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    Pdci Calabria "Arresto Rappoccio evidnzia elezioni regionali 2010 inquinate"

     

     

    Pdci Calabria "Arresto Rappoccio evidnzia elezioni regionali 2010 inquinate"

    29 ago 12 "L'arresto del consigliere regionale Rappoccio è la nuova tragica conferma del pesante inquinamento elettorale e del voto di scambio, di vario livello e di ogni sorta, che ha contraddistinto la competizione regionale del 2010". Lo sostiene, in una nota, la segreteria regionale del Pdci. "Rappoccio - aggiunge - è accusato di gravissimi reati che evidenzierebbero una condotta vergognosa e uno squallido cinismo. Illudere i giovani calabresi, sfruttando l'estremo bisogno e la fame di lavoro, per mero calcolo elettorale, rappresenta quanto di piu ignobile e odioso si possa immaginare. Una condotta, quella di Rappoccio, che partirebbe da lontano in quanto lo stesso fu candidato, poi eletto, alle elezioni comunali di Reggio Calabria del 2007 a sostegno del sindaco Scopelliti. Nel 2010, inoltre, è stato eletto consigliere regionale, guarda caso, sempre a sostegno di Scopelliti, questa volta come Presidente della Regione. L'arresto di ben tre consiglieri regionali lascia, quindi, poco spazio all'immaginazione. Emerge in maniera chiara e inequivocabile una vera e propria emergenza della democrazia in Calabria. Le elezioni regionali del 2010 non sono state libere e limpide. Questa non è una nostra opinione, né discende dall'ultima inchiesta giudiziaria, ma una conclusione inappuntabile che i fatti si sono incaricati di corroborare. Già nell'immediatezza del voto denunciammo il palese inquinamento mafioso e le pesanti commistioni con le cosche della 'ndrangheta che, in maniera assolutamente trasversale, hanno caratterizzato le elezioni regionali del 2010''. "A questo punto - conclude il Pdci - si deve andare fino in fondo e senza alcuna reticenza nelle indagini finalizzate a scoperchiare definitivamente la cosiddetta zona grigia (che poi tanto grigia non è.....), poiché sono ancora tanti, troppi, i personaggi che, nonostante il palese sostegno e il patto scellerato stipulato con la 'ndrangheta nelle elezioni del 2010, siedono nel consiglio regionale calabrese. Si tratta di una normale azione di igiene della vita pubblica regionale che deve andare avanti senza guardare in faccia nessuno''.

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