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    Elezioni Catanzaro, dichiarazioni

     

     

    Elezioni Catanzaro, dichiarazioni

    02 dic 12 "Dopo aver dato la colpa dei brogli elettorali a scrutatori e presidenti di seggio, ora l'ex sindaco Sergio Abramo se la prende anche con la matematica, o meglio, la usa a suo piacimento in modo da mascherare bene certe sue illusorie convinzioni". E' quanto sostiene il Comitato Scalzo sindaco in una nota. "Apprendiamo infatti da una nota stampa - prosegue il Comitato Scalzo sindaco - che lo stesso ha dichiarato, incontrando alcuni suoi elettori del quartiere marinaro, che 'nelle otto sezioni interessate dal voto a bocce ferme abbiamo gia' il 52% dei consensì. La cosa in effetti è vera: lo scrutinio (falsato, ricordiamolo, come sentenziato dal Tar) di maggio gli attribuiva 2502 voti su un totale di 4786 votanti, degenti di allora all'ospedale Pugliese (sez. 28) compresi. Ciò che Abramo non dice è che, sempre 'a bocce ferme', ossia scorporando dal computo totale proprio le 8 sezioni in cui il voto è stato annullato, letteralmente 'portato a zero', oggi si riparte da una situazione a suo favore (per carità e chi lo nega?) di soli 22 voti su 52558, vale a dire con una percentuale solo del 50,04%. Certo, anche se di poco, ancora sopra il quorum del 50%+1 che gli eviterebbe il ballottaggio: ma con una differenza rispetto a maggio di circa 110 voti in meno, lo 0,20%". "Tutto il nostro ragionamento, lo ammettiamo - conclude la nota - si basa su calcoli che probabilmente non rispecchiano oggi la situazione reale. Esattamente però quanto certe affermazioni pseudo-matematiche dell'ex Sindaco, sempre più vicino a quel numerino chiamato quorum che, abbiamo capito, gli dà un po' da pensare"

    "Se Abramo ha solo 22 voti in più rispetto al quorum, a Salvatore Scalzo ne occorrono circa 6.200 per raggiungerlo. Mai come in questo caso vale il detto che la matematica non è un'opinione. E questo perché, probabilmente, gli esponenti del comitato Salvatore Scalzo hanno fatto studi classici e pertanto saranno più avvezzi in Latino e Greco ma, di certo, non saranno delle cime in matematica". E' quanto afferma, in una nota, il capogruppo del Pdl al Comune di Catanzaro, Domenico Tallini. "I piccoli Archimede, seguaci di Scalzo - ha aggiunto - ammettono candidamente che tutto il loro 'ragionamento', chissà quanto avranno studiato per arrivare alle loro conclusioni, si basa su calcoli che non rispecchiano oggi la situazione reale. Ma partendo dai dati ufficiali in nostro possesso, ovvero dai dati che sono riportati sul verbale della commissione centrale elettorale, che ricordo era presieduta da un magistrato, il dott. Commodaro, proviamo a fare un ragionamento logico, sperando che gli scalzini capiscano. Anzitutto va sottolineato che ad oggi, scorporando il risultato delle 8 sezioni annullate dal Tar, i voti validi sono 52.606 e che la coalizione che sostiene Sergio Abramo si attesta a 29.853 ossia il 56,75 % e che la coalizione che sostiene Salvatore Scalzo ha totalizzato 16.802 pari al 31,93%. Analizzando i dati dei soli candidati a Sindaco, anche questi scorporati dal risultato delle 8 sezioni annullate, Sergio Abramo ha totalizzato 26.268 pari al 49,93% a fronte dei 22.453 voti di Salvatore Scalzo pari al 42,6%. Da questi primi dati, ribadisco ufficiali, è evidente che il divario tra le coalizioni di centro-destra e centro-sinistra è pari a 13.051 (29.853 - 16.802, uguale 13.051). Un primo dato inconfutabile è che ad oggi, ovvero senza i risultati delle 8 sezioni annullate dal Tar, tra le due coalizioni vi è un distacco di oltre 13mila voti, il che mi fa affermare senza ombra di smentita che, qualunque sia l'esito del voto del 20 e 21 gennaio, in consiglio comunale, comunque, ci sarà una maggioranza di centro-destra. Altro dato incontrovertibile è che ad oggi, ovvero senza i risultati delle 8 sezioni annullate dal Tar, tra Sergio Abramo e Salvatore Scalzo vi è una differenza di 3.815 voti (26.268 - 22.453, uguale 3.815) circa 8 punti percentuali. Questo primo ragionamento ci consente di affermare che il divario tra le due coalizioni non potrà essere colmato con i risultati che avremo dopo il voto del 20 e 21 gennaio. Continuando l'analisi matematica con i dati ufficiali in nostro possesso è evidente che, in queste condizioni, affinché Salvatore Scalzo possa raggiungere il quorum del 50% + 1 dei voti validi, deve riuscire a prendere la totalità dei voti validi nelle 8 sezioni che si rinnovano (circa 6.200 voti), ovvero Sergio Abramo deve prendere 0 voti nelle 8 sezioni. Mi spiego meglio. Nelle 8 sezioni dove si dovrà rivotare nel turno del 20 e 21 gennaio prossimo, la totalità degli iscritti, ovvero tutti gli aventi diritto, è pari a 6.168 elettori. Ergo, perché Scalzo possa raggiungere il quorum del 50% + 1 dei voti validi, l'affluenza alle urne dovrà essere pari al l00% degli iscritti, cioé dovrebbero andare a votare tutti gli elettori iscritti e tutti dovrebbero votare per Salvatore Scalzo". "Tutto il mio ragionamento - ha concluso Tallini - si basa su dati ufficiali che tengono conto anche della realtà, quella realtà che difficilmente riescono ad accettare gli esponenti del comitato per Salvatore Scalzo. Ai posteri l'ardua sentenza".

