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    Comunali Catanzaro, dichiarazioni

     

     

    Comunali Catanzaro, dichiarazioni

    08 dic 12 "Bene ha fatto Sergio Abramo nell'esprimere insofferenza verso una politica che non rappresenta più i cittadini e nell'assumere l'impegno solenne di voler fare il sindaco per 10 anni per ricostruire la città devastata dal centrosinistra". E' quanto si afferma in un documento congiunto delle associazioni "Catanzaro in movimento", "A . . .mare Marina", Forum "La voce Giovino", "Prepos Catanzaro", comitato civico di quartiere "Area Giovino", "Catanzaro città di mare", "Il Castace", "I Quartieri", "Catanzaro futura", "Gruppo Corvo" e "Lido mare nostrum". "Altrettanto forte - prosegue il testo - è il messaggio lanciato da Abramo che ha detto, a chiare lettere, di non volere fare il parlamentare, ma di pensare solo ed esclusivamente alla sua città. Si tratta, a nostro parere, di un grande atto di amore di Abramo verso Catanzaro. La sua posizione contribuisce a chiarire i contorni della mini campagna elettorale che la sinistra sta giocando tutta sullo scandalismo e sui veleni. Abramo intende volare alto, superare gli schemi tradizionali, aprirsi totalmente alla partecipazione dei cittadini ai programmi di sviluppo della città. Lo aveva fatto intendere molto bene anche in occasione della battaglia per la ricostituzione dell'antica Provincia di Catanzaro, quando, per evitare che le manovre del Pd di Cosenza, portassero alla costituzione della maxiProvincia Cosenza/Crotone e quindi ad uno schiacciamento del Capoluogo - non ha esitato a chiedere la collaborazione di tutti, anche di coloro che non l'avevano votato". "Con quell'atteggiamento, Sergio Abramo - prosegue il documento - ha dimostrato di essere veramente il sindaco di tutti, di mettere sempre e comunque l'interesse di Catanzaro al di sopra di ogni cosa, di rifuggire dagli schematismi della politica tradizionale. Oggi, pur nell'amarezza di una temporanea sospensione del suo lavoro, dovuta ad una sentenza del Tar rispettabile, ma ingiusta, egli riconferma il carattere super partes del suo essere sindaco, senza per questo rinnegare le forze politiche che lo sostengono in Consiglio comunale. Dal 20 gennaio Sergio Abramo ripartirà, più motivato che mai, rituffandosi nel lavoro full time che permetterà alla città di uscire definitivamente dalla grave crisi in cui l'hanno lasciata le precedenti amministrazioni".

    "Non avremmo voluto in nessun modo, per il rispetto che portiamo al lavoro della magistratura, commentare le indiscrezioni giornalistiche sull'incidente probatorio svoltosi ieri nell'ambito dell'inchiesta sulla presunta compravendita di voti. Peraltro, l'incidente probatorio é rigorosamente coperto dal segreto istruttorio e, in questo caso, ancora non completato, visto che dovranno essere sentiti altri testi il prossimo primo febbraio". Lo afferma in una nota il presidente del Movimento Civico 'Per Catanzaro', Massimo Lomonaco. "Ma le avventate dichiarazioni - aggiunge - del candidato della sinistra Scalzo, che continua a spargere i suoi veleni nella città, ci impongono di fare alcune elementari considerazioni. Se le indiscrezioni giornalistiche corrispondono al vero, dall'incidente probatorio nessun elemento è emerso che possa fare pensare ad una compravendita di voti e nessun riferimento è stato fatto dai testi all'ipotesi della cosiddetta 'scheda ballerina', così cara alla sinistra. Emergerebbe, invece, l'assoluta estraneità di Francesco Leone, nostro candidato, alle accuse che si sono state rivolte. Ma su questo, conoscendo la correttezza di Francesco Leone, non avevamo mai avuto dubbi. L'incidente probatorio, sempre secondo le indiscrezioni giornalistiche, ha invece aperto un altro fronte che dovrebbe preoccupare e non poco Salvatore Scalzo e il suo entourage. Non abbiamo dubbi, conoscendo l'imparzialità e lo scrupolo professionale del pm Domijinanni, che saranno approfondite le circostanze che farebbero pensare che le pressioni sui testimoni sarebbero state esercitate proprio dallo stesso Scalzo e dai suoi collaboratori". "Non sarebbe la prima volta - prosegue Lomonaco - nella storia giudiziaria del nostro Paese che proprio gli accusatori si rivelino, alla fine, i responsabili dei reati strumentalmente caricati agli altri. Non dovrebbe essere difficile verificare, attraverso i tabulati telefonici, da chi sarebbero stati contattati i testimoni per indurli a presentarsi in Procura, mentre per un teste sarebbe stato accompagnato personalmente da Scalzo o da un suo collaboratore. Essendo noi garantisti, ci auguriamo che Scalzo possa dimostrare di non avere mai telefonato o fatto telefonare dai suoi collaboratori ai testi, di non essersi mai recato in Procura, di non avere mai dato mandato ai suoi collaboratori di accompagnare un teste dai giudici e quindi di non avere mai fatto pressioni per orientare l'inchiesta. Da parte nostra, nel prendere atto che l'estraneità del consigliere Leone sta emergendo in maniera netta, attendiamo con fiducia la conclusione dell'inchiesta, confidando come sempre nell'autorevolezza e nell'imparzialità della magistratura"

