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    25 aprile, reazioni e commenti

     

     

    25 aprile, reazioni e commenti

    26 apr 12 Si è tenuta la prevista iniziativa dello SPI Calabria del 25 aprile nel campo di Ferramonti di Tarsia. Le testimonianze hanno evidenziato dell'importanza del ruolo che questo sito assume non solo quale luogo della memoria ma anche nella funzione di laboratorio culturale e sociale per la valorizzazione di valori quali la democrazia, la legalità, la dignità degli uomini e delle donne. Questo ruolo e questa funzione però non può appartenere al solo territorio di Tarsia ma deve rientrare in un contesto più generale delle istituzioni locali, regionali, nazionali. La funzione educativa, culturale e sociale deve essere valorizzata ed in tal senso lo SPI ritiene importante aprire un ampio confronto, con tutti i livelli istituzionali, per ricercare ogni opportunità che mantenga e valorizzi il sito. "Tale valore . dice la Cgil - acquisisce maggiore importanza in una regione come la Calabria che quotidianamente esprime e pratica la solidarietà verso i tanti popoli del mediterraneo che approdano sulle terre calabresi alla ricerca di libertà e dignità, ma che oggi registra una completa apatia, un disinteresse ingiustificato del suo Presidente Regionale Scopelliti che non sente il bisogno, il dovere, di pronunciare una sola parola sul 25 aprile. Lo SPI Calabria, per intanto, scriverà una lettera al Presidente della Repubblica Napolitano per invitarlo ad intervenire sul Governo, affinché questo sito assuma il giusto ruolo e venga inserito nel contesto nazionale. Il campo di Ferramonti ha bisogno del sostegno di Napolitano perché assuma per il Mezzogiorno e la Calabria luogo di rappresentazione della memoria e di pratica educativa dei valori e dei principi di democrazia e legalità". Lo SPI Calabria ha deciso di formalizzare con la Facoltà di Lettere dell'Università della Calabria la istituzione di due borse di studio, indirizzate a figli/e di lavoratori o pensionati in difficoltà economiche ma meritevoli, finalizzate allo studio storico del campo di Ferramonti di Tarsia. Ogni azione utile ad affermare i principi di democrazia e legalità, di sostegno alla Costituzione e per l'affermazione dei diritti dei lavoratori e degli uomini e delle donne vedrà sempre lo SPI e la CGIL calabresi impegnati in ogni azione necessaria. In tal senso l'azione del sindacato prosegue rimettendo il campo di Ferramonti al centro dell'attenzione nazionale con una iniziativa, che si dovrà tenere nel mese di ottobre, a sostegno e partecipazione alla iniziativa dello SPI nazionale che, nel contesto di un progetto della memoria, vedrà partire nel mese di novembre un treno per Auschwitz a cui parteciperanno pensionati dello SPI-CGIL e studenti provenienti da tutta l'Italia.

    Celebrato da italiani in Argentina. Con una cerimonia in Piazza Italia anche gli italiani d'Argentina hanno ricordato l'anniversario della Liberazione. Con il console generale d'Italia a Buenos Aires, Giuseppe Scognamiglio, si sono ritrovati un centinaio di emigrati e italo-discendenti e rappresentanti dell'Anpi e di associazioni combattentistiche, tra cui un coro di anziani alpini che hanno cantato gli inni nazionali. Alla manifestazione, che si è svolta davanti al grande monumento equestre che gli emigrati italiani, più di un secolo fa, hanno dedicato a Giuseppe Garibaldi, hanno preso parte anche il presidente dell'Icsaic, l'Istituto calabrese per la storia dell'antifascismo e dell'Italia contemporanea, Pantaleone Sergi, e la presidente del Comites di Buenos Aires, Graziella Laino, calabrese, appena rientrata dall'Italia dove ha partecipato ai lavori della Consulta per l'emigrazione della Regione Calabria. Tra i presenti anche l'anziano Bernardo Migazzi: faceva parte del Comando unificato Valtellina-Lario del Corpo volontari della Libertà e di quel nucleo di partigiani che si trovò a Dongo quando venne catturato Benito Mussolini. Nel corso della cerimonia studenti della scuola italiana Edmondo De Amicis hanno ricordato alcuni episodi della Resistenza su cui si è soffermato, nel suo intervento, il console generale Scognamiglio.

     

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