    "E' da una settimana che Tallini e Abramo continuano ad avvelenare i pozzi. Adesso l'ultima buffa trovata, di pessimo gusto tra l'altro, è la mossa di denunciare presidenti e scrutatori". Lo afferma, in una nota, il Comitato Scalzo Sindaco. "Ma perché - prosegue la nota - non l'hanno fatta prima? Ma soprattutto cosa faranno nei prossimi giorni: denunceranno le penne e le matite che non funzionavano, il materiale delle schede, il tempo piovoso della mattina del voto? La verità è che non sanno a cosa appellarsi per scaricare le responsabilità e continuare a fingere. E' triste dover pensare a quanta assenza di dignità si registri in entrambi. Abramo avrebbe dovuto dimettersi già il 9 maggio se avesse avuto un solo briciolo di dignità perché in politica dinanzi a un coima di così grave irregolarità diffusa, ci si dovrebbe fare da parte e facilitare procedure trasparenti che offrano pieno mandato ad una nuova amministrazione. Il duo che tiene sotto scacco la nostra Catanzaro ad ogni modo continua a non leggere la motivazione del Tar e a vivere sulla luna. Il problema di questa elezione stando alle carte è un misto di ciò che è avvenuto dentro ma soprattutto fuori dai seggi. L'ipotesi della scheda ballerina e quella del voto comprato, le doppie annotazioni, le schede con la medesima calligrafia, presunti intrecci tra qualche presidente e ambienti molto vicini a pezzi di centrodestra, vogliamo ripeterlo per l'ultima volta, sono fatti che riportano presunte e forti responsabilità politiche fuori dai seggi. E quindi, lo ribadiamo, Tallini e Abramo invece di preferire l'attacco alla difesa, rispettino un religioso silenzio e facciano autocritica". "Sono loro - conclude il Comitato Scalzo Sindaco - i responsabili politici veri dei due commissariamenti che hanno umiliato la nostra città prima con le dimissioni di Traversa e ora con i brogli. Dovrebbero chiedere scusa e pagare di tasca propria i soldi delle due elezioni, i soldi eventualmente persi dalla città, i ritardi di tutti i lavori da due anni a questa parte e i soldi della causa al Tar che hanno, come la loro scarsa etica ovviamente impone, fatto pagare interamente alla collettività. E hanno ancora il coraggio di parlare".

    "Sulla decisione del Tar il Pdl ha espresso una posizione chiara. Cioé quella dell'assoluto rispetto di una decisione che certifica delle irregolarità avvenute nei seggi incriminati, che pure non scalfiscono il grande consenso ottenuto dal centrodestra". E' quanto si afferma in una nota del coordinamento provinciale di Catanzaro del Pdl. "Quello che è del tutto evidente - prosegue la nota - è che non può dirsi, allo stato degli atti, quale coalizione o quale candidato sia stato avvantaggiato o penalizzato dagli errori commessi dai componenti dei seggi, che hanno dimostrato di non essere all'altezza del delicatissimo compito loro affidato. I giudici del tribunale amministrativo parlano di errori, di irregolarità, non di brogli, come tenta di sostenere il centrosinistra. Sarà l'indagine penale in corso a chiarire se si siano verificati episodi di diversa rilevanza, e le eventuali responsabilità. L'unico dato politico che emerge dalla sentenza del Tar delinea invece una gravissima responsabilità del centrosinistra su quanto avvenuto a scapito della città di Catanzaro: si tratta della sciagurata volontà di imporre il metodo del sorteggio per la nomina degli scrutatori. Il centrosinistra, infatti, ha voluto a tutti i costi un provvedimento demagogico, che ha svilito il delicatissimo ruolo dei componenti del seggio, assegnandolo a persone senza alcuna competenza, secondo quel principio diffuso secondo cui il piccolo compenso dello scrutatore costituisce una sorta di sussidio sociale da elargire a possibili elettori. Per il resto il Pdl, partito radicato, reale e composto da uomini e donne che interpretano la politica come una cosa seria, al servizio dei cittadini e non dei particolari interessi o delle ambizioni di qualcuno, non si fa trascinare in un dibattito politico dai toni infimi, che disorienta ancora di più la gente alimentando un sentimento di antipolitica che può far comodo soltanto a chi non ha idee o proposte credibili da spiegare, e quindi tenta in ogni modo di denigrare l'avversario, gettando fango in continuazione". "Un metodo di fare politica - conclude il Pdl che per pericoloso per chi non può fare vanto di un percorso immacolato, perché capita a volte che la macchina del fango si ritorce contro, magari con la stessa arma che era stata usata contro l'avversario. Ma a quel punto si ha ben poco di cui lamentarsi".

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