire non attenzione i fatti suesposti per evitare che veleni, sospetti e calunnie possano intralciare il cammino dell'Amministrazione regionale". "Nel processo Meta - è scritto nell'interrogazione - ha reso testimonianza il col. Giardina che ha letto e commentato un'informativa, come da lui stesso affermato, con sue personali interpretazioni, coinvolgendo l'allora Sindaco di Reggio, Scopelliti, oggi Presidente della Regione. E' opportuno ribadire che nel processo Meta Scopelliti risulta completamente estraneo ai fatti dell'inchiesta stessa e agli atti processuali. Nel delineare quello che, a detta di Giardina, sarebbe stata la situazione di Reggio, governata da una lobby affaristico - massonica diretta da una cupola e da Scopelliti, occorre rammentare che a capo di tale cupola, lo stesso Giardina pone l'avv. De Stefano, parente dell'omonimo capo cosca e l'ex deputato Paolo Romeo di cui Scopelliti sarebbe stato lo strumento ed il referente politico. A garantire l'operato di questa lobby, sempre secondo quanto affermato da Giardina, avrebbe dovuto essere Antonino Fiume, uomo di collegamento tra tale struttura e quello che sarebbe stato eletto nel maggio del 2002 Sindaco di Reggio". "Da risultanze processuali acquisite in altri procedimenti ed intercettazioni telefoniche - proseguono i deputati del Pdl - risulta inequivocabilmente l'ostilità che Paolo Romeo nutriva nei confronti dello stesso Scopelliti. La persona referente della cosca De Stefano (Antonino Fiume) si è costituito alcuni mesi prima dell'elezione di Scopelliti a Sindaco. Si comprende lo sconcerto, la preoccupazione, i timori dell'opinione pubblica nell'apprendere le dichiarazioni di un colonnello dei Ros, soprattutto in relazione alle palesi contraddizioni rispetto alle risultanze processuali acquisite in ambito dello stesso processo Meta ed altri connessi. Appare quanto mai opportuno accertare le motivazioni che hanno spinto lo stesso colonnello dei Ros a tali affermazioni ed i punti di diversità tra tali dichiarazioni e l'informativa cui egli stesso faceva riferimento". ''La giustizia, specialmente in una regione come la Calabria - prosegue l'interrogazione - deve attenersi a scrupolosissimi controlli e la politica rimanere lontana dalle tentazioni di strumentalizzazione, perché il sospetto stesso di teoremi e congetture politiche che si nascondono dietro azioni giudiziarie o il sospetto di abili manovratori dall'esterno delle inchieste, rischiano di distruggere la credibilità della giustizia e di mortificare le regole dello Stato di diritto". "E' quanto mai urgente - sostengono i deputati del Pdl - l'accertamento della verità affinché l'operato politico di una giunta e la vita stessa di una Regione non sia offuscata dal palazzo dei veleni. I calabresi hanno il diritto di sapere da chi sono guidati e non è accettabile che su un Presidente di una regione difficile come la Calabria venga gettato fango. Con l'operato quotidiano dell'amministrazione regionale presieduta da Giuseppe Scopelliti vengono costantemente minati equilibri politico-affaristici decennali e che gli interessi economici intaccati dall'attività della Regione, ad iniziare dai tagli al settore della sanità (grande business della Calabria politica e affari), possono aver creato il malcontento e l'odio nei confronti del Presidente della Regione". I deputati concludono sostendo che resta "immutata la fiducia nelle forze dell'ordine e nella magistratura".

    Galati "Polemiche sterili". ''La Calabria non può permettersi il lusso di aspettare. Le vicende di questi giorni non impediranno alla maggioranza calabrese, né tantomeno devono ostacolare il ruolo dell'opposizione, di proseguire nel percorso teso ad aggredire le questioni di primaria importanza del territorio regionale". E' quanto afferma il deputato del Pdl Giuseppe Galati in relazione all'interrogazione parlamentare presentata dai deputati del Pd sulla vicenda della testimonianza del colonnello dei carabinieri Valerio Giardina nel corso del processo Meta. "Il libero dibattito democratico tra la maggioranza e l'opposizione - prosegue Galati - deve continuare senza alcun tentennamento, penso lo chiedano i calabresi e tutti coloro i quali vogliono bene a questa terra. Né tantomeno i deputati calabresi, nel presentare un'interrogazione al presidente Monti sulla vicenda Giardina-Scopelliti, devono perdere di vista le battaglie imminenti per difendere il territorio calabrese volte ad avanzare legittime pretese per avere un sistema infrastrutturale e dei trasporti efficiente, nel veder compiutamente realizzato un sistema sanitario di prestigio e nel concretizzare nuove opportunità di lavoro per i giovani". "E' il momento di serrare le fila - sostiene ancora il parlamentare del Pdl - e ciascuno, dalle diverse posizioni di appartenenza, deve fronteggiare la crisi e la congiuntura economica non certamente favorevole, facendo in modo che questo particolare periodo sia da traino per una graduale ripresa mantenendo alta l'attenzione sulle decisioni che il Governo assume nei confronti del Mezzogiorno e sollecitandolo ad eliminare quei gap che esistono tra il Sud, la Calabria ed il resto d'Italia. Proprio in questi particolari momenti è indispensabile capire che il futuro e lo sviluppo del Paese dipendono dal Mezzogiorno. Più fatti e meno sterili polemiche".

