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    Chizzoniti "Grave diagio laboratori specialistica"

     

     

    Chizzoniti "Grave diagio laboratori specialistica"

    19 dic 12 Il consigliere regionale Aurelio Chizzoniti ha scritto al presidente della Giunta, Scopelliti, e al presidente del Consiglio, Talarico, sulla situazione dei laboratori di analisi e delle strutture di specialistica ambulatoriale. "Pur condividendo l'ineludibile esigenza di attuare il piano di rientro dai disavanzi nel settore sanitario della Regione - prosegue Chizzoniti - non posso sottrarmi al dovere politico-istituzionale di segnalare il grave disagio che coinvolge il settore afferente i laboratori di analisi e le strutture di specialistica ambulatoriale. Letteralmente travolti dai diktat di prussiana memoria nel cui contesto si minimizza il problema connesso alla salvaguardia dei livelli occupazionali già insignificanti in tutta la Calabria. Le controversie non si risolvono inaudita altera parte ma stimolando confronti, incontri e discussioni propositivi pur nel rispetto delle fisiologiche ancorché divergenti posizioni". "A me sembra - sostiene ancora Chizzoniti - che il dispaccio con il quale gli operatori del settore vengono obbligati ad accettare comunque il programma operativo di riorganizzazione del servizio sanitario regionale, imponendo ai diretti interessati la fideistica ed acritica condivisione dei budget unilateralmente quantificati, preannunciando, in difetto, la revoca dell'accredito presso la Regione Calabria, sia un modus operandi singolare, autoritario, a sfondo coloniale e para-estorsivo. Decisamente disancorato da qualsivoglia metodo democratico che in ogni paese civile si antepone alla soluzione di qualsiasi ed anche più grave problema". "A mio sommesso e deferente avviso - prosegue il consigliere regionale - l'aver minacciato la revoca degli accrediti ove il diktat non venisse formalmente accettato e sottoscritto, oltre a lambire il modello tecnico di cui agli artt. 56 - 629 cp, evidenzia imponenti riflessi collaterali anche sul versante politico. Gli stessi non possono essere ulteriormente ignorati dai vertici della Regione, alla cui sensibilità affido l'esame e la opportuna valutazione della gravissima condizione di assoggettamento disegnata a mano libera e con divertito cinismo nei confronti degli operatori del settore. Che, certamente, ben faranno a devolvere al sereno vaglio, ivi compresa quella penale, anche gli inquietanti e rilevanti profili intimidatori che emergono da questa stranissima vicenda che poteva succedere soltanto in Calabria"

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