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    Primarie PD, dichiarazioni

     

     

    Primarie PD, dichiarazioni

    27 dic 12 "Sono deputata Pd uscente, avendo fatto parte della delegazione parlamentare del Pd nella XVI Legislatura, interrotta bruscamente con qualche mese di anticipo a seguito delle dimissioni del Presidente del consiglio Monti, causate dall'irresponsabilità del partito azienda di Berlusconi. Partecipo alle primarie del Pd che in Calabria si svolgeranno sabato 29 dicembre per la scelta dei candidati al Parlamento". Lo afferma Doris Lo Moro in una nota in cui spiega perché chiede il sostegno alle Primarie nella provincia di Catanzaro. "Si tratta - ha aggiunto - di primarie indette in fretta e fra mille limiti per l'opportunità di riavvicinare i parlamentari al territorio, in presenza di una legge elettorale che non abbiamo voluto e che non siamo riusciti a cambiare per colpa del centrodestra. Mi è sembrato giusto partecipare alle primarie non solo perché questo è l'indirizzo generale scelto in sede nazionale anche per i parlamentari alla prima legislatura, ma perché voglio poter continuare il mio lavoro di parlamentare con la conferma di una forte legittimazione popolare che mi darà la forza di far valer di più e meglio le istanze del mio territorio. Nella legislatura appena terminata ho fatto parte dell'Ufficio di presidenza della Commissione Affari Costituzionali, della Commissione errori sanitari e del Comitato per la legislazione, che attualmente presiedo. Del lavoro parlamentare svolto si può avere contezza visitando il mio sito www.dorislomoro.it e la scheda della Camera dei deputati intestata a mio nome. Ho lavorato per dare qualità al lavoro della delegazione calabrese, con il limite, sicuramente rilevante, di appartenere a un gruppo di opposizione fino all'arrivo del governo tecnico. Siamo alla vigilia di una campagna elettorale che, nelle nostre previsioni, porterà il Pd alla guida del paese, in una fase ancora difficile in cui è importante farsi carico di ridare prospettiva all'Italia e alle giovani generazioni. Con il sostegno della base potrò rapportarmi con maggiore autorevolezza e garantire il mantenimento degli impegni del futuro premier a tutela della Calabria e del Mezzogiorno. Per ricevere attenzione bisogna essere in grado di assumersi la responsabilità della rappresentanza attraverso un vincolo territoriale che, sono sicura, le primarie del 29 dicembre rafforzeranno". "Chiedo pertanto, alle donne e agli uomini che parteciperanno alle primarie del Pd, agli amministratori locali, ai segretari di circolo, agli iscritti - ha concluso Doris Lo Moro - di offrirmi la loro fiducia e di rafforzare insieme l'idea comune di partito e di buona politica, scrivendo il mio nome sulla scheda di voto".

    "Penso che in vista del doppio appuntamento, tra comunali e politiche, il lavoro che anche il coordinamento provinciale ha fatto è mirato a un quadro di sintesi e ad uno spirito unitario. Io stesso ho favorito, nell' introduzione ai lavori, il ritiro delle candidature, evitando momenti conflittuali. Il valore della candidatura di D'Attorre va letta anche come una particolare saldatura in una visione unitaria tra la segreteria nazionale e futuro governo ed il ruolo di Catanzaro in Calabria e nel Mezzogiorno". Lo ha sostenuto il candidato sindaco di Catanzaro, Salvatore Scalzo, in relazione alle primarie del Pd. "Nei prossimi due mesi - ha aggiunto - ci giochiamo una doppia partita che se portate avanti nella direzione auspicata garantiranno la ripresa di Catanzaro come laboratorio politico di riferimento e innovazione. Ho colto, tra l'altro, con grande entusiasmo la scelta della segreteria a impegnarsi in una candidatura catanzarese della società civile e occorre lavorare da subito per indicare una candidatura quanto più unitaria e autorevole possibile. Spero infine che ci sia una positiva risposta alla partecipazione sia a Catanzaro che in provincia auspicando una competizione leale e serena tra i diversi candidati". "Sono certo - ha concluso Scalzo - che da queste due settimane di lavoro uscirà una Catanzaro più forte ed al centro di un disegno nazionale di ripresa dell'intero Paese".

    "Rivendico il ruolo di rappresentante della zona del Pollino e della Sibaritide alle primarie del Pd del 29 dicembre. Lo rivendico per storia e per appartenenza ad un territorio sempre all'avanguardia nell'elaborazioni politico-sociali".Lo sostiene, in una nota, il sindaco di Acquaformosa, Giovanni Manoccio, candidato alle primarie del Pd. "Nel Pollino - aggiunge - si sono sviluppate nel corso degli anni le migliori idee di sviluppo ecosostenibile a partire dall'istituzione del Parco fino alla stipula dell'accordo di programma che ha coinvolto gli enti del comprensorio assieme alla Cgil, Cisl e Uil. Il territorio del Pollino è quello, unico in provincia, dove la raccolta differenziata supera il 50% in una Regione dove siamo fermi al 3%, è quello dove varie amministrazioni stanno gestendo in modo pubblico il servizio idrico, è un territorio dove in questi ultimi anni si sono sviluppate le battaglie contro il precariato e la disoccupazione, con particolare riferimento ai precari dell'Asp. Il Pollino è il territorio in cui negli anni '70 si e' sviluppato l'insediamento industriale nella zona di Cammarata, dove uomini e donne, operai e lavoratori, hanno trovato la loro autonomia dai vari 'poteri politici', facendo diventare la zona momento oltre che di sviluppo economico anche di pratiche sindacali. Negli ultimi anni le forze occulte della città capoluogo hanno bloccato tutte le iniziative che si sono sviluppate, la zona non ha avuto più rappresentanza politica, i partiti hanno fatto di tutto per dividere e per imperare. Ora dico basta a tutto ciò, voglio la giusta rappresentanza in questo territorio per farlo ritornare ai gloriosi e ruggenti anni '80. Per farlo c'é bisogno di un nuovo patto sociale, che partendo dall'elaborazione sindacale di questi anni consenta di sviluppare iniziative occupazionali basate sul turismo, sulla produzione agricola e sui saperi delle vecchie e nuove generazioni che in simbiosi, tradizione e tecnologia, potranno garantire la permanenza nei nostri territori". "Tutto ciò - conclude Manoccio - sarà possibile solo se pensioneremo la vecchia classe dirigente e le primarie possono essere l'occasione buona. Lamentarsi poi, come al solito, non avrebbe alcun senso, anche questa volta la scelta è tra l'area metropolitana che concentra a se tutte le economie e la periferia che di volta in volta perde i propri insediamenti, ospedali, scuole, servizi pubblici etc. Mi sono candidato per rappresentare i luoghi di emarginazione, i disagi delle persone che lì risiedono. E se la gente lo vorrà, sarò al loro servizio"

