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    Tagli alla sanità, è allarme servizi di Asl e Regioni

     

     

    Tagli alla sanità, è allarme servizi di Asl e Regioni

    13 dic 12 Il Servizio sanitario nazionale (Ssn) é "insostenibile" dopo gli interventi delle ultime manovre finanziarie e della spending review. Senza mezzi termini, le Regioni lanciano l'allarme, e la Federazione italiana delle aziende sanitarie e ospedaliere (Fiaso) rincara la dose: "per il 95% delle aziende sanitarie, la politica di rigore si tradurrà in una riduzione dei servizi e delle prestazioni rese ai cittadini". E la situazione tenderà ad aggravarsi, sottolinea sempre la Fiaso, con un 'buco' per il Ssn che nel 2014 si stima supererà i 18 mld di euro. Proprio per discutere di Sanità, la Conferenza delle Regioni e delle Province autonome si è riunita oggi in seduta straordinaria. Netto il giudizio delle Regioni: "i tagli rischiano di mettere a repentaglio l'erogazione di prestazioni fondamentali per i cittadini e la tutela del diritto alla salute". Le Regioni sottolineano inoltre la necessità di arrivare ad un nuovo Patto per la salute per gli anni 2013-2015, "strumento fondamentale per un efficace governo della spesa pubblica". Senza la "soluzione delle questioni relative alle risorse finanziarie necessarie per l'erogazione dei livelli essenziali di assistenza - affermano i presidenti delle Regioni - non solo non sarebbe possibile sottoscrivere il patto, ma si aprirebbe una situazione di grave e insostenibile incertezza". Le Regioni ribadiscono dunque la necessità e l'urgenza di arrivare ad uno sblocco degli investimenti previsti e già concordati per le strutture sanitarie e fanno appello al Governo e al Parlamento perché siano accolti gli emendamenti presentati nei recenti incontri con i Capigruppo al Senato. A rilanciare l'allarme per la tenuta del sistema sanitario è anche la Fiaso, che ha presentato un'indagine condotta su un campione rappresentativo di 45 tra Asl e ospedali (il 20% del totale) e che scatta la fotografia dei risultati ottenuti dalle aziende sanitarie e ospedaliere nella ricontrattazione dei contratti di fornitura di beni e servizi per ottemperare ai tagli previsti dalla spending review. Purtroppo, avverte il presidente Fiaso Giovanni Monchiero, "i primi segnali non sono positivi e molte aziende si vedono già costrette a tagliare su altri fattori produttivi, come ad esempio il personale, oltre a quei servizi territoriali dove è più facile intervenire, come l'assistenza domiciliare o quella agli anziani nelle case di riposo". Da tutta l'Italia, afferma, "arrivano segnali inquietanti, regioni virtuose incluse". E gli esempi non mancano: dallo stop ai farmaci ai pazienti in vari ospedali alla sospensione di servizi fondamentali, fino al taglio del latte per i ricoverati, mentre in Toscana, rileva la Fiaso, la Asl fiorentina dal 10 dicembre garantisce solo gli interventi chirurgici urgenti e quelli oncologici. Ma c'é di più: per il 2014 si calcola si determineranno 18 miliardi di sottofinanziamento rispetto al fabbisogno stimato per la spesa sanitaria. Il dato deriva da una tabella della Ragioneria dello Stato rielaborata dalla Fiaso. Per il 2013, invece, avverte Monchiero, "il sottofinanziamento rispetto al fabbisogno di spesa sanitaria sarà pari a 15,88 miliardi".

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