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    Donne San Luca "Quali programmi, dei partiti, per il sud?"

     

     

    Donne San Luca "Quali programmi, dei partiti, per il sud?"

    30 dic 12 "Mi chiedo: quali sono i programmi che le varie formazioni politiche hanno pensato per il rilancio delle iniziative al femminile nel Sud Italia? Quali sono i progetti? Noi vogliamo vederli. Noi conosciamo i nostri bisogni e per questo vogliamo essere parte nella costruzione di iniziative rivolte al nostro mezzogiorno". E' quanto afferma, in una nota, Rosy Canale, presidente del Movimento donne San Luca e della Locride. "Ci sono delle esperienze - ha sostenuto - che meritano si essere ricordate se non addirittura prese come esempio o modello riproponibile. Parlo del Movimento delle donne di San Luca, nato come associazione culturale all'indomani della strage di Duisburg e divenuto col tempo un riferimento di cambiamento e trasformazione con un animo tutto al femminile. Parlo di San Luca, il paese aspromontano cristallizzato nella sua immagine di roccaforte della malavita calabrese. Ma San Luca, in fondo, non rappresenta solo se stesso, bensì una terra alla deriva di se stessa: la Calabria, ultima figlia di un Sud Italia dimenticato. Il Sud in cui sono nata e cresciuta è una realtà da terzo mondo d'Europa. Il divario socio economico con il Nord, che orami è divenuto un divario esistenziale, è stato alimentato dalle logiche discriminanti di alcune fazioni politiche che per anni ci hanno umiliato e beffato. Da noi il bisogno si trasforma in disperazione e la disperazione in rabbia. La malavita prende piede divenendo spesso una conseguenza e non la causa, al contrario di ciò che molti vogliono far credere. Ma la Calabria serve cosi: una popolazione disarmata e sottomessa. Da poter dominare e spremere quando occorre. Il bisogno non va soddisfatto ma cavalcato, utilizzato come deterrente per tenere in pugno i deboli che così si comandano meglio. Quando i calabresi diranno basta? Ma ci sono cittadini che hanno deciso di organizzarsi. Che si sono rimboccati le maniche e che hanno fatto della rinascita una ragione di vita. Persone che silenziosamente hanno dato esempio: le donne di San Luca insieme a moltissime altre donne calabresi che seguono il nostro cammino". "Chiediamo - ha sostenuto Rosy Canale - un confronto aperto, cristallino. Vogliamo sapere cosa conoscete delle reali problematiche legate ai singoli territori, alla loro quotidianità. Vogliamo essere protagoniste e non spettatrici passive del cambiamento, che pretendiamo a questo punto della storia. Quale leader politico è disposto a firmare un contratto con le donne del Sud Italia? Un protocollo d'intesa in cui si impegna a portare avanti dei progetti concreti? Una dichiarazione di responsabilità, nero su bianco, che non si dissolva il giorno dopo le elezioni? Dei punti chiari e degli obiettivi da ottenere in un tempo concordato. Parlo a nome di tutte le donne calabresi che insieme a me fanno riferimento ai valori della legalità, intesa anche come pari opportunità; a nome di tutte quelle realtà associazionistiche del Sud Italia che condividono con noi circuiti virtuosi ed iniziative: vi chiediamo ascolto e siamo disposti al dialogo, ma sappiate che bisogna ripartire dal Sud. La vera sfida è questa".

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