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    Patto Sud "Riservare alle donne 8% posti liste"

     

     

    Patto Sud "Riservare alle donne 8% posti liste"

    12 ago 12 "La crisi della politica è sotto gli occhi di tutti ormai da alcuni decenni ed il rinnovamento da sempre auspicato è da sempre un'aspirazione tradita, un desiderio negato. I partiti continuano a promettere rivoluzione copernicane, ma nei momenti delle scelte, quando i proclami devono tradursi in comportamenti concreti, lo spirito di conservazione prevale". Lo sostiene, in una nota, il segretario del Patto per il sud e per le riforme, Tonino Perrelli. "Il 'nuovo' - aggiunge - è un nemico da tenere lontano e le liste bloccate sono una garanzia per tutti coloro che vogliono mantenere le posizioni acquisite senza sfidare il consenso elettorale. E così i 'nominati' hanno preso il posto degli eletti, con una grave ferita dei principi-base della democrazia rappresentativa che riconosce al popolo sovrano, e per esso ad ogni singolo cittadino, il diritto di scegliersi gli uomini e le donne cui affidare la delega della propria rappresentanza. D'altra parte è difficile immaginare che chi è comodamente in sella scenda, per libera scelta, dal cavallo del potere per fare spazio ad altri. Siamo così al regime degli 'eterni', gelosamente chiusi nel recinto dei propri orticelli, che difendono contro tutto e tutti, come si fa con la proprietà privata. E intanto, mentre il Paese va a rotoli, anche per responsabilità non tutte italiane, la fiducia dei cittadini nei confronti della politica e dei suoi stanchi riti ripetitivi ha raggiunto livelli cosi bassi da creare una separazione netta tra la società civile e la classe politica. Che faré allora?". "Il problema è complesso - dice ancora Perrelli - e non sopporta soluzioni facili ed immediate. Una proposta vogliamo, però, avanzarla, noi che da sempre , con i referendum di Mario Segni, combattiamo per il cambiamento della politica, anche se corriamo il rischio di essere descritti come dei rottamatori: alle prossime elezioni politiche, al momento della compilazione delle liste, si valorizzi al massimo la differenza di genere, riservando almeno l'8% dei posti a candidature femminile. Se la legge elettorale non viene modificata, si collochino le donne, giovani e colte, in posizioni utile e si riservino gli ultimi posti a chi è in Parlamento da tantissimi anni e che , nello sfascio attuale, avrà pure qualche responsabilità, sia personale che politica. La proposta non è contro gli uomini è contro il mantenimento dello status quo, ormai insopportabile". "A settembre - conclude Perrelli - noi pattisti cominceremo a raccogliere le adesioni per le candidature del rinnovamento e le offriremo a tutti i partiti nella speranza che sappiano e vogliano aprirsi al nuovo. Solo così la politica riconquista il terreno perduto della legittimazione popolare e della tensione ideale".

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