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    Tribunali salvi in Calabria tranne Rossano, reazioni

     

     

    Tribunali salvi in Calabria tranne Rossano, reazioni

    11 ago 12 "La chiusura del tribunale di Rossano (Cosenza) approvata ieri dal Consiglio dei ministri con il piano di revisione della geografia giudiziaria - affermano Giovanni Durante e Damiano Bellucci, leader sindacali del Sappe - pone seri problemi anche all'operatività della polizia penitenziaria del reparto di Rossano che sarà costretta a tradurre i detenuti a Castrovillari, ad oltre quaranta chilometri di distanza". "Aumenteranno, quindi, le spese di gestione del servizio traduzioni, già gravato dalla carenza di uomini, mezzi e risorse economiche su tutto il territorio nazionale", aggiungono Durante e Bellucci. "A Rossano, una struttura nata per ospitare meno di 200 detenuti, adesso ce ne sono circa 350, con un organico assolutamente insufficiente, stabilito in 90 unità, ma ce ne vorrebbero già oggi almeno 50 in più. E' davvero incomprensibile la scelta di chiudere il tribunale di Rossano: si tratta di un territorio dove non manca la criminalità organizzata. Ci chiediamo, a questo punto, se ci saranno risvolti organizzativi diversi anche per il carcere di Rossano, nato come casa di reclusione, per ospitare detenuti condannati definitivamente, e successivamente trasformata in casa circondariale", conclude il comunicato del Sappe.

    "La scelta di tagliare il tribunale di Rossano è del tutto incomprensibile". Lo afferma in una nota il consigliere regionale del Pdl, Giovanni Nucera. "La Calabria - aggiunge - è una terra ad alta densità mafiosa per cui non può essere indebolita con la chiusura di un presidio di sicurezza e legalità. Chiediamo al Ministro Severino di tornare sui suoi passi e rivedere questa decisione, perché c'é grande fermento sul territorio e con questi provvedimenti si creano inutili tensioni sociali che si aggiungono a quelle preesistenti. In questo momento lo Stato deve rafforzare la propria presenza in Calabria, mentre queste scelte fanno soltanto perdere fiducia nelle Istituzioni".

    "La decisione del Governo tecnico di sopprimere il tribunale di Rossano è di gravità inaudita". Lo afferma Angelo Brutto, presidente regionale della Giovane Italia. "Il territorio di competenza, su cui insiste attualmente il presidio di giustizia, è stato ed è scenario d'azione di potenti consorterie criminali. Il governo dei tecnici sta barattando, per il risparmio di pochi euro, la garanzia della presenza dello stato su questo territorio. Da una parte c'é un partito, il Pdl, che ha assunto posizioni chiare per salvare il tribunale, dall'altra partiti che preferiscono glissare su argomenti così delicati e abbandonare un territorio difficile. Siamo pronti ad una mobilitazione regionale per contribuire a garantire la presenza del palazzo di giustizia a Rossano. Sulla difesa della legalità la Giovane Italia sarà sempre presente e si batterà per garantirla".

    "La Calabria sta vivendo una stagione di rilancio grazie all'operato della giunta guidata da Scopelliti e non si può permettere alcun passo indietro, soprattutto sul fronte della lotta alla criminalità". Lo afferma in una nota la deputata del Pdl, Lella Golfo. "Per questo chiediamo al ministro Severino - aggiunge - di rivedere la decisione assunta ieri dal Consiglio dei Ministri e di mantenere aperto anche il tribunale di Rossano. E' con la legalità che si da forza a una nuova classe politica dirigente di compiere scelte per la crescita e lo sviluppo di una terra difficile e bellissima come la nostra regione".