    "Non ci meraviglia affatto, né ci stupisce, apprendere che il pubblico ministero, nel processo scaturito dal crack del gruppo agroalimentare 'La Giara' ha chiesto 9 anni e 4 mesi per l'ex dirigente nazionale di Confindustria, nonché all'epoca amministratore delegato della società in questione, imputato assieme ad altre cinque persone, Luigi Siciliani, attuale Direttore Generale di Amc". E' quanto scritto in una nota dal Laboratorio politico 'Azimut 360'. "Proprio in questi giorni, in cui alla Camera - prosegue la nota - è stato approvato il decreto anticorruzione, che ha visto l'astensione del Pdl, questa notizia piomba come una doccia gelata sulla città. Noi siamo garantisti fino all'ultimo grado di giudizio, ma non abbiamo il prosciutto sugli occhi, e giudichiamo inopportuna la nomina a Direttore Generale della partecipata del Comune, proprio per i molteplici problemi economici che l'azienda ha e che deve risolvere. Noi non vogliamo che le aziende pubbliche siano carrozzoni o peggio ancora residenze per gli amici, che per di più non hanno competenza in materia dei trasporti". "Questa - aggiunge Scalzo - è la dimostrazione di come l'ex sindaco Abramo, che si dichiara svincolato e stanco della politica, in realtà è succube del suo partito e del "modello Reggio" che si è imposto, costretto a nominare Direttore Generale un candidato, non eletto nella lista 'Scopelliti Presidente' e per di più indagato. E' davvero questo quello di cui ha bisogno la città di Catanzaro? Dobbiamo noi cittadini pagare le cambiali elettorali del presidente della Regione? Noi crediamo di no. Siamo sicuri e convinti che la città si ribellerà a questo scempio e tutti insieme riusciremo a dare un futuro solido e di prospettiva alle società partecipate, alla mobilità cittadina e ai lavoratori del settore. Ribadiamo la nostra richiesta al Commissario Prefettizio, dottoressa Silvana Riccio, di valutare l'opportunità politica di rimuovere dagli incarichi tutti i nominati da Abramo".

    "C'é molta preoccupazione in città per le strutture sanitarie interessate dal decreto 136/2011 che sarà operativo, stante al testo, dal primo gennaio del 2013. Un decreto, come più volte ribadito nell'ultimo anno, che razionalizza (o irrazionalizza) i posti letto nelle strutture pubbliche catanzaresi, portando ad un taglio da 810 a 736 posto letto, con il Pugliese, che passerebbe da 547 posti a 451 e la Aou Mater Domini da 111 a 285, comprendono le degenze della Fondazione Campanella non a carattere Oncologico". Lo afferma il candidato sindaco del centrosinistra di Catanzaro, Salvatore Scalzo. "Il 'Pugliese' - aggiunge - vedrà diminuire i posti letto di Rianimazione, Neurologia, Ortopedia, Ostetricia e Ginecologia, Urologia e cancellati completamente i reparti di Dermatologia, Medicina d'Urgenza, Emodialisi, Gastroentereologia, Medicina Nucleare e Pneumologia; l'Aou Mater Domini dovrebbe abbandonare le vecchie unità operative a vantaggio dei Dipartimenti multidisciplinari, con lo strano caso della Cardiochirurgia pubblica del Mater Domini, che, come recita l'allegato al decreto, perderebbe tutti i posti letto con l'annotazione 'Con sede nell'Hub di Reggio Calabria (D.Lgs. 517/99)'. Provvedimenti più volte contestati che minano i livelli essenziali di assistenza in città. Lo stesso decreto parla dell'Aou Mater Domini come presidio 'soprattutto dei malati cronici', senza un pronto soccorso e quasi del tutto privo dell'emergenze. Ciò significa che il Pugliese Ciaccio, con una Rianimazione decurtata e con la Medicina d'Urgenza cancellata, a vantaggio quindi di un Policlinico che non accetterà le emergenze, dovrà caricarsi, con l'unico pronto soccorso cittadino, tutte, o quasi, le emergenze, col rischio di accogliere i malati in corsia sulle barelle o addirittura respingerli". "Dalla pubblicazione del decreto 136/2011 ad oggi - prosegue Scalzo - non c'é mai stato alcun chiarimento da parte del commissario ad acta alla sanità Scopelliti, dei sui adepti e fidali sostenitori, né da parte degli esponenti catanzaresi in Regione sempre poco protagonisti della politica regionale e sempre più comprimari nella gestione della cosa pubblica, spesso a svantaggio delle sorti del capoluogo di Regione guadagnando a più riprese gli appellativi di yes man scopellitiani. In virtù di questo ci chiediamo come mai la vecchia maggioranza in Consiglio Comunale e lo stesso ex sindaco Abramo non abbiano mai realmente voluto affrontare un consiglio comunale ad hoc sui temi della sanità. Forse troppo preoccupati ed imbarazzati nel dover ammettere le nefandezze dei colleghi rappresentanti in Regione (alcuni dei quali seduti sui banchi di Palazzo De Nobili). E' arrivato il momento di responsabilità politica ed istituzionale, senza false promesse. Il 136/2011 potrebbe rivelarsi un duro colpo per la sanità pubblica cittadina, una mannaia pesantissima. Il policlinico universitario di Germaneto è il policlinico della Calabria intera. L'amministrazione Regionale non la pensa allo stesso modo, perché di fatto considera la struttura di Germaneto come un presidio ospedaliero appannaggio della sola città di Catanzaro". "Crediamo invece - conclude - che il Policlinico Universitario, in quanto unico presidio ospedaliero universitario in Calabria, non debba sottrarre posti letto al solo "Pugliese-Ciaccio", ma commisurarsi con tutte le strutture presenti in Calabria per singola specialità. Chiediamo, prima che sia troppo tardi, una seria rivisitazione del decreto 136/2011 coinvolgendo tutti gli attori coinvolti nella vicenda ed aprendo a tutte le rappresentanze istituzionali ai vari livelli".