    "Trovo quanto mai strumentale andare a pescare dei consensi elettorali in vista delle imminenti primarie del Pd evocando la prevedibile retorica dei tagli alla sanità imposti alla Calabria, come è ai più noto, da un rigido Piano di rientro prima, e da una razionalizzazione della spesa nel settore avviata nel frattempo dal governo Monti su scala nazionale". Lo afferma il consigliere regionale Salvatore Pacenza, del Pdl, "in merito ad alcune polemiche - è detto in un comunicato - sollevate circa la capacità del sistema sanitario regionale di assolvere ai pagamenti delle quote per le prestazioni socio-assistenziali erogate da alcune strutture situate nel Comune di Cotronei". "Si è imputato ai consiglieri regionali di maggioranza - aggiunge Pacenza - di non aver preso parte alla conferenza stampa convocata qualche giorno fa dal sindaco di Cotronei per ricevere rassicurazioni in merito al ritardo nei pagamenti verso le strutture ricadenti nel territorio di competenza. Ebbene, proprio nelle stesse ore gli esponenti della maggioranza, ovvero la vicepresidente Antonella Stasi ed io, erano impegnati in un'altra conferenza stampa tesa a chiarire le manovre disegnate dalla Regione per garantire un'altra struttura d'eccellenza in campo sanitario del Crotonese qual è l'istituto Sant'Anna. Quel giorno ho più volte contattato il sindaco di Cotronei per cercare di presenziare ad entrambi gli appuntamenti, ma per forze di cose è stato impossibile". "In merito, invece, alle mensilità arretrate cui l'Asp dovrebbe assolvere - dice ancora Pacenza - vorrei puntualizzare che siamo ben lontani dalle 22 quote reclamate da alcuni esponenti del centrosinistra. Secondo le informazioni in mio possesso, infatti, il sistema sanitario regionale dovrebbe evadere ancora 3 o 4 mensilità per il Polo riabilitativo e circa 8 mensilità per la struttura reumatologica cotronellara. Ai cittadini del popoloso centro montano chiarisco pertanto che neanche sommando questi numeri si arriva ad ottenere quell'astronomica cifra sbandierata sui mezzi d'informazione dall'opposizione. Occorre a mio avviso fare chiarezza ora più che mai sui temi da portare all'attenzione dell'opinione pubblica in vista della contesa elettorale perché viviamo una fase politica convulsa e fragile che non richiede lacerazioni, ma piuttosto sinergia istituzionale e impegno civile per recuperare l'opportuna credibilità verso i cittadini".

    Pino Arlacchi, responsabile sicurezza internazionale del PD, interviene sulla candidatura alle elezioni politiche di Piero Grasso, invitando "a non confondere il Procuratore nazionale antimafia con Ingroia perché 40 anni di servizio fanno la differenza". "Non approvo in linea di principio - afferma Arlacchi, che é stato il fondatore della Dia e Direttore del Programma antidroga dell'ONU - le candidature dei magistrati perché possono alimentare sospetti su loro decisioni passate e danneggiare così la reputazione di imparzialità dei giudici. Mi rendo conto, però, che in questo momento tutti i partiti, eccetto quello di Berlusconi, stanno cercando di migliorare la qualità della loro rappresentanza parlamentare. Comprendo perciò la decisione del mio partito sulla candidatura di Grasso. Tra pochi mesi Bersani si troverà a governare un Paese afflitto da seri problemi di sicurezza pubblica ed è necessario far valere a tutto campo competenze solide ed affermate come quella dell' attuale Procuratore antimafia". Secondo Arlacchi, "il caso Grasso non va confuso con quello di Ingroia. Piero Grasso è in magistratura da oltre quaranta anni. E' stato giudice del maxiprocesso a Cosa Nostra del 1986-87 e Procuratore della Repubblica a Palermo. Grasso è noto, inoltre, per la sua serietà professionale e per il suo impegno di lunga data nel contrasto della mafia, svolto senza mai venire meno agli imperativi di riservatezza ed imparzialità del magistrato. Piero Grasso non può perciò essere accusato di non avere ancora concluso nulla di professionalmente valido e di essere un puro prodotto mediatico". "La sua candidatura al Parlamento - conclude - diminuisce certamente il profilo complessivo della sua figura, ma è l' onesta conclusione di una carriera specchiata".

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