    "La chiusura dello storico Tribunale di Rossano Calabro, decretato dal ministro della Giustizia Paola Severino, è una gran brutta notizia per la città e i rossanesi che squalifica, ancor di più, questo governo notarile e scredita, se ancora ce ne fosse bisogno, la classe politica locale da considerare inadeguata, superficiale, spocchiosa, quasi tutta mediocre e collusa". E' quanto afferma, in una nota, il segretario regionale de 'La Destra' in Calabria, Gabriele Limido. "Sembra di assistere - aggiungere - alle classiche sceneggiate napoletane dopo la 'tragedia': pianto greco e lacrime di coccodrillo, straccio delle vesti, comunicati stampa di sconcerto, di stupore e di meraviglia per il torto subito ed esortazioni a non mollare e a dare battaglia. Quando, invece, sino a qualche giorno fa, i nostri zelanti e operosi politici, per timore del pericolo incombente, hanno adottato la cosiddetta politica dello struzzo ponendo la testa sotto la sabbia, fingendo di rammaricarsi delle intenzioni del ministro, e rimanendo immobili perché vittime delle loro stesse azioni e di un governo sciacallesco che sostengono a pieno in Parlamento e nel Paese. A questo punto aspettiamo le dimissioni del sindaco di Rossano, il quale aveva annunciato di lasciare la carica in caso in cui il Tribunale della città fosse stato chiuso. Ma a queste dimissioni ce ne aspetteremmo delle altre, quella di un'intera classe politica locale, inetta e scadente, che rappresenta il territorio a Roma e in Regione. Forse troppo affaccendati a tutelare i loro interessi e non quelli della collettività".

    "Non si può pensare di risparmiare su giustizia e legalità, soprattutto in un territorio con forte presenza della criminalità organizzata qual è la Calabria". Lo afferma in una nota il vice capogruppo in consiglio regionale della lista 'Scopelliti Presidente', Alfonsino Grillo. "La scelta del Ministro Severino - aggiunge - di chiudere il tribunale di Rossano ha prodotto tensioni nella nostra terra, in un momento delicato, contraddistinto dai tantissimi sacrifici che i cittadini sono costretti a sostenere quotidianamente, oltre ai problemi storici che stiamo cercando di risolvere con grande impegno. Il dato di fatto è che lo Stato si sta indebolendo con una sorta di autolesionismo dettato anche da una poca ed inadeguata conoscenza delle esigenze dei territori da parte del Governo Monti. Il Ministro Severino faccia un passo indietro e tuteli la legalità, altrimenti segua il consiglio del Senatore Gasparri e si dimetta. E le altre forze politiche chiariscano la propria posizione e dimostrino rispetto per i calabresi, sopratutto il Pd che da troppo tempo non si confronta su temi realmente importanti per i cittadini. In Calabria non si può risparmiare su sicurezza, legalità ed amministrazione della giustizia".

    "La soppressione dei tribunali calabresi avrebbe potuto rappresentare, per un territorio ancora e purtroppo ad alta intensità criminale, una vera sconfitta ed una sorta di resa di tutti coloro i quali, attraverso la legalità e la giustizia, combattono i vari fenomeni mafiosi che, da anni, attanagliano le nostre realtà". Lo afferma in una nota il vice segretario regionale dell'Udc, Giuseppe Idà. "In tal senso, il passo indietro deciso dal governo - aggiunge - non può che essere accolto con soddisfazione e con compiacimento. Il mantenimento dei tribunali di Lamezia terme, di Castrovillari e di Paola, è il naturale riconoscimento alla grande battaglia ed agli sforzi portati avanti da tutte le istituzioni, dalla deputazione nazionale e dalle forze politiche e civili della nostra regione. Resta il rammarico per non aver potuto salvare il tribunale di Rossano, ma se consideriamo quella che era la proposta iniziale formulata dal ministero della giustizia, facilmente capiamo che si è riusciti nel non facile risultato di mantenere in vita ben tre strutture su quattro...e non è assolutamente poco. Plauso, dunque all'unità ed all'alto senso di responsabilità e di coesione dimostrati in questa importantissima occasione". "Riconosciamo, infine, il ruolo nevralgico e centrale - prosegue - avuto dalla presidenza del consiglio regionale e dall'intera assemblea di palazzo Campanella: anche ad esse, infatti, i calabresi rivolgono attestati di profonda stima e gratitudine. I nostri presidi di legalità restano al proprio posto e la lotta alla criminalità può proseguire e può ancor di più intensificarsi".