    "Il riconoscimento della Fondazione Tommaso Campanella quale istituto di ricerca e cura a carattere scientifico di diritto privato rappresenta una vittoria della città di Catanzaro, non solo perché consente di salvaguardare il futuro dei dipendenti, ma soprattutto perché assicura al capoluogo una struttura di altissima qualità nell'assistenza e nella ricerca oncologica". E' quanto afferma Sergio Abramo commentando "la decisione dei Consiglio regionale - riporta una nota - di approvare la proposta di legge che di fatto 'salva' la Fondazione Campanella". "Si tratta - prosegue Abramo - di un tassello fondamentale nella mia visione di Catanzaro quale città della buona sanità e della ricerca medico-scientifica. Anche con questa vicenda, si dimostra che tutte le questioni che riguardano Catanzaro possono essere risolte. Oggi sono molto più fiducioso sul futuro della nostra città. Sento di dovere ringraziare, per il loro impegno, il presidente Scopelliti, il presidente Talarico, i consiglieri regionali di tutti i gruppi consiliari e in particolare il presidente della commissione sanità Nazareno Salerno. Un ringraziamento, per la loro preziosa opera, anche al rettore prof. Quattrone, al presidente della Fondazione, Falzea, ed al direttore generale, Esposito, che hanno sempre creduto nella funzione che una struttura d'eccellenza come la Campanella può svolgere".

    "Attendiamo con fiducia la continuazione dell'inchiesta giudiziaria sulla compravendita di voti a Catanzaro assistendo meravigliati come sempre alle uscite sulla stampa di inopportuni personaggi del centro destra catanzarese. Il trasformista Lo Monaco fa riferimento ad informazioni che non dovrebbero essere pubbliche, a tutela dei soggetti coinvolti coinvolti, sul procedimento che gravita attorno al consigliere da 600 preferenze Franco Leone primo degli eletti in Per Catanzaro e difeso proprio dal figlio dello stesso ex assessore Lomonaco". E' quanto si afferma in una nota del Comitato Scalzo Sindaco. "Bisognerebbe avere maggiore scrupolo - prosegue la nota - quando si parla di argomenti così delicati e maggiore senso di responsabilità, rispettando non solo a parole ma in sostanza l'azione della magistratura, purtroppo tutto questo non sembra proprio ci sia. Quello che è accaduto in queste ore solleva un problema profondo e non c'é nulla di cui gioire come invece fa l'assessore Lomonaco. Il fatto, appreso dalla stampa, che delle persone, non tutte, abbiano scelto di testimoniare sulla compravendita di voti ed ora abbiano, per motivi non noti, ritrattato nel corso dell'incidente probatorio solleva pesanti se non inquietanti considerazioni e sospetti. E per la verità se è vero che queste dichiarazioni ritrattate sono state inviate per direttissima in Procura evidentemente la cosa ha sollevato dubbi e perplessità anche all'autorità giudiziaria che si sta interrogando sulle ragioni su questo cambiamento in corsa. Da parte nostra questa sembra essere la conferma dell'emergenza legalitaria che investe la nostra città e la accomuna in questo momento, al netto di ogni forma di garantismo, a contesti con un livello criminale molto più elevato. E la smetta il centro destra di parlare di immagine qui parliamo di fatti concreti. Tra l'altro ricordiamo a Per Catanzaro da cui avremmo preferito un rispettoso silenzio che alcuni hanno pienamente confermato i capi d'accusa e solo due ritrattato. Ma non si gioisce quando qualcuno ritratta. Ci si interroga, si riflette, si cerca di capire"

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