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    Guccione "Senza proroga a rischio 850 precari sanità"

     

     

    Guccione "Senza proroga a rischio 850 precari sanità"

    14 dic 12 "Il 31 dicembre prossimo 850 dei 1.650 lavoratori precari del settore della sanità in Calabria verranno licenziati se il Commissario per l'attuazione del Piano di Rientro, Giuseppe Scopelliti, non interverrà tempestivamente e con determinazione affinché si superi quanto previsto dal Decreto Balduzzi che concede la proroga solo per l'area sanitaria". E' quanto afferma, in una nota, il consigliere regionale del Pd, Carlo Guccione, componente della Commissione Salute del Consiglio regionale. "Questo è il dato drammatico emerso ieri - prosegue Guccione - nel corso dell'audizione del dott. Antonino Orlando e del dott. Francesco Zito del Dipartimento regionale dell'assessorato alla Salute in Terza Commissione consiliare regionale 'Sanita''. Alla luce di quanto è emerso c'é il rischio concreto che si interrompano in Calabria numerosi servizi sanitari ed ospedalieri che non saranno più in grado di garantire i Livelli Essenziali di Assistenza. Postazioni del 118 come Mormanno, San Marco Argentano, Acri, Cassano allo Jonio dovranno chiudere perché gli autisti sono in gran parte in scadenza al 31 dicembre 2012 e non rientrano nei profili professionali contemplati dalla proroga". "Considerata la drammaticità della situazione - prosegue Guccione - e il grave stato di allarme e confusione che verrebbe a determinarsi nella sanità calabrese a causa dell' impossibilità di veder garantiti i livelli minimi di assistenza per la mancata proroga dei contratti a profili professionali indispensabili alla erogazione degli stessi, il Consiglio regionale della Calabria deve immediatamente assumere un'iniziativa forte e determinata e chiedere a Scopelliti, nella sua qualità di Commissario al Piano di Rientro sanitario calabrese, di predisporre l'immediata proroga per tutti i profili professionali indispensabili e necessari al mantenimento dei livelli essenziali di assistenza. Dall'ottobre del 2010 sono stati 2.155 i dipendenti del Sistema sanitario calabrese di tutti i profili professionali ad essere collocati in pensione senza essere mai sostituiti a causa del il blocco del turn-over. Privarsi di altri 850 lavoratori precari significherebbe far precipitare la sanità calabrese in un baratro senza ritorno"

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