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    Cgil "Morto in sbarco è sconfitta sistema sociale"

     

     

    Cgil "Morto in sbarco è sconfitta sistema sociale"

    27 apr 12 "La Cgil vuole denunciare con determinazione il dramma del migrante morto nelle coste ioniche, buttato in mare, insieme ad altri afgani, da un cinico scafista. Riteniamo tale episodio la sconfitta del nostro sistema sociale, repressivo e non inclusivo dell'altro". E' quanto affermano in una nota congiunta le segreterie della Cgil della Calabria e di Reggio. "Pochi - prosegue la nota - si chiedono quanto grande sia la disperazione del popolo afghano per spingere dei giovani a migrare così lontano dalla propria terra. Ed è umiliante, per chi ha ricordato, come noi, la Liberazione dai nazifascisti, osservare le immagini degli uomini sbarcati di mattina presto, dopo che gli scafisti li avevano lasciati cadere in mare da un gommone. E dopo ogni viaggio disperato, di miglia e miglia, carabinieri e polizia gestiscono tristemente la prassi dell'identificazione e della reclusione nei Centri". La Cgil "fa appello alle forze dell'ordine e ai media perché restituiscano dignità ai migranti. Ai vivi e ai morti. E chiediamo con forza che siano subito trovati i colpevoli e che vengano puniti, perché non si può usare la disperazione degli uomini che cercano la libertà e lasciarli morire. Non può essere ridotta al minimo la soglia di impunità dei governi complici di questi traffici e degli scafisti coinvolti in queste rotte di sfruttamento e morte. La Cgil chiede che al sindacato si affianchi la Calabria solidale, per mettere insieme risorse ed energie, e davvero riuscire, un giorno, a cambiare le cose, mettendo in piedi la politica dell'accoglienza e dell'integrazione. Le leggi dovranno cambiare, dovremo tutti farle cambiare, perché di fronte alla disperazione il primo gesto non sia più quello di identificare o chiedere documenti di soggiorno o impronte, ma quello di accogliere chi scappa dal terrore. Per questo chiediamo con forza di ripartire dalla legge regionale sui rifugiati, ricca di contenuti, ma inattesa da chi governa".

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