    Il sindaco di Rossano, Giuseppe Antoniotti, il deputato del Pdl, Giovanni Dima, ed il consigliere regionale, Giuseppe Caputo, hanno tenuto stamane una conferenza stampa durante la quale hanno annunciato che chiederanno al Presidente della Regione, Giuseppe Scopelliti di ricorrere al Tar del Lazio contro la decisione di accorpare il locale tibunale a quello di Castrovillari. "Nessuno - ha detto Antoniotti - può addossare colpe a qualcuno in particolare perché i responsabili non sono in questa sede e tutti noi non ci siamo risparmiati nel lottare per il nostro tribunale. Questo Governo, tra l'altro non votato dai cittadini, è incapace e sta creando disagi ai Comuni e all'intera Calabria". Antoniotti ha fatto sapere che oggi alle 18 è prevista la Conferenza dei sindaci dei 20 Comuni del comprensorio nel corso della quale si deciderà sulle dimissioni da dare in massa. "C'è tanta amarezza - ha affermato Caputo - perché ritengo che quello di ieri sia un provvedimento che non risponde a nessun criterio. Chiedo agli esponenti di Pd e Udc in Parlamento di pretendere come ha già fatto il presidente del Pdl al Senato, Maurizio Gasparri le dimissioni del ministro Paola Severino. Mi permetto di aggiungere che il Pdl in Calabria non è Giuseppe Galati che ha ringraziato il Pdl per quanto fatto, certamente solo per Lamezia Terme, uscendo fuori dal seminato con le sue dichiarazioni. Noi non abbiamo niente da rimproverarci ed agiremo legalmente per riuscire a salvare il Tribunale di Rossano". Il deputato del Pdl, Giovanni Dima, ha evidenziato che "arriveremo fino alle estreme conseguenze perché questo territorio non può più essere mortificato. E' tempo che ognuno si assuma le proprie responsabilità ed io in particolare, anche se un solo deputato non può cambiare le cose, non voterò più alcun provvedimento di questo Governo in segno di protesta. Fare tutto il possibile per tentare di salvare il nostro Tribunale è ormai anche una questione di dignità politica ma soprattutto personale".

    "Molto bene il matenimento dei tribunali di Lamezia Terme, Castrovillari e Paola come da più parti auspicato e così come contenuto nei pareri delle commissioni parlamentari di merito". Lo afferma in una nota il componente della commissione antimafia e vice presidente del gruppo dell'Udc alla Camera, Mario Tassone. "Le stesse commissioni, oltre ad un mio ordine del giorno accettato, avevano indicato anche il salvataggio - prosegue - di tutti e quattro i tribunali perché ricadenti in area dove è presente una forte realtà 'ndranghetista. Non si comprende perche' il Ministro abbia deciso di sopprimere il presidio giudiziario di Rossano dove la criminalità organizzata è in piena attività. Bisogna operare nello spazio temporale che non manca per recuperare anche Rossano. Devo esprimere apprezzamento alle forze dell'ordine ed ai magistrati per i colpi inferti anche in questi giorni alle organizzazioni criminali operanti nel territorio della regione".

    "Esprimiamo soddisfazione per essere riusciti, insieme ai colleghi della commissione giustizia del Pdl, a sventare la chiusura dei tribunali di Paola, Castrovillari e Lamezia, ma è inspiegabile che debba essere chiuso il tribunale di Rossano, laddove c'é un' alta densità mafiosa". Lo afferma in una nota il senatore e vice coordinatore regionale vicario del Pdl, Antonio Gentile. "Chiediamo - aggiunge - al ministro Severino di guardare i dati delle brillanti operazioni condotte dal sostituto procuratore Vincenzo Luberto e di registrare che negli ultimi dieci giorni vi sono stati due omicidi. Purtroppo le divisioni maturate in alcuni ambienti della sinistra non hanno consentito di arrivare con una linea comune, ma il ministro Severino deve guardare assolutamente i dati della sibaritide dove ancora esiste una forte criminalità organizzata. A Paola, o meglio nel Tirreno, ci sono intrecci istituzionali che si intersecano con la criminalità e questi vanno repressi e sradicati con forza Mentre siamo contenti per la vittoria parziale ottenuta non possiamo nascondere la nostra delusione per la vicenda Rossano, sperando che il guardasigilli possa tornare sui suoi passi alla luce di fatti conclamati".

