Nicolò "Interrogarsi su soluzioni per uscire da crisi" - Nuova Cosenza Quotidiano d'informazione della Calabria

Nicolò "Interrogarsi su soluzioni per uscire da crisi"

01 dic 12 "E' importante interrogarsi su quali possano essere le soluzioni per superare l'attuale crisi, in particolare quella europea, che desta preoccupazione per la vita quotidiana di milioni di cittadini". E' quanto afferma il vicepresidente del Consiglio regionale, Alessandro Nicolò in relazione al seminario dell'MMT in corso a Reggio. "E' sempre più difficile, infatti - prosegue Nicolò - per le nuove generazioni guardare al futuro con speranza, progettare una prospettiva di vita come fecero i nostri genitori, tenuto conto che il perdurare dello scarso indice di crescita e la traballante situazione delle banche internazionali, spingono verso una maggiore restrizione dell'aiuto sociale ai più deboli, ai meno formati, a coloro i quali, per fascia di età, si trovano nelle condizioni di essere né troppo giovani, né troppo vecchi per stare al passo con i tempi. L'eccesso di liberismo cui si è dato corso a discapito di politiche di mercato più bilanciate e più orientate a favorire lo sviluppo delle imprese manifatturiere, della ricerca applicata, stanno procurando seri problemi alla tenuta sociale di molti paesi della Comunità europea. Le pulsioni estremiste, la propensione allo scontro sociale, quindi, potrebbero non essere più una parte minoritaria delle forme di dialettica democratica, ma il trampolino di lancio per spingere alla ribalta situazioni di avventurierismo, qualunquismo, che non giovano alla soluzione dei problemi". "La Calabria, una regione emblema del malessere sociale più di ogni altra del Paese - sostiene ancora Nicolò - che a distanza di oltre 150 anni vanta un credito speciale con la Nazione, spogliata per effetto dell'emigrazione delle sue forze più giovani e dinamiche e colpevolmente messa da parte da interventi di sviluppo, se si tralascia Gioia Tauro, una sorte di appendice che, come direbbe qualcuno, ha il solo torto di esistere. E' ormai largamente condiviso che senza coesione territoriale, il nostro Paese si troverà costantemente nella condizione di essere appesantito nelle sue dinamiche da intere aree soggiogate dalla criminalità organizzata che trova fertile terreno per mancanza di alternative alla miseria e ad u modo di gestire la cosa pubblica in maniera diseguale, lacerando così i tenui rapporti tra le persone e le istituzioni. E' venuto il momento di alzare la voce, di creare le condizioni affinché i nostri figli non ritornino sulle strade del mondo poiché qui è oggi possibile voltare pagina e inaugurare, con il coerente sostegno dello Stato e dei suoi apparati, un percorso di crescita improntato alla legalità ed alla soddisfazione del bene comune".