Tassone "Impoverimento Ateneo Magna Grecia" - Nuova Cosenza Quotidiano d'informazione della Calabria

Tassone "Impoverimento Ateneo Magna Grecia"

29 ago 12 "Ritengo che non sfugga a nessuno quale sia la vera questione che si è posta attraverso l'istituzione di corsi di laurea in Medicina fuori dall' Università di Catanzaro mediante una convenzione tra la Sapienza e l'Asp di Cosenza. In questa fase non entro nel merito della sospensiva del Tar di Catanzaro di cui si attende giudizio definitivo, o sulla natura dell'accordo che ritengo illegittimo, così come ho già evidenziato in una mia interpellanza al Ministro del Miur". E' quanto afferma, in una nota, il vicepresidente del grupo Udc alla Camera Mario Tassone. "Inoltre, a mio avviso - prosegue Tassone - con questo atto si rischia di aprire un processo di impoverimento della Facoltà di Medicina di Catanzaro, andando a determinare contraccolpi che avrebbero pesanti ricadute su tutta la regione. La modifica dell'offerta formativa della facoltà, con la delocalizzazione di taluni corsi di laurea, nonostante sia stato presentato come un fatto consequenziale al ritenere tali corsi dotati di scarse o nulle possibilità occupazionali, o addirittura come un momento di mera soddisfazione di esigenze locali, nella sostanza non produrrebbe altro che l'innesco di un processo di svuotamento e successivo impoverimento dell'ateneo di Catanzaro e del ruolo che esso riveste, e di conseguenza del tessuto sociale ed economico. Infine c'é un'altra considerazione da fare: quello della facoltà di Medicina non deve ridursi a ruolo marginale, deve invece essere un punto di riferimento e di supporto per la politica sanitaria in Calabria, attraverso un chiaro disegno strategico che sappia dare risposte efficaci e di qualità alle molteplici e diffuse esigenze del territorio regionale". "Andando poi alla questione della ricerca, e quindi del potenziamento delle strutture esistenti - sostiene ancora Tassone - ho motivo di ritenere che questo sia un aspetto molto delicato, su cui è urgente un serio confronto, al fine di valorizzare invece che disperderle, le nostre risorse e professionalità, e attrarre nuove energie anche con l'ausilio di scelte politiche razionali e di 'visione', non prive di uno sforzo ed uno slancio convinto. Dunque, il tema deve essere non la delocalizzazione di taluni corsi di formazione, bensì quello del potenziamento di una facoltà universitaria che si innervi profondamente nella realtà calabrese, per dare senso ad una politica sanitaria, che esca dall'episodicità per legarsi ad un disegno di lunga prospettiva"