    "Ritengo gravissimo ed arrogante l'atteggiamento del Governo, che ha disatteso le indicazioni di Camera e Senato penalizzando la Calabria con il taglio del tribunale di Rossano". Lo afferma in una nota il consigliere regionale Fausto Orsomarso. "I fermenti - aggiunge - che stanno crescendo in quel territorio rischiano di espandersi in tutta la nostra regione, che già si trova a dover affrontare tantissime emergenze e criticità. E' inspiegabile questo provvedimento, che indebolisce le istituzioni e rischia di rafforzare la criminalità organizzata. Purtroppo i Governi tecnici non conoscono abbastanza le realtà locali e pensano di poter risolvere tutti i problemi dell'Italia con tagli indiscriminati che, troppo spesso, si rivelano solo dannosi. Il Senatore Gasparri ha assunto una posizione molto coraggiosa e responsabile, chiedendo le dimissioni del Ministro Severino ed io concordo con lui. Mi domando perché il Pd non faccia altrettanto, dal momento che la posizione di quel partito non è ancora chiara, forse perché i democratici ultimamente perdono troppo tempo per parlare di banalità e tralasciano aspetti fondamentali per la Calabria e per i calabresi. Mi aspetto anche una forte e chiara reazione da parte dell'Udc, perché questa è una battaglia di civiltà e di legalità che deve vedere unite tutte le forze politiche. Personalmente, sono pronto ad intraprendere qualsiasi azione utile alla causa, ad ogni livello, al fianco dell'onorevole Dima e dei colleghi del territorio, nel solo interesse dei cittadini".

    "E' un buon risultato, frutto di un'azione sinergica e di un impegno unitario del Consiglio regionale e di tutte le forze politiche e parlamentari della Calabria. Un riconoscimento di Governo e Parlamento, ed in particolare del ministro della Giustizia Severino, alle giuste rivendicazioni dei territori". Così il presidente del Consiglio regionale della Calabria, Francesco Talarico, commenta la decisione del Governo di non sopprimere i tribunali di Lamezia Terme, Paola e Castrovillari, nell'ambito della riforma della geografia giudiziaria in Italia. "Metà dei tribunali salvati, in tutta Italia, appartengono - aggiunge - alla Calabria. E' una testimonianza importante della volontà di presenza dello Stato, con i suoi presidi giudiziari, nei territori ad alta densità mafiosa, dove, negli ultimi tempi, forze dell'ordine, magistratura, istituzioni regionali, locali e associazioni civili sono fortemente impegnati a combattere un fenomeno degenerativo che corrode alle fondamenta la società e impedisce ogni tipo di sviluppo è importante". "Auspichiamo - prosegue Talarico - che nell'ambito delle procedure previste dalla riforma, che sono ancora da compiere, il riconoscimento dell'esigenza di non sopprimere i tribunali della Calabria avvenga anche per Rossano, un centro con grandi emergenze per i rischi derivanti dalla pericolosità e pervasività della criminalità organizzata, ma anche con una sua storia civile e culturale importante e con potenzialità che vanno riconosciute, nell'ambito di una visione generale dello sviluppo e della crescita della Calabria. Il provvedimento del Governo, nel suo complesso va comunque accettato con soddisfazione, cogliendone tutti gli aspetti postivi, a cominciare dal riscontro che lavorando con responsabilità, senza disgregazioni inutili e antistoriche, nell'interesse generale dei cittadini e dei territori, e con una condivisione dei problemi e delle cose da fare, la Calabria ha più voce, credibilità, forza, ed ha tutto da guadagnare".

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