    Golfo: Vergognosa delegittimazione Scopelliti. ''Sono solidale con il politico e con l'uomo che in questi anni ha lavorato con generosità rettitudine e coraggio per la propria terra. La verità è che Giuseppe Scopelliti ha lavorato per portare a compimento un modello amministrativo dinamico e proiettato al futuro, trasparente e libero da vincoli burocratici e pratiche clientelari". E' quanto afferma, in una nota, la deputata Lella Golfo. "Nel corso degli anni si sono susseguiti invano - prosegue Golfo - tentativi tesi a delegittimare l'azione e la caratura morale e politica di Scopelliti. A parlare per lui sono sempre stati i fatti e anche in quest'ultima amara vicenda il Presidente non si è sottratto da ogni chiarimento, palesando l'infondatezza delle accuse rivoltegli. Giudico vergognosa quest'opera di sciacallaggio che ha come unico effetto quello di togliere speranza e coraggio a quanti dietro il suo esempio credono che sia possibile costruire una Calabria pulita, una regione che vuole cambiare e rinascere sotto l'egida della legalità". "In questi anni - prosegue Golfo - Giuseppe Scopelliti ha messo mano a nodi importanti come la sanità e le infrastrutture , ha agito con decisione sul fronte della disoccupazione giovanile e ha difeso con convinzione e determinazione i diritti dei calabresi. E' stato grazie a lui se la Calabria ha riconquistato credibilità e fiducia al tavolo dei diversi esecutivi e ha conseguito importantissimi risultati. E in questi anni è stata proprio la sinergia tra il Governatore Scopelliti, il ministro Maroni, i magistrati e le forze dell'ordine a consentire la più importante offensiva contro la 'ndrangheta che si sia mai vista. Per questo rinnovo a lui la mia fiducia istituzionale e la mia vicinanza umana, sperando che si ponga una volta per fine a un clima di sospetti, accuse e menzogne che ci distrae dai problemi reali. Confido nel senso di responsabilita' di tutte le istituzioni calabresi affinché si rinunci ad ogni strumentalizzazione politica in virtù del bene collettivo, che oggi invoca pragmatismo e azione".

    Vecchio: "Scopelliti persona per bene". "Anche se non condivido i metodi e le impostazioni sull'ultimo periodo della gestione politica del partito, mi corre l'obbligo di evidenziare la correttezza dell'uomo e della sua azione amministrativa nel corso degli anni che mi hanno visto suo assessore nella Giunta comunale. Per quanto mi riguarda Giuseppe Scopelliti è una persona perbene". E' quanto afferma, in una nota, il presidente del Consiglio comunale di Reggio, Sebastiano Vecchio. "Essendo non solo un uomo delle istituzioni, ma prima ancora un servitore dello Stato - prosegue Vecchio - ho pieno rispetto sia degli organi inquirenti ma anche di chi rappresenta le istituzioni. Sicuramente chi amministra la giustizia deve avere la serenità per operare nel migliore dei modi ma non riesco ad immaginare che l'operato amministrativo che ha svolto Scopelliti in questi anni per la città sia considerato a sostegno di lobby affaristico mafiose. Ribadisco, nella mia esperienza personale nella Giunta Scopelliti, ho avuto modo di apprezzare la rettitudine morale dell'uomo e il suo totale distacco e disprezzo da ambienti del malaffare". "Mi auguro che tutto questo polverone finisca il più presto possibile - conclude Vecchio - e che gli uomini che ricoprono incarichi istituzionali possano concentrarsi nell'affrontare e risolvere gli annosi problemi che attanagliano la nostra amata terra".

    Campanella "Tentativo di metter a terra Scopelliti". "Molti di noi giornalisti, chi scrive per primo, dovrebbero chiedere scusa a Loiero, Chiaravalloti, a Mimmo Basile, ai coniugi Adamo, a tutti quelli che abbiamo messo in prima pagina perché qualcuno, che oggi è tra i politici piu importanti d'Italia, da magistrato ci fuorviava". Lo afferma, in una nota, il giornalista Mario Campanella. "E' chiaro che un giornalista ha le sue fonti ed un magistrato, ancorché inquirente - prosegue Campanella - sembra una fonte attendibile: la vita di molte persone è stata messa a tappeto a causa di questi magistrati che, nonostante siano stati in pratica dimissionati dalla Magistratura per non aver dimostrato nulla, oggi hanno un ruolo politico. Ho il timore serio che qualcuno voglia fare la stessa cosa a Giuseppe Scopelliti costruendosi una posizione di paladino e di eroe, non arrivando a nulla per poter dire che in Calabria il potere ferma le indagini e sedersi su uno scranno parlamentare. Questo non può e non deve essere possibile e bisogna avere il coraggio di difendere la politica, non i partiti, in un momento in cui avanza la demagogia. Sono stato molto vicino a Scopelliti in tutta la fase prelettorale e ho visto le esagerazioni che egli produceva in materia di legalità: parlo di esagerazioni perche arrivammo a cacciare dalle liste giovani incensurati e senza nessun legame con la mafia solo perché i padri erano indagati". "Non giudico Scopelliti come governatore perché è presto e mi auguro -conclude Campanella - che egli apra un dibattito serio con le opposizioni perché con le contrapposizioni la Calabria sarà sempre ingessata, ma metterei entrambe le mani sul fuoco sulla sua onestà personale e politica: il suo unico 'difetto' è quello di essere reggino e vittima di un pregiudizio antropologico ed etnico di una Calabria divisa in tanti segmenti".

    D'Attorre: Scopelliti smetta di parlare di complotti. "Non siamo affatto interessati ad una strumentalizzazione giudiziaria. Ma non è tollerabile che Scopelliti e la destra usino le istituzioni per muovere guerra alla magistratura e ad apparati dello Stato". E' quanto ha sostenuto il commissario regionale del Pd, Alfredo D'attorre, parlando con i giornalisti a Lamezia Terme. "Scopelliti e la destra - ha aggiunto - smettano di parlare di complotti e accettino che la magistratura faccia il proprio corso. E' stato inferto già un danno molto grave alla credibilità delle istituzioni in Calabria per la vicenda di Reggio. Sia chiaro che il Pd manterrà la propria opposizione sul piano politico ma non tollererà il fatto che le istituzioni rappresentative vengano utilizzate per difendere posizioni personali o rallentare o impedire l'accertamento dei fatti".

    R.Tassone "Ridicola autodifesa di Scopelliti". "Delle vicende che lo riguardano sotto il profilo penale, Scopelliti dovrà difendersi legittimamente nelle sedi opportune: ne ha tutto il diritto. Ma la sua autodifesa politica fa ridere i polli". Lo afferma in una nota il segretario regionale del Prc, Rocco Tassone. "Diciamoci la verità - ha aggiunto -: se ti capitasse di affermare in un qualunque bar della provincia di Reggio che Scopelliti è un paladino dell'antimafia, saresti compatito nell'ilarità generale. Per il resto c'é poco da aggiungere: che il comune di Reggio sia stata la vacca da mungere da parte di persone poco pulite (non li vogliamo chiamare 'ndranghetisti? ..) e' ormai indiscutibile. Può Scopelliti lavarsene le mani e scrollarsi di dosso la responsabilità politica di ciò che è avvenuto? Penso proprio di no. Tuttavia, del suo comportamento non ci stupisce ormai nulla". "Quello che invece preoccupa - ha aggiunto - è il comportamento della cosiddetta opposizione. Per 'sensibilita' istituzionalé è stato consentito a Scopelliti di rinviare il Consiglio regionale sui trasporti affinché avesse la possibilità di preparare la sua autodifesa sulla stampa ed in Consiglio regionale. Fernanda Gigliotti, autorevole esponente del Pd calabrese, si chiede preoccupata perché l'opposizione ha assunto un tale inspiegabile atteggiamento. La spiegazione è semplice. Da tempo vado dicendo che il modello Reggio non è consistito solo nella gestione 'allegra' delle finanze e degli strumenti comunali. Il modello Reggio è stato un modello politico in cui un biscottino in bocca non è stato negato a nessuno, trasversalmente. Questo modello, Scopelliti lo sta trasferendo alla regione".

    Migliavacca "Inaccettabile vittimismo Scopelliti". 'Noi non siamo abituati a strumentalizzare le vicende giudiziarie e siamo per natura abituati a rispettare gli organi che devono svolgere le indagini e verificare". Lo ha detto il coordinatore della segreteria nazionale del Pd Maurizio Migliavacca, stasera a Lamezia Terme per partecipare ad un'assemblea del partito. "Certo è - ha aggiunto - che non accettiamo e non accetteremo che il presidente della Regione in questa vicenda faccia addirittura del vittimismo. Noi alziamo anche una critica forte che è innanzitutto una critica politica: non c'é un'idea di sviluppo della Calabria; c'é una gestione clientelare delle risorse; c'é instabilità. Quindi, noi sul terreno politico, cominciamo il nostro cammino per costruire un'alternativa a questa Giunta ed a questo Governo regionale".

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