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    Guccione “Utilizzare l’Imu pagata dai calabresi per completare la A3”

     

     

    Guccione “Utilizzare l’Imu pagata dai calabresi per completare la A3”

    25 ago 12 “Utilizzare la “quota parte” dell’Imu versata dai calabresi e dai meridionali e destinata alle casse dello Stato centrale per completare la Sa-RC”. E’ questa la proposta “provocatoria” avanzata dal Consigliere regionale del PD, on. Carlo Guccione, per richiamare il Governo-Monti al rispetto degli impegni assunti nei confronti della Calabria e del Mezzogiorno. “Dopo oltre dieci anni di lavori, disagi, ritardi e vari scandali -si legge in una nota- abbiamo appreso recentemente che i cantieri della Sa-Rc forse saranno completati entro il 2013 con una spesa complessiva di oltre 7 miliardi di euro ma, come accade davanti alle più classiche truffe napoletane, abbiamo scoperto poi che nel “pacco” confezionato dal ministro Corrado Passera e dall’Amministratore Unico dell’Anas Pietro Ciucci si nasconde anche una sgradevole sorpresa per i cittadini meridionali e calabresi: quasi 59 km di autostrada e sette nuovi svincoli, il cui costo complessivo ammonta a 3 miliardi e 100 milioni di euro, resteranno solo sulla carta e ciò comporterà il mancato completamento dell’intera rete autostradale. Il progetto di ammodernamento della più importante infrastruttura viaria del Sud, nato per la costruzione della terza corsia, si è ridotto così ad una semplice realizzazione di una corsia di emergenza che allo Stato italiano è costata, fino ad oggi, circa 15 mila miliardi di vecchie lire”. “Ciò che maggiormente ci amareggia –prosegue Guccione- è il fatto che nella discussione avviata in questi giorni dal Governo-Monti sulla necessità di far ripartire l’economia del Paese non vi sia alcuna traccia, tra i progetti cantierabili, dei lotti “Cosenza-Rogliano”, “Rogliano-ViadottoStupino-Altilia”, “Morano-Frascineto”, “Pizzo- Sant’Onofrio” e dei nuovi svincoli di Cosenza Sud e Rende. Appare oltremodo evidente che Monti e il suo governo non considerino affatto una priorità la più importante infrastruttura viaria che collega il nord al sud del Paese e che costituisce un importante corridoio europeo verso i paesi del Mediterraneo. Siamo, quindi, alle solite! Per oltre dieci anni il Sud e la Calabria sono stati costretti a sopportare sacrifici e disagi rinunciando a nuovi collegamenti viari, ma i due più importanti progetti infrastrutturali di ammodernamento del Mezzogiorno (la Sa-Rc, che rimane incompleta e il ponte sullo Stretto che, aldilà del fatto se si è favorevoli o meno alla sua realizzazione, non si costruirà mai) sono abortiti. Essi rappresentano la cartina di tornasole di una lunga storia che ha visto il Sud e la Calabria penalizzati da una politica fatta di inganni e promesse mai mantenute che destra e sinistra, di volta in volta, hanno dispensato ai danni di un Mezzogiorno privo di un proprio progetto complessivo di sviluppo e di una classe dirigente impegnata in guerre intestine fratricide che ne hanno compromesso l’autorevolezza e la capacità di incidere sulle politiche nazionali”. “Il vero fallimento dell’esperienza Scopelliti e della sua giunta –continua il Consigliere regionale dei democrat- sta tutto qui: nell’assoluta incapacità di aprire una fase nuova nel rapporto tra il Governo e la Calabria. Né la pesante crisi economica in atto può costituire un alibi e continuare ad essere utilizzata per giustificare scelte miopi e di corto respiro che continuano a mortificare i calabresi e il loro forte desiderio di riscatto. La cosa che maggiormente ci indigna è che, ancora una volta, i governi nazionali continuano a decidere come se la Calabria non esistesse. Si discute del decreto per la crescita e, guarda caso, dei finanziamenti per il completamento dell’A3, non c’è neanche l’ombra, mentre Scopelliti e i suoi sostenitori continuano a rimanere impassibili e in silenzio”. “Una classe dirigente che voglia definirsi tale –conclude Guccione- non può tollerare oltre che lo Stato continui impunemente a non mantenere fede agli impegni assunti nei confronti di una parte del Paese su questioni ed infrastrutture fondamentali per lo sviluppo del Mezzogiorno e dell’Italia, senza che ci siano adeguate iniziative e proposte come quella che mi sono permesso di avanzare all’inizio di questo mio intervento. Il tempo delle chiacchiere è terminato e di fatti realizzati da Scopelliti e dalla sua giunta, ahimè, non ne abbiamo ancora visto nemmeno uno”.

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