In Commissione regionale pdl del PD su riduzione costi - Nuova Cosenza Quotidiano d'informazione della Calabria

In Commissione regionale pdl del PD su riduzione costi

03 feb 12 La V Commissione Riforme e decentramento del Consiglio regionale, convocata per il 7 febbraio, prenderà in esame anche la Proposta di legge di modifica dello Statuto, approvato con la legge 25 del 2004, presentata il 16 settembre scorso dal Gruppo del Partito Democratico, primo firmatario il capogruppo Sandro Principe. "La proposta raccoglie tra l'altro - è detto in un comunicato del Gruppo del Pd - i risultati di un approfondito dibattito sul funzionamento delle istituzioni al fine di meglio strutturarle e renderle più agili, per rispondere con sollecitudine ed efficacia alle problematiche che interessano le collettività amministrate. Naturalmente, il raggiungimento di questo ambizioso obiettivo porta con sé una significativa riduzione dei costi delle istituzioni stesse e risponde, altresì, ad una più generale esigenza di riduzione della spesa pubblica, resa ormai ineludibile dalla delicatissima situazione economica che sta vivendo il 'Sistema Paese'. In questo contesto, la quasi generalità delle forze politiche nazionali si sta ponendo il problema di ridurre drasticamente i membri delle due Assemblee legislative: una coraggiosa decisione di questo tipo andrebbe ad esaltare la funzione della rappresentanza piuttosto che comprimerla". "E' evidente che in questo scenario - sostiene ancora il gruppo del Pd - si pone il problema della composizione del Consiglio regionale che, ad avviso del gruppo democratico, è in grado di funzionare bene con un numero di 40 consiglieri. Conseguentemente, uguale riduzione deve riguardare la Giunta regionale che può ben essere composta da otto assessori, compreso il vicepresidente, di cui al massimo due esterni. Il disegno di legge del Gruppo del Partito Democratico rappresenta la prima iniziativa mirante ad evitare la proliferazione dei Gruppi consiliari (la proposta di legge a firma dell'on. Magno è datata 16 gennaio 2012), che ha proposto che 'i consiglieri regionali si costituiscono in Gruppi composti da almeno cinque membri'. Naturalmente, le liste che presentandosi alle elezioni raggiungono la soglia di sbarramento mantengono il diritto di costituire propri gruppi". "Per i democratici - conclude la nota - avere dieci consiglieri regionali e quattro assessori in meno ed, inoltre, un numero minore di gruppi consiliari rappresenterà una significativa riduzione dei costi della politica, anche perché ciò determinerà una conseguente riduzione delle strutture".