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    Parte il rigassificatore di Gioia Tauro, ministro Clini "Più metano per l'Italia"

     

     

    Parte il rigassificatore di Gioia Tauro, ministro Clini "Più metano per l'Italia"

    08 feb 12 Procedura chiusa per il rigassificatore di Gioia Tauro, in Calabria, considerato il più grande d'Italia, al momento in cui entrerà in funzione. Ad annunciarlo il ministro dell'Ambiente, Corrado Clini. "E' stato firmato l'ultimo decreto", ha detto ai giornalisti in Senato. Il ministro è poi tornato sul tema anche su Twitter: "Più metano per l'Italia. Ho firmato il via libera finale che permette di aprire i cantieri del rigassificatore di Gioia Tauro", ha scritto sul social network. L'iter autorizzativo era partito nel 2005 e si è concluso con l'ultimo passaggio previsto che è il decreto interministeriale tra i ministeri Sviluppo e Infrastrutture, e Ambiente che ora deve essere pubblicato in Gazzetta Ufficiale. Nel 2008 il progetto aveva superato la Valutazione di impatto ambientale mentre l'anno dopo, nel 2009, la Conferenza dei servizi. Il progetto di rigassificatore di Gioia Tauro è gestito dalla società Lng Medgas Terminal, controllata da Sorgenia (Gruppo Cir) e Iren. Il terminale, che a regime assicurerà una copertura pari a oltre il 10% della domanda nazionale di gas attesa, avrà una capacità massima di 12 miliardi di metri cubi (fino a quattro serbatoi) e sarà in grado di accogliere navi metaniere sino 265 mila metri cubi. I tempi di costruzione dell'opera sono di 3-4 anni. A oggi in Italia sono attivi due rigassificatori, uno offshore al largo di Rovigo (Veneto), in cui Edison controlla una quota del 10% e con una capacità da 8 miliardi di metri cubi l'anno, pari a circa il 10% del fabbisogno nazionale; l'altro a Panigaglia, in provincia di La Spezia (Liguria) di proprietà dell'Eni che viaggia sui 2 miliardi di metri cubi l'anno. In Toscana in costruzione un impianto a circa 22 chilometri a largo della costa tra Livorno e Pisa per una capacità di rigassificazione pari a 3,75 miliardi metri cubi all'anno, pari a circa il 4% del fabbisogno nazionale. Lo scorso 20 luglio si è sbloccato l'iter per la costruzione del rigassificatore di Porto Empedocle, provincia di Agrigento, in Sicilia, targato Enel per un investimento di 800 milioni di euro mentre il 1/o marzo del 2011, l'allora ministro dell' Ambiente, Stefania Prestigiacomo, annunciava la conclusione positiva della valutazione di impatto ambientale per il rigassificatore di Brindisi. Il progetto è passato poi all' esame della Conferenza dei Servizi istruttoria e si è in attesa di quella decisoria.

    "Preoccupano le dichiarazioni del ministro dell'Ambiente, Corrado Clini, che dichiara chiusa la procedura sul rigassificatore di Gioia Tauro, attraverso la firma dell'ultimo decreto di valutazione di impatto ambientale". E' quanto afferma, in una nota, il consigliere provinciale di Reggio Calabria del Prc Giuseppe Longo. "Una notizia probabilmente ad orologeria - prosegue la nota - per rassicurare l'opinione pubblica nei giorni della crisi del gas. Scene già viste: ogni volta che il termometro si abbassa oltre la media, viene agitato lo spauracchio dell'inverno al freddo. Del resto, però, le notizie di questi giorni hanno dimostrato l'inaffidabilità degli impianti di rigassificazione, con uno dei due impianti italiani, quello di Rovigo, fuori uso per il mare mosso che impedisce alle navi di attraccare e scaricare il Gnl; eventualità prevista anche nella prima Via presentata dalla Lng Medgas per l'impianto di Gioia Tauro, che sorgerebbe in un'area marittima tradizionalmente sottoposta a forti mareggiate nel periodo invernale e primaverile". "Il maggiore fabbisogno di gas - prosegue Longo - si fronteggia normalmente sfruttando le flessibilità dei tubi dall'Algeria e dalla Libia e ricorrendo a gas in stoccaggio. Quando serve si sfruttano i contratti interrompibili di consumatori industriali, che già ricevono un compenso per aver fornito questa loro disponibilità a fare da cuscinetto. Ogni volta che ci si trova di fronte a questi problemi si cerca di attrarre l'interesse politico e dell'opinione pubblica sulla necessità di nuove infrastrutture di trasporto, senza tenere in considerazione che quelle esistente soddisfano ampiamente il nostro fabbisogno di gas su scala nazionale". Per Longo "non si capisce perché il Governo Monti, che si dimostra ancora una volta lontano dagli interessi primari del sud Italia, in un'epoca di tagli indiscriminati, decida di foraggiare i grandi colossi dell'energia con gli aiuti concessi al settore dei rigassificatori, che verrebbero pagati dai cittadini. Nel preannunciare un ordine del giorno alla Provincia in merito al rigassificatore di Gioia Tauro, invito i sindaci dei Comuni interessati ad assumere gli opportuni provvedimenti in seguito alle ultime novità